giovedì 18 dicembre 2008

Rua dos Duradores

Questo blog si sta esaurendo, dilatando, deprimendo, derivando, isolando, derubando delle sue domande. Affermiamo cose. Ma crediamo fermamente nelle parole? Crediamo alla parola o alla sua sostanza? al suo essere nella realtà? in rapporto con la realtà? la realtà? Spesso mi perdo in vagheggiamenti astrusi, la fisica è uno di questi; ma poi mi domando se la mia vita coincida con essi, se sia sostanzialmente fondata su essi e ne tragga il vero corpo. E molto più spesso, ritrovo nel cattivo odore degli autobus, nella malinconica fatica della sveglia alle 5.30, un abitat naturale senza il quale io non sarei io.

martedì 25 novembre 2008

Momento poetico /2

Noi leggiamo e scriviamo poesie perchè siamo membri della razza umana e la razza umana è piena di passione.

T

martedì 14 ottobre 2008

L'Identità

"La gente ha paura della globalizzazione. Non di quella economica, che nessuno capisce, ma di quella culturale, che porta con se il flusso inarrestabile degli immigrati. La gente prova a difendersi cercando una certezza identitaria che sia ideologica o religiosa. Ed è un errore, una mistificazione: si nasce per caso in un posto piuttosto che in un altro e quelle che chiamiamo identità sono accidenti storici. E' tutta una finzione: il mio nome, il mio cognome, la mia nazionalità, la mia religione.
Tutto è una finzione accidentale."
Eric-Emmanuel Schmitt

Solo attori su un palcoscenico. Poi al "solo" possiamo dare la valenza che vogliamo.
Per esempio possiamo dire che noi siamo proprio questa moltitudine di eventi accidentali.
Ciò che potrebbe risultare traumatico è proprio il realizzare che siamo frutto di eventi casuali.
Ma a me piace pensare che sia proprio tutto così leggero.

T

martedì 23 settembre 2008

Momento poetico /1

Autunno

sospiri m'avvolgono:
foglie in fermento
frusciando intonano
un solo lamento.

E.V.

La natura segue il suo corso e ogni autunno la vita sospende il suo ciclo: tutto sembra morire intorno: sarà solo un'impressione dell'uomo?
Il vento sembra sospirare e le foglie intonare lamenti carichi di malinconia.
Noterei l' allitterazione ai v.2-3 della "f" che ricalca il suono prodotto dal fruscio del vento sulle foglie, nonchè la rima alternata ma con rima imperfetta tra -ano e -ono.

E.V. è un amico, Emanuele Ventura, che spesso capita su questo blog ed è anche l'autore del commento alla poesia di Saba, Ulisse, che pubblicammo molti mesi fa.
Non sapevo avesse preso a scrivere poesie, ma trovo che gli riesce bene :)
Ciao ciao.

T

sabato 13 settembre 2008

Lo sforzo di essere razionale

"La sede del sapere distoglie l'uomo dal suo vero fine."
Ratzinger; notizia mediata dal TG1

Ciao ciao marinai...eccoci qui, con la febbre e la bronchite del timoniere, intenti all'opera di esegesi di una delle ultime affermazioni del Pontefice, estratte dal contesto di un discorso più ampio, con il quale avrà voluto comunicare, certamente, riflessioni più profonde e significative.
Seppur parziali, queste riflessioni possono essere interpretate, al primo ordine, come
"Lo studio distoglie (distoglie vorrà pur dire distoglie, immagino) l'uomo dal suo vero fine."
La sede del sapere non so bene cosa significhi...forse non significa nulla, forse è intenzionalmente vago, forse vuol dire invece "Università"...
Non credo invece di essere particolarmente originale, apocrifo, o eretico, se interpretassi "vero fine" con Dio.
In ogni modo, con diverse interpretazioni, potete riempiere lo spazio riservato ai commenti.
Non ho molto da dire sull'esternazione del Pontefice.
E', prima di tutto, una sua rispettabile opinione, che ho ancora il diritto di non condividere.
Ciò che mi da fastidio è che le sue parole, non per la prima volta, offendono chi trascorre il proprio tempo sui libri per passione e/o per cercare di costruirsi un futuro migliore.


"Il Pontefice ha fatto visita al luogo dove la madonna apparve..."
Maria Luisa Busi, TG1

Ratzinger è in visita a Lourdes. Annunciando la notizia al telegiornale, la giornalista ha usato queste parole.
Premesso che l'intenzione di prendermi gioco di chi crede nemmeno mi sfiora, credo sia onesto, non presuntuoso, dire che "LA MADONNA APPARVE" è una frase priva di contenuto storico.
Premesso anche che ho il massimo rispetto di chi ha fede, non fosse altro perchè la persona che amo ha fede, posso cominciare il mio solito monologo noioso.
La storia è che a Lourdes, come in moltissimi altri posti, centocinquanta anni fa una bambina disse di aver visto Maria per più volte.
Null'altro che questo è la storia e null'altro che questo è quel che avrebbe dovuto annunciare la giornalista.
Non credo che vi siano fonti storiche riconosciute che parlano di apparizioni per il semplice fatto che una porzione degli uomini che si sono succeduti su questo Pianeta, conservavano il beneficio del dubbio.
Questa non deve esser letta come una frase presuntuosa detta da "uno che si crede superiore", ma solo come una riaffermazione del fatto che senza dati oggettivi che provano un fenomeno del genere, non si può classificare come fatto storico un'apparizione della Madonna.

