giovedì 22 novembre 2007

PPIL

Tornato a casa alle 8 e mezza dopo un pomeriggio di laboratorio e con la lezione di meccanica quantistica di oggi da capire e digerire, non ce l'ho fatta a staccarmi dal televisore non appena ho sentito di che si parlava da Santoro.
Lui non dice cose nuove, ma le dice.
Ha esordito dicendo che nel periodo in cui c'era lui, Silvio, Mediaset si è arricchita con un tasso superiore a quello della Cina e dell'India.
Per la cronaca si parlava delle intercettazioni dei dirigenti della Rai e di Mediaset.
Vabbè quello che volevo dire adesso è che ho pensato a una cosa...
Il partito democratico è nato in un processo che è durato un anno e si può essere o non essere d'accordo col progetto, o diffidarne un po' perchè ormai non si sa più dove si va a finire e io fiducia in D'Alema non ce l'ho.
In ogni modo è stato un processo lungo.
Domenica sera Berlusconi in una piazza a Milano sale su una macchina e proclama la fine di Forza Italia e la nascita del Partito del Popolo Italiano delle Libertà(PPIL).
La libertà di chi e di fare cosa non si è mai capito, ma questo non è un problema nuovo.
Come definireste quest'atto?
Molto democratico, direi innanzi tutto che è un movimento nuovo nato dal basso, dalla gente.
Grillo l'ha chiamato Partito dei Pregiudicati In Libertà.
Insomma bella. Qua è tutta una comica.
Per fortuna c'è Travaglio che col suo tono tagliente mi fa incazzare per mezz'ora a settimana, prima di tornare ad arrovellarmi il cervello sulla mia fisica e sulle frasi smozzicate che riesco a scrivere quando Martinelli parla.
T

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