domenica 30 maggio 2010

Staralfur

Solo un bel video di Staralfur dei Sigur Ros.
Ciao.



T

martedì 18 maggio 2010

La chitarra più sbudellosa del west.

E' l'ora di un bel post musicale. Non chiedetemi perchè proprio adesso ma è così. Ci sono certe cose che uno non controlla. E sono anche la maggior parte di quel che ti (av)viene abitualmente. Succede un po' piano piano, poco alla volta, finchè non capisci, illuminato da una sorta di bagliore che filtra tra le nubi cenerifere di qualche esplosione interna. Ebbene succede che in questi giorni ho riascoltato un po' di pezzi del buon zio Zappa. Beh, adesso che ci vorrai dire su Frank? Quel fricchettone ci ha già gabbato tutti con quei suoi giochetti, quei tempi strampalati e incasinati quei vibrafoni che brillano di luce propria dentro al mosto di sassofoni e trombe e quant'altro possa essere insufflato da qualche testa fornita di bocca. Ebbene che ci vuoi dire su Frank? Niente, però beccatevi questo.



L'attacco è tutto un programma. Cos'è una litania? Un mantra? ma no, è qualcosa di esterno a te anche se è tossico e chimico. Il tutto farcito da un pianoelettrico che compare a tratti e dà un po' di sfriccicore, un po' di brillantina. E' lo stupore di una quotidianità, o forse il verso del tempo. O della percezione inconscia del tempo. Cammina solitario, fischietta passando tra le strade attufate di qualche angolo di periferia. Il passo è soffice sul marciapiede, attutito dai fumi bianco-grigiastri che trasudano qui e là tra i muri e agli angoli dei palazzi che poi sono case, sospirando come se fossero le narici di un gigantesco essere il cui tempo di correlazione è di qualche generazione umana. Ma cosa succede?? ODDIO!!! qualcosa si rompe, o forse no. No, una volta rotto è entropicamente degradato, ebbene non se ne può più uscire. Ma fatemi capire. Stavo camminando solo soletto e poi cos'è? arrivano schegge?? o sono lame giganti? no! pugni e lame e sbucano fuori da tutti i fottuti angoli del cazzo e non li vedo o forse si... no è difficile stargli dietro, è un malessere intestino un cazzo di dolore lancinante addominale; un vortice di note distorte sulla sesta corda, un contorcersi di budella e di stomachi intrecciati e viscere ritorte. E talvolta si arriva a impazzire, sale alla testa ed è quasi liberatorio, quasi come andare al bagno quando soffri di stitichezza. Cazzo vi ho capito, voi giocate con i trichetì e tracatà ma io vi ho riconosciuto: ecco a voi, signore e signori, gli attori.

Il marinaio semplice.


P.S. Dato che ci siete, beccatevi anche questi. Esigo che li ascoltiate al volume più alto di cui disponete. Se dovete pregare, almeno fatelo come Cristo comanda.








mercoledì 12 maggio 2010

Quelli che ben pensano



Domenica sono stato ad un concerto. All'auditorium davano gratis la nona sinfonia di Beethoven. L'evento rientrava in una serie di iniziative che l'accademia nazionale di Santa Cecilia ha attuato in forma di protesta contro i provvedimenti attuati dal ministro Bondi in materia di tagli al settore musicale. Il concerto è stato molto bello (d'altronde la nona non è mica "I'm a barby girl!") anche se avrei preferito ascoltarlo dalla platea. Purtroppo infatti i biglietti che sono riuscito a prendere erano gli ultimi rimasti e, in quanto tali, erano posti del retropalco. Sapete qual'è il retropalco? Beh è una parte della galleria che si trova, come dice l'etimologia, proprio dietro al palco su cui si siede l'orchestra con il coro. Praticamente ho visto tutto il concerto con gli orchestrali di spalle. Di contro, il direttore Pappano l'ho visto in tutte le sue smorfie di tensione emotiva. Sebbene l'auditorium abbia un'acustica fantastica quando ci viene suonata la musica classica, il retropalco non è comunque la posizione ottimale per ascoltare un concerto. Vi faccio un esempio. Nell'ultimo movimento della sinfonia entrano i quattro solisti. In particolare è famosa l'entrata del baritono con il suo "Oh Freunde!". Poichè i quattro solisti si trovavano proprio di fronte alla platea potete immaginare quanto flebili siano risultate le voci dei solisti agli sfigati del retropalco. E non è andata bene anche per i primi violini che avevano una posizione prossima a quella dei solisti. Insomma poteva andare meglio. Fin qui niente di anormale. D'altronde che ci volete fare se il vostro marinaio non si sbriga a prendere i biglietti come può pretendere di prendere un posto in platea? Ebbene non è proprio così. Il concerto, come ho detto prima, era gratuito e fino ad esaurimento posti. Sul sito dell'accademia di Santa Cecilia c'era scritto che i biglietti sarebbero stati consegnati domenica, il giorno stesso del concerto, dalle 14.00 alle 18.00 (il concerto era alle 19.00). Diligentemente il vostro marinaio si è presentato all'auditorium alle 14.40. All'arrivo ho trovato nel foyer dell'auditorium dove consegnavano i biglietti, una ressa da stadio. Diligentemente mi sono accodato alla coda di persone che attendevano il proprio turno. Tuttavia c'era qualcosa di strano. Gli impiegati dell'auditorium che consegnavano i biglietti chiamavano dei numeri come se ci fosse una sorta di prenotazione. Al che mi sono allarmato e ho chiesto a chi si trovava davanti a me se per caso non avevo dimenticato qualcosa o almeno qualche "numero". Ebbene la spiegazione di quello che stava succedendo era molto semplice. Circa 670 persone si erano recate la mattina alle 11.00 all'auditorium e si erano auto posizionate in una lista fai da te, cioè si erano autodate un ordine (il numeretto) da conservare quando al loro ritorno, alle 14.00, fosse cominciata la distribuzione dei biglietti. Il risultato è che tutti coloro che si erano recati alla'uditorium alle 14.00 o poco prima, sono stati costretti a scalare dietro ai 670 "italiani più italiani degli altri". Ovviamente questa idea del numeretto era completamente abusiva. I soliti 670 furbetti. Fatto sta che, per ogni persona, l'auditorium consegnava un massimo di quattro biglietti. Se vi fate il conto, 670 persone con una media di 2 biglietti a testa (non vorrei esagerare con le cifre) fanno un numero di posti che eccede sicuramente il numero di posti disponibili in platea. Risultato: la platea se la so beccata i soliti furbetti. Voi mi direte: "Si ma che ci vuoi fare, si sa che queste cose vanno a finire sempre così". Si però io non sopporto l'ipocrisia. Prima che il concerto iniziasse, quando già tutti gli orchestrali erano sul palco e il direttore di Santa Cecilia pronunciasse la sua arringa contro il decreto del ministro, la platea ha lanciato un applauso e poi una standing ovation contro il suddetto decreto. A questo punto mi sono incazzato. Non vi sareste incazzati anche voi? Questi benpensanti da quattro soldi che ti fottono sempre e poi si fregiano di essere l'elite intellettuale del paese devono andare a fanculo! Voi siete la rovina del paese, peggio di qualsiasi decreto malfatto!