Ci si potrebbe domandare che cosa fa, di un documento, un documento storico.
Non lo so. Non so come si svolge il lavoro dello storico, ma immagino che prima di scrivere sui libri avvenimenti passati, si confrontino documenti diversi, e si cerchi di ricostruire un filo degli eventi che sia, quantomeno, razionale.
Magari è un lavoro che viene svolto da più cervelli messi insieme.
Infine, non si può chiedere a nessuno, nemmeno a chi fede ha, di classificare come razionale un fenomeno del genere.
Un vescovo irlandese vissuto a cavallo del 1600 aveva stimato, grazie a fonti bibliche, che la creazione dell'Universo fosse avvenuta nel 4004 a.C., alle 9 di mattina del 23 marzo (curioso che si crei il tempo e lo si faccia partire dalle 9 di un 23 marzo, no?).
Ora questa notizia, analizzata freddamente, non è più assurda di un'apparizione.
La diversità sta solo nel fatto che sulla data della creazione dell'Universo abbiano dati esperimenti e teorie che per una ragione o per l'altra, non abbiamo per altri fenomeni paranormali.
Dove la scienza arriva, non toglie dubbi, ma sradica l'ignoranza e la possibilità di affermazioni non verificate.
Detto nuovamente che bisogna riconoscere a chiunque il diritto di credere che il mondo si regga sul guscio di una tartaruga, bisogna anche riconoscere che nessuno ha mai sperimentato che questa tartaruga esista.
Per questo non si può annunciare al telegiornale che una tartaruga sostiene il mondo.

Perchè ho questa ossessione del razionale?
Davvero non può esserci null'altro che il razionale nei libri di storia?
L'ossessione per ciò che è razionale non è la mia, ma di chiunque faccia scienza in modo serio.
Scienza, non solo fisica. E quindi anche dello storico.
Il motivo di questa ossessione è che la scienza cerca di indagare i meccanismi della natura e degli uomini. Lo scopo è allargare la conoscenza e sottrarre l'uomo alla paura e all'ignoranza.
Per allargare la conoscenza, non abbiamo altro mezzo che un indagine razionale perchè è l'unica che il nostro cervello capirebbe ed è, quindi, l'unica estendibile al di fuori di noi.
Un evento può infatti suscitare emozioni diverse in due persone diverse. Ma se una tentasse di affermare come verità la sua emozione, l'altro sarebbe per forza penalizzato.
Nel caso specifico, l'evento è che quella bambina affermava di aver visto la Madonna.
Immagino che vi furono persone pronte a crederle ed altre che, magari, erano scettiche.
E' abbastanza plausibile che nessuno storico si sia mai sognato di far passare, come storia, un fatto del genere.
Se, tuttavia, fosse successo, si sarebbe verificato quel che ho scritto poche righe fa.
Ecco perchè nei libri di storia non può esserci altro che il razionale.
Questa è, almeno, la teoria. Che poi i libri di storia vengono scritti da chi vince la guerra o vogliono essere modificati, dopo sessant'anni, da chi perde la guerra, è un altro argomento.

Stamattina, leggendo il giornale, mi ero stupito perchè la signora Palin, vice del candidato repubblicano McCain, aveva affermato che "la guerra in Iraq è parte di un piano voluto da Dio".
Avevo pensato che qui, in campagna elettorale, si santificano sì i mafiosi, però cazzate del genere non ricordo di averle mai sentite e quindi che, tutto sommato, potevo sentirmi sollevato.
Avevo provato, in altre parole, una punta di orgoglio per questo mio bistrattato Paese.
Stasera invece, mentre guardavo il telegiornale ansioso di vedere la mia Roma massacrata a Palermo, ho dovuto rimangiarmi quella punta di orgoglio e riassaporare la dura realtà.


T

giovedì 4 settembre 2008

Piccola riflessione comparativa



Allora allora...ora vi annoierò con delle informazioni stupide, inutili e sopratutto esterofile, o meglio, spagnofile, o forse, zapaterofile.
Quanto pagate, amici della montana del sapone, il biglietto del treno che vi porta a Fiumicino?
Lo pagate 5 euri se prendete il treno da Tiburtina, e un po' di più (10 ? non so...io sono povero e lo prendo da Tiburtina) se prendete il Leonardo Express da Termini.
Il primo treno impiega 50 minuti, se non si rompe, a raggiungere la sua destinazione.
E' assai probabile che dovrete fare il viaggio con il bagaglio lontano dal vostro sedile (sempre che riusciate a sedervi) perchè negli scaffali sopra i finestrini non c'entra neanche la borsetta della vostra fidanzata.
E' comunque molto più probabile che decidiate di non sedervi neppure.
5 euri; 50 minuti.
Treno che manco in Turkmenistan ce ne sono più come il nostro.
Spagna.
Aeroporto-Centro
2 Euri, metropolitana tipo vagoni nuovi metro A, 12 linee, 45 minuti: viaggio più comodo che sul sedile del low cost.
Basta così??
Nooo.
Treno Madrid-Toledo
70 kilometri, tempo impiegato mezz'ora.
Costo 6.5 euro.
Treno tipo eurostar.
Io e il marinaio, tutte le sante mattine dell'anno, impieghiamo dai 40 ai 90 minuti per percorrere con il nostro treno 30 kilometri (quando non succede qualcosa prima di Castel Madama, che allora il treno se ne sta proprio a casa).
Dovremmo forse pretendere servizi più efficienti?
Sarebbe ipocrita non dire che questa ferrovia, in Spagna, l'hanno fatta coi finanziamenti europei...gli stessi che da noi finiscono nelle mani della camorra e della mafia.

Madrid è una città stupenda, piena di vita e di storia vissuta.
Porta ancora addosso i segni della dittatura e però ha l'aria orgogliosa di una città che si sta riprendendo tutto quello che gli è stato tolto.
Non ha un vero e proprio centro storico, visto che è una città relativamente giovane, essendo stata fondata intorno all'anno 1000 dagli arabi e ha acquistato importanza solo dopo il 1500 quando divenne capitale a discapito di Toledo (di quest'ultima potete apprezzare un bellissimo vicolo del centro). Per questo forse ho sentito che potrebbe ricordare città americane (a chi le ha viste) per le strade larghe ed i grattacieli.
Vorrei sottolineare però, a beneficio del capitano che sono sicuro starà storcendo la bocca, che i grattacieli non sono affatto dello stile di quelli giapponesi o appunto, americani...sono vere e proprie opere di architettura che una persona competente saprebbe apprezzare molto più di me. Soprattutto non c'erano le scritte pubblicitarie che ti fanno incazzare tanto, a parte qualcuna...
Nei musei importanti come il Prado e quello intitolato alla Regina Sofia, si entra gratis il sabato e la domenica e la visita è veramente bella.
Al prado c'è il quadro di Bosch, "Il giardino delle delizie", in cui uno ci si può perdere dentro.
Esisteno poi quartieri meno conosciuti del centro, altrettanto belli anche se un po' degradati, ma manco troppo se penso a Roma. A Roma forse non trovi nessuno che ti offre marijuana per strada, o almeno a me non è mai successo...forse non frequento i giri adatti:)...
Tra i quartieri da vedere c'è Cheuca, pieno di locali e posti carini, un po' come Trastevere o San Lorenzo da noi, ma molto più curato del secondo.
Questo quartiere, è stato ravvivato dalla comunità gay della città, ed infatti è abbastanza probabile che passeggiandovi, vediate moltissime coppie di fidanzati dello stesso sesso.
E' qualcosa che sembra strana a chi non c'è abituato...e questo mi fa pensare che anche dal punto di vista sociale, se mai avessi avuto dubbi, un viaggio in Spagna è come un viaggio nel futuro.
Infine, dovunque ci trovassimo in giro, fino a tardi c'era gente per le strade e nei locali.

Non parlano inglese...è vero (manco io se è per questo)...ma cazzo, volete mettere un telegiornale che la sera non vi spara in due minuti tutte le facce del parlamento puzzolento con le cazzate che si rincorrono a vicenda?
La intervistano Zapa e Rajoy. Punto. E il secondo potrebbero pure farlo stare zitto, che parla a fa';)?
T

mercoledì 3 settembre 2008

Diritto di voto

Salve a tutti i marinai ancora bagnati dall'acqua fresca dell'estate.
Convenevoli a parte, dopo un meritato periodo di riposo, magari anche auto-forzato (sono arrivato persino ad annoiarmi mentre guardavo un video di Marco Travaglio...ero troppo cotto!!), torna la verve polemica che avrei tanto piacere di abbandonare, se solo dopo le vacanze mi ritrovassi a vivere in un posto normale...
E invece continuo a dover sentire cazzate da parte di gente che mi governa...e se sull'affermazione di Bossi di qualche settimana fa "la matematica è rimasta a Talete" si potrebbe anche ridere per non più di due secondi e mezzo, quella di Fini che ho letto stasera non mi fa ridere per niente.

Il diritto di voto agli immigrati, spiega "non deve essere visto né come un'ipotesi sciagurata'' o "un'idea criminale". Ma se gli immigrati vogliono integrarsi nella società e quindi partecipare alla vita pubblica "devono dimostrare di essere in grado di adempiere a certi doveri''.
Fini elenca: "quando parlo di doveri mi riferisco ad avere un lavoro, un domicilio, rispettare le leggi, pagare le tasse, insomma dimostrare di volersi davvero integrare"

Ammetto che non più di tre mesi fa avevo pensato che il diritto di voto esteso a tutti potesse essere un errore.
Ad esempio...perchè dovrebbe votare chi ha l'intenzione di votare Forza Italia?
Allora avevo pensato a dei requisiti che bisognerebbe acquisire per andare a votare; dopo una rapida riflessione con il Maestro, Fabrizio ed il Capitano, fatta gustando pizza rossa con la mozzarella all' "Angolo", prima di una esperienza di laboratorio, mi convinsi che non c'era modo giusto per escludere qualcuno dal voto.
Ora però mi fa incazzare che il presidente della camera, eletto con il partito votato dal 99,932 % degli evasori fiscali del paese, includa, tra i doveri che lo straniero dovrebbe essere in grado di adempiere affinchè gli sia concesso il diritto di voto in Italia, quello di pagare le tasse.

Quanto al rispetto delle leggi, deve essere stato un lapsus proveniente dal suo passato di missino duro e puro, essendo diventato ora l'eterno delfino di un settantenne "sceso in campo" per depenalizzare reati che potevano creargli guai giudiziari.