Il marinaio semplice



venerdì 7 maggio 2010

I problemi dell'Italia

Secondo Bondi, nei confronti del governo "non c'è nessun complotto, bisogna parlare dei problemi reali dei cittadini. Credo che in Italia, questo sì, manca il senso che di fronte a molte difficoltà bisogna essere più uniti". Dopo il caso Scajola e le fibrillazioni dei 'finiani', assicura, nel governo "non cambia nulla": "Gli italiani hanno confermato la fiducia verso il presidente del Consiglio e aspettano che il governo agisca per risolvere i problemi e per realizzare le riforme necessarie".

Mi dispiace non aver saputo ritrovare il video dell'intervista del ministro al TG1. In ogni caso mi premeva commentare le sue dichiarazioni surreali. Quando Bondi dice che gli italiani hanno confermato la fiducia al presidente del consiglio per risolvere i problemi, di che cosa parla esattamente?
Perchè io ho una vaga idea di quali sono i problemi del paese. Per esempio un problema immenso è che mentre succedono cose di una gravità assurda, come il caso di Scajola, tutto intorno tace e la gente preferisce continuare a farsi i cazzi suoi.
Perchè per un italiano medio, non c'è nulla di male se un ministro si fa pagare la casa da un imprenditore in cambio di un trattamento di favore nella gestione degli appalti.
L'italiano medio non si indigna quando il trattamento di favore viene pagato con le puttane, figurarsi se si indigna per una casa al Colosseo.

Dei problemi veri te ne accorgi quando ti serve un ospedale e vedi che se non conosci nessuno sei invisibile. E allora una brava parsona o ha abbastanza soldi da potersi permettere una clinica privata, o deve turarsi il naso ed usare la conoscenza dell'infermiere. E scalare la lista. Passare sopra quelli che non conoscono nemmeno un infermiere ed aspettano il loro turno da qualche anno.
Meccanismi mafiosi possibili grazie al fatto che i primari sono più o meno indirettamente nominati dalla regione, cioè dai politici, e quindi essi stessi dei politici. Provano a mantenere il posto creando dei giri clientelari. Ognuno si tiene a disposizione un certo numero di letti all'ospedale. Letti riservati agli amici degli amici. Che così diventano clienti, cioè schiavi.
Schiavi perchè il favore prima o poi lo paghi in qualche modo, magari anche solo col voto. La mafia fa affari, mica beneficenza.

E poi i problemi dell'Italia sono sempre gli stessi...servilismo verso il potere, disinteresse per la cosa pubblica, democristianizzazione della classe politica tutta.
Tutte cose possibili grazie all'ignoranza diffusa.
Sono stati due mesi a romperci i coglioni con il processo breve. Gli argomenti portati da Ghedini ed altre facce di merda per difendere questo provvedimento erano che bisognava snellire il procedimento giudiziario perchè il povero cittadino (ma come sono misericordiosi) non può aspettare dieci anni per ottenere una sentenza.
Poi hanno approvato il legittimo impedimento e non si è più parlato del processo breve.
Ora solo questo fatto basterebbe a smascherare la vera ragione che muoveva gli animi generosi dei Lupi e dei Ghedini nel difendere il processo breve.
Ma il punto è che l'italiano medio, ha smesso di sentirsi nominare questo processo breve e non gliene è fregato nulla. Cioè prima l'hanno preso per culo per due mesi facendogli credere che questo provvedimento era assolutamente necessario per i SUOI interessi.
Poi, aggiustati quelli di Berlusconi, l'impeto generoso di Ghedini si è fermato ed il povero italiano nemmeno se ne è accorto.
Ora voi davvero credete che un francese si faccia prendere per il culo in questo modo?

Se Bondi riuscisse davvero a capire i problemi dell'Italia, si butterebbe giù dal quinto piano, cercando il trapasso a vita migliore in tutti i modi.

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