Sul lavoro poi...che facciamo presidente?? Togliamo il lavoro a tutti i disoccupati? Bene. Comincia a togliertelo da solo visto che non hai mai lavorato in vita tua.

Si si...ora direte che lui parla di stranieri, mica di italiani...
In effetti potreste avere anche ragione...ma non ve la darò;)!
T

lunedì 14 luglio 2008

La scomparsa della verità.

Autopsicografia

Fernando Pessoa

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.

E quanti leggono ciò che scrive,
nel dolore letto sentono proprio
non i due che egli ha provato,
ma solo quello che essi non hanno.

E così sui binari in tondo
gira, illudendo la ragione,
questo trenino a molla
che si chiama cuore.

mercoledì 9 luglio 2008

Continua la mistificazione; il KGB ve fa na pippa!

Scrivo questo post per raccontare un'altra verità, diversa da quella raccontata da Veltroni e dalla Finicchiaro, sulla manifestazione avvenuta ieri a Piazza Navona.
Ovviamente la loro opinione è vicina a quella di Gasparri. Ma se Gasparri è manifestamente idiota, e soprattutto non rischia nemmeno di convincere l'elettore del PD, gli interventi delle prime due personalità potrebbero far credere allo stesso elettore, che ieri si sia sputtanato Napolitano o Ratzinger e si sia parlato male del PD.
Che si sia parlato male di Ratzinger in effetti è vero.
Ma sapete in che contesto se ne è parlato?
Sabina Guzzanti, nel suo intervento, ha detto che se il precedente governo è caduto, sappiamo tutti che è stata anche colpa della vicenda che ha riguardato il Papa e la visita alla Sapienza in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico, cui poi HA RINUNCIATO in seguito alle polemiche di quei giorni.
Premetto che il suo intervento non ho fatto in tempo ad ascoltarlo, ma potete trovarlo qui .
Il governo cadde pochissimi giorni dopo; Mastella confidò a Ruini, in piazza San Pietro, che avrebbe tolto la fiducia a Prodi, in quella vergognosa domenica in cui flotte di facce di merda come Casini o Franceschini andarono a manifestare solidarità al Papa che era stato censurato da 67 "professsori idioti".
Queste sono accuse?
Inoltre è stato detto che la politica omofobica del Vaticano è responsabile della crescita dei reati razzisti commessi contro i gay.
Non so quanto sia vero che siano cresciuti questi reati.
Dico anche che l'opinione della Guzzanti è di sicuro discutibile.
Tuttavia fino a cinquantanni fa, la convinzione che negri e bianchi non potessero avere gli stessi diritti, era abbastanza radicata nella società americana.
Cosa si può dire, a posteriori, di chi cinquant'anni fa sosteneva questa opinione?
Che era un'opinione figlia di quel tempo e come tale non giudicabile col senno del poi?
Forse, ma io non la penso così. E penso che movimenti come il Ku Klux Klan potevano sentirsi leggittimati solo perchè parte della popolazione civile era disposta a girare gli occhi dall'altra parte quando si incendiavano le case dei negri o li si umiliava pubblicamente.
Ma veniamo alle presunte accuse rivolte a Napolitano e al PD.
Sempre la Guzzanti ha dato una chiave di lettura interessante, ma forse non troppo visto che l'avevo capito perfino io, sul motivo per cui anche la presunta opposizione crede sia opportuno un giro di vite sull'uso delle intercettazioni.
Forse è perchè anche a loro fa comodo che non venga più scoperto come D'Alema e Consorte progettavano le scalate alle banche, forse queste schifezze vogliono continuare a farle da soli.
E allora in cosa è diverso, D'Alema, da un DIPENDENTE di Berlusconi?
In cosa sta la differenza? Nel fatto che lui la barca ce l'ha a Civitavecchia e invece Silvio ne ha 9 sparse in Sardegna?
Questo è un attacco al PD?
Questo è un attacco a comportamenti illeggittimi e moralemente deprecabili di esponenti del PD. Punto. Il resto sono cazzate buone per il TG1.
Tra gli interventi cui ho assistito è stato particolarmente bello quello di Moni Ovadia .
La cosa che mi ha colpito di più è stata la prima frase, che potrete ascoltare guardando il video.
Si attacca chi ha organizzato la manifestazione con l'accusa di essere giustizialisti.
Ma LEGALITA' è qualcosa di diverso che non può essere confuso col giustizialismo. E chiedere che tutti i cittadini siano equamente processabili e condannabili, indifferentemente dal ruolo istituzionale che occupano è, forse sarebbe, ovvio, oltre che costituzionale (l'articolo 3 non dice altro che questo, ed è l'articolo che ha già fatto bocciare il lodo Schifani dalla Corte costituzionale nel 2003) e addirittura banale.
Vi linko gli altri interventi di

- Flores D'Arcais , che ha cominciato con un elenco abbastanza inquitante dei processi che verranno sospesi per un anno dal recente decreto sicurezza, e concluso dicendo "Noi lotteremo finchè la libertà avrà sconfitto il regime di Putin (ovvero quello cui tende il nostro Silvio Nazionale)";

- Marco Travaglio , che oltre ad attaccare Napolitano (perchè è un attacco al Colle quello di dire che il Presidente ha dato disponibilità a firmare il lodo Schifani bis...mica dire la verità...), ha detto che lui non rispetterà la legge sulle intercettazioni che vieta ai giornalisti di parlare delle inchieste fino all'inizio del processo (cioè per sempre...Ex: sapete a quando si riferiscono i fatti per cui presto comincerà il processo a Moggi? campionato 2004-2005. Il processo dovrebbe cominciare a ottobre)
e che continuerà a raccontarne per riassunto, con commenti, con intercettazioni, "e come CAZZO GLI PARE!". Nel momento in cui verrà processato (e bastano 4 articoli per non avere più diritto alla condizionale e andare dentro) si appellerà a tutte le corti possibili immaginabili invocando il sacrosanto diritto di libertà di stampa.
Avendo tempo, soldi e disponibilità, oltre che ideali e schiena dritta, Travaglio può permettersi di fare la cavia. Qualcuno dice pure che è di destra.
Bella. Se è di destra Travaglio, sono di destra pure io.
Inoltre ha parlato del RICATTO alla magistratura, costituito dai provvedimenti del governo: bloccare 100mila processi forse serve solo ad avvisare, con lo scopo di scambiare questo provvedimento con il lodo Alfano (Schifani bis) come già proposto da Calderoli.

Gli altri ve li cercate da soli se volete.
Volevo aggiungere che ulteriori pseudo offese rivolte al centrosinistra, possono esser state quelle di aver osservato che il Lodo schifani (mi sto schifando per il fatto che è la terza volta che cito questa questa merda, comincia a puzzare) porta in realtà anche il nome di Maccanico, eletto con la Margherita nel 2001.
Offesa?
Forse coda di paglia?
Io suggerirei VERGOGNA.
Inoltre è stato fatto presente che negli anni in cui è stato al governo il presunto centrosinistra, di conflitto di interessi non se n'è parlato.
Offese?
Forse si, di manifesta incapacità di una classe dirigente che non può costituire l'unica alternativa a Berlusconi. Veltroni non ha capito che se continua a circondarsi di gente alla Finoocchiaro, vincerà nel 3000.
Questo l'aveva già detto Moretti a Rutelli 5 anni fa nella stessa piazza. Non è servito a niente. Non ci resta che aspettare un risveglio dal coma profondo di un intero paese. E in un leader con i coglioni.
Zapatero, perchè non sei nato in Italia?
t

lunedì 9 giugno 2008

Elogio della Follia

"Osservate con quanta previdenza la natura madre del genere umano ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri, dissennati, godrebbero felici di un'eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della follia. Il cuore ha sempre ragione".
Erasmo da Rotterdam
t

domenica 1 giugno 2008

Armi nostrane

In questi giorni si è parlato della messa al bando delle bombe a grappolo, usate di recente da Israele in una degli innumerevoli crisi in Palestina, anche dopo che i motivi della contesa erano caduti.
Queste bombe rilasciano un numero elevato di piccoli ordigni che se non esplodono subito, minano il territorio causando tragedie come quelle dei bambini a cui parte una gamba mentre giocano nei campi.
Mi è sempre stato difficile capire perchè è lecito usare alcune armi e non lo è usarne altre. Nel mondo in cui contassi qualcosa punterei tutti i fucili nel culo dei generali e farei loro passare la voglia di giocare a guardia e ladri quando in mezzo a loro c'è gente che non ci vuole giocare.
Tuttavia decidere che tra le regole del gioco ci sia quella che vieta l'utilizzo di armi come quella della bomba a grappolo, mi sembra assolutamente condivisibile. Peccato che i paesi produttori (Cina, India, Usa e Russia), non abbiano partecipato al vertice.
La nota positiva è che noi non siamo tra i paesi produttori.
Tuttavia pootete leggere qui che in questo campo siamo i maestri.
Mi chiedo dove fosse la mia sinistra pacifista per cui sprecai il voto nel 2006 quando il consiglio dei ministri ratificava la vendita delle armi alla Colombia, alla Libia, al Perù, all'Arabia, alla Malesia, al Venezuela e alla Nigeria. Sui soldati in Afghanistan si polemizzò per settimane...però delle armi che ci frega a noi...
La verità è che l'industria militare crea ricchezza, addirittura il 15% dell'export italiano!
E allora al diavolo il pacifismo...
Esiste però chi ha le palle (e le spalle abbastanza grosse) per non cedere a simili ricatti. Come spesso accade quando si parla di note positive ci si riferisce a paesi scandinavi...questa è la volta della
Norvegia , il cui fondo petrolifero ha deciso di ritirare i soldi investiti in aziende legate alla produzione e alla commercializzazione di armi.
Buonanotte;)
t

Er Cavaliere Nero

Detto che trovo assolutamente ridicole le dichiarazioni di Sharon Stone sul terremoto cinese e altrettanto ridicole le reazioni di Pechino alle parole di una gnocca un po' rincitrullita, è un fatto oggettivo che in queste ultime settimane, Cina e Birmania sono state colpite da eventi catastrofici e che nei mesi scorsi questi due paesi avevano usato mezzi "impropri" per reprimere le proteste di monaci buddisti.
Non so come ma ho ripensato a una barzelletta di Gigi Proietti che a suo tempo mi aveva fatto morire dal ridere.
La morale potete trarla da soli;)!
t

giovedì 15 maggio 2008

Pietro Russo

Prima di sapere chi fosse Pietro Russo volevo scrivere il solito post sulle comiche di questi giorni. Poi però ho pensato che la sua storia meritasse attenzione. E allora dopo aver cazzeggiato un po' ve la racconto.

Avrete sentito parlare del gesuita Josè Gabriel Funes, direttore della Specola Vaticana, che intervistato dal TG2 dice che
"si può credere in Dio e negli extraterrestri anche se della esistenza di extraterrestri finora non abbiamo nessuna prova."
A differenza di quella di Dio. (come ci ricorda D. Giovannini)

Oppure...vi sarete accorti che ormai Fassino applaude i discorsi di Berlusconi e viceversa o che il presidente della camera tende a tollerare il brusio dell'aula quando parla Di Pietro (sempre più convinto che votarlo sia stata la scelta migliore) perchè in fondo le sue parole sono inutili e anzi, disturbano l'armonia e il clima di collaborazione che si va instaurando giorno dopo giorno tra PD e PDL.
Clima di collaborazione che presuppone il silenzio da parte del centrosinistra (no, del centro e basta (no, del PD e basta)) sui temi sensibili al maggior esponente dello schieramento avverso, sui quali l'ex centrosinistra ha fondato gli ultimi 15 anni di politica non risolvendo neanche un conflitto, neanche quando ne aveva la facoltà, neanche a farlo apposta (incapaci o conniventi?)
Clima di collaborazione che presuppone inoltre il silenzio sul fatto che il presidente del Senato abbia fondato anni fa una società finanziaria in Sicilia con 4 persone di cui tre condannate (se pur negli anni a seguire) per mafia (e una di queste tre fondatrice di uno dei primi club di Forza Italia a Palermo).
Ora su questo argomento ci si potrebbe dilungare. Di solito si dice "e però al tempo della creazione della società i tre erano incensurati"...e vabbene, ma non è che tre persone diventano mafiose da un giorno all'altro e poi è abbastanza difficile comportarsi da mafiosi una sola volta nella vita ed essere beccati, processati e condannati solo per questa volta.
Comunque poi il nostro Schifani lascia la società.
Nel 92 tuttavia ne fonda un'altra. Questa volta il socio, viene rinviato a giudizio per usura ed estorsione.
A metà degli anni 90 viene infine assunto come consulente del comune di Villabate.
Il comune viene sciolto per infiltrazioni mafiose.
Ora sto Schifani è proprio così sfigato a cacciarsi sempre in situazioni così spiacevoli oppure ha un culo della madonna a non essere mai stato pizzicato con le mani sulla marmellata?
Dal 95 in poi è entrato in Forza Italia dove ha incontrato tanta brava gente e sembra che non abbia più conosciuto personaggi cattivi come quelli incontrati in gioventù.
Io non capisco il clima di collaborazione basato sulla menzogna. E non mi piace far finta di aver a che fare con un governo di gente pulita solo per senso delle istituzioni. La verità non si media. Chi impedisce di parlarne, è omertoso.
Sapevo che mi sarei dilungato. Ma non volevo.

Volevo invece parlare di Pietro Russo, imprenditore di Santa Maria Capua Vetere, a cui è stata bruciata la fabbrica di materassi con cui si procurava da vivere.
Questo signore è stato fondatore di un'associazione antiracket ed ha avuto un ruolo importante nell'arresto e nella condana di 9 personaggi legati al clan dei casalesi.
Da anni ha smesso di pagare il pizzo. Lui si è ribellato.
Ed ora gli hanno bruciato la fabbrica.
L'atteggiamento delle persone come Russo, è simile a quello titanico dell'uomo romantico che sfida i propri limiti, combattento per una causa da cui sa che ne uscirà perdente. E nonostante questo non si arrende perchè rischiare e provare a vivere (o anche morire per) una vita da ribelle (nel suo caso da uomo libero, in uno stato civile che tutela i suoi cittadini) ha tutt'altro sapore che arrendersi e rassegnarsi a una vita mediocre (o pagare il pizzo).
Gente come lui è rara.
Per quel che vale, esprimo solidarietà e ammirazione a quest'uomo, perchè per me parlarne e lodarlo è facile. Io non vivo in quelle zone, non rischio nulla e come aggravante, c'è che nella sua situazione, ho seri dubbi che riuscirei a trovare il coraggio di ribellarmi. Lui è quello che io vorrei essere e tuttavia credo mi adopererei per scappare da Caserta e cercare fortuna all'estero piuttosto che seguire il suo esempio.
Opzione sicuramente meno coraggiosa e più facile.
Tuttavia un gesto tale non contribuirebbe a migliorare la situazione degli abitanti del posto, ma anzi, li lascerebbe ancora più soli contro la camorra.
Ecco perchè il suo è un modello che ammiro.
Ora si trova a pagare le conseguenze del suo coraggioso atteggiamento.
La storia non lascia affatto indifferenti e sono contento di averla conosciuta; una volta tanto mi trovo a parlare di uomini con le palle e non di politici.
Buona fortuna Pietro Russo.
t

domenica 13 aprile 2008

Regole di selezione

Non è troppo chiaro il motivo per cui vale la regola di selezione deltaJ=+-1.
Infatti considerando solo le regole deltaL=+-1 e deltaS=0 si riesce cmq ad ottenere una transizione con ad esempio deltaJ=2. Infatti prendendo la transizione 2p1/2 -> 4d5/2 si ha che lo stato iniziale ha l=1 e s=1/2 e si somma vettorialmente ottenendo j=1/2. Mentre il secondo stato ha l=2 e s=1/2 sommati vettorialmente ottenendo j=5/2.
Dove sbaglio?
Buona domenica e buon vento, c.

domenica 6 aprile 2008

Un anno di "oltre le colonne d'ercole..."

Tanti auguri Blog!!
Questa data stava passando un pò inosservata ma se andate al 6 Aprile di un anno fa troverete il primo post, scritto dalla ciurma in una bella giornata assolata. Sotto la spinta del Capitano, aprivamo questo spazio con lo scopo di indagare la fisica in modo non tradizionale, senza libri ma tramite una sola domanda: perchè?. Poi la ciurma, durante il viaggio, ha toccato luoghi del sapere diversi da quelli della fisica sperimentale, ma ogni volta che si è scritto su questo blog lo si è fatto sempre per proporre idee, per scambiare opinioni, perchè pensare insieme ci è sembrato più divertente e stimolante. E credo che i risultati siano buoni. Non sono colui che tiene le statistiche del blog, d'altro canto sono un marinaio semplice, ma sarete d'accordo con me sul fatto che questo spazio è stato il palcoscenico di discussioni e dibattiti, talvolta anche accesi. L'augurio che faccio a tutta la ciurma e ai sui passeggieri è di continuare a viaggiare, non importa quale sia la meta, l'importante è seguire la bellezza e l'emozione che si manifestano nella ricerca e nella comprensione di ciò che è intorno e dentro di noi.
Auguri.

Il marinaio semplice

giovedì 3 aprile 2008

Ferrara mangia di meno e tromba di più

Così recitava ieri uno striscione esposto a Bologna, dove Ferrara stava tenendo un comizio a Piazza Maggiore.
Al leader del partito...partito..."Aborto? No, grazie", sono state tirate uova e pomodori e oggi si è parlato di un clima incivile in cui non gli è stato concesso il diritto di parlare.



Analizziamo brevemente il nome del partito, se così lo si vuol chiamare. Questo contiene una domanda ed una cortese risposta, il "no grazie".
Ciò è quanto accade oggi, e cioè una donna, a meno di vincoli familiari che sono però difficili da regolamentare, è libera di scegliere se portare a termine la sua gravidanza, o di interromperla, nei limiti della normativa vigente.
Ferrara invece, vuole abolire l'aborto. Dunque il nome del partito, sempre se così lo si vuol chiamare, è inappropriato. Sarebbe stato più calzante "Aborto? Manco se te t'hanno violentato!" oppure "Aborto? Manco se sei una ragazzina e al tuo ragazzo s'è rotto il profilattico!" oppure "Aborto? Manco se sei già madre di 25 bambini!".
Insomma nel nome è contenuta un'opzione, una scelta, che costutuisce proprio ciò che Ferrara vuole eliminare.
Quel che è successo ieri a Bologna è stato condannato da tutti coloro di cui ho sentito l'opinione, tra i quali il sindaco Cofferati.
Io devo dire che guardo divertito le immagini che ritraggono Ferrara beccarsi pomodori in faccia. Trovo sbagliato solo il fatto che sia stata necessaria la polizia per farlo uscire dalla piazza. Se i ragazzi si fossero limitati al lancio di ortaggi vari, non avrei nulla da rimproverare loro.
Non possono essere imposti toni pacati su temi forti come quelle di cui parla Ferrara, a maggior ragione perchè si tratta di una questione non attuale peraltro regolamentata benissimo da una legge che già funziona. Insomma mentre in paesi civili come la Spagna i diritti civili sono arrivati oltre quello che noi vediamo come orizzonte, qui discutiamo ancora dell'aborto.
Insomma sarò intollerante io...vabbè.
T

giovedì 27 marzo 2008

giovedì 13 marzo 2008

Due piccoli giochini

Beh visto che siamo in tema vi propongo due piccoli esperimenti facili facili da poter fare senza troppa fatica:

Prendete un fon per capelli e una pallina da ping-pong.
Accendete il fon e mettetelo in verticale con il getto verso l'alto.
Ora poggiate la pallina sul getto. Dovrebbe riuscire a non cadere sul fon. (Se no cambiate fon!) Ma il bello deve ancora venire: Provate a spostare il fon verso destra o sinistra o avanti o indietro; basta che rimanga orientato verso l'alto.
E... magia! La pallina vi segue meglio della vostra ombra! ;)

Poi se non avete combinato sufficienti casini potete prendere un cucchiaino da te' ed avvicinarlo all'acqua che sta uscendo (in verticale verso il basso) da un rubinetto. Dovreste riuscire a vedere che il getto d'acqua viene deviato di un po verso il lato da dove viene il cucchiaino, e che esso stesso viene attirato sensibilmente verso il getto (actio est reactio)!

Buon divertimento!
buon vento, c.

martedì 26 febbraio 2008

Sul volo degli aerei

Carissimi,
eccomi finalmente, dopo una sessione di esami che sembrava non finisse piu'...
ed eccomi nella mia solita veste di colui che cerca di riportare un po' di attenzione su qualche fenomeno fisico...

voi direte, 'lo sanno tutti come vola un aereo, Bernoulli eccetera eccetera'
ma vi assicuro e' piu' interessante di quanto crediate! ;)

Allora, come vola un aereo?
Bernoulli, si diceva. Si e' vero che essendo la velocita' dell'aria, sulla parte superiore dell'ala, maggiore della velocita' dell'aria sulla parte inferiore, allora sulla parte superiore ci sara' meno pressione che sulla parte inferiore, da qui la portanza.

Ma la domanda e': preche' sopra l'aria va piu' veloce?

Sicuramente avrete sentito o letto, che essendo il profilo alare asimmetrico, il percorso che deve compiere l'aria sulla parte superiore dell'ala e' piu' lungo di quello sulla parte inferiore, e dovendo essere il tempo di percorrenza uguale per le particelle di aria sia sopra che sotto, allora sopra andra' piu' veloce.
Ma questa teoria e' palesemente falsa. Basta una semplice verifica sperimentale in galleria del vento per far vedere (eh si, vedere, con il fumo) che le particelle non si riincontrano affatto alla fine dell'ala come ipotizzava la teoria.

Si ipotizzo' allora che la maggiore velocita' fosse originata dall'effetto Venturi,
cioe' l'acqua che scorre in un tubo che viene stretto va piu' veloce, e si pensava che la 'gobba' dell'ala facesse da restringimento. Ma sopra mica c'e' un tappo! C'e' il cielo azzurro! Non regge.

Ebbene per non farla troppo lunga, cio' che governa il moto dei fluidi sono le equazioni di Navier-Stokes. Risolvendo numericamente tali equazioni in alcuni casi non troppo complicati si ricostruisce bene cio' che si osserva. (vedi il simulatore sul sito della nasa).
Per dare una spiegazione anche senza equazioni, ci si puo' immaginare la seguente situazione:
L'ala, per il suo profilo e per il suo angolo di incidenza, devia l'aria che le sta sopra verso il basso a causa di forze di adesione ala-aria (fate l'esperimento con un bicchiere e l'acqua che esce dal rubinetto, la riuscirete a deviare di parecchio!). Questa deviazione provoca:
1) siccome viene deviata in parte verso il basso, per actio est reactio l'aereo verra' spinto verso l'alto.
2) l'aria sulla parte superiore dell'ala sara' stata accelerata verso il basso ( e verso destra.l'aereo va verso sinistra) e sara' quindi piu' veloce dell'aria sula parte inferiore!


Spero di non avervi annoiato troppo e di non aver riassunto in modo schifoso.
Mettero' nei commenti dei link simpatici su cui poter approfondire, tra cui la galleria del vento della nasa che risolve numericamente le equazioni di Navier-Stokes.

Un' ultima cosa:
Quando un aereo vira, 'gira' le ali una verso il basso e una verso l'alto. Ora la portanza avra' una componente verticale minore ma avra' una componete orizzontale.
Io mi chiedevo: bene, ma perche' la direzione dell'aereo cambia in virata? La componente orizzontale della portanza non dovrebbe solo trascinarlo lateralmente senza cambiare la sua 'prua'? Si puo' pensare che un pilota agisca anche sul timone di coda per far variare la prua durante la virata. Ma anche un aereo che non ha il timona di coda riesce a fare una virata cambiando la prua. David da bravo aeronautico mi aiuto': fondamentale e' il piano fisso verticale che si trova sulla coda di un aereo. Infatti la componente orizzontale della portanza inizia a trascinare l'aereo verso, diciamo, sinistra. La prua e' costante. Ora pero' questo movimento verso sinistra incontra sulla coda una resistenza dovuta al piano fisso verticale, che tra l'altro fa molto momento essendo lontano dall'asse di rotazione.
Quindi cambia anche la prua! Ed ecco una bella virata!

Saluti a tutti!
Buon vento,
c

lunedì 11 febbraio 2008

Voglio Zapatero





In Spagna, qualche settimana fa, la chiesa ha praticamente invitato i cattolici a non votare per i socialisti.
Ovviamente l'ha fatto alla sua maniera, non citando espressamente un partito o un leader.
Si è contestato, nella forma, il fatto che Zapatero abbia cercato una tragua con i terroristi dell'ETA.
Nella sostanza, ha semplicemente invitato i fedeli a non votare quei partiti che propongono riforme contrarie alla sua dottrina.
Negli anni 90 erano stati esponenti delle gerarchie ecclesiastiche a cercare per primi il dialogo con l'ETA.
E 8 anni fa, quando al governo c'era Aznar, si fece una cosa simile con la Chiesa che rimase in silenzio.
Insomma i vescovi hanno pensato bene di orientare il voto del 9 marzo, dopo 4 anni di castigo inflitto loro da Zapatero (Il castigo è stato relegare la Chiesa ad istituzione religiosa che può dire la sua ma non può influenzare l'operato del governo di uno stato sovrano laico).
In Italia non si ha bisogno di farlo. Noi non abbiamo alcun personaggio politico che pensi di contraddire Ruini, Bagnasco o Bertone.
Quando raramente qualcuno prova a fiatare su un tema sensibile, basta uno sguardo accigliato di uno di quei tre signori di sopra e tutto si placa.
Già, in Italia non abbiamo Zapatero.
Questa è una delle ragioni per cui il centrosinistra ha perso la sua anima e perderà molto probabilmente anche le prossime elezioni.
Qui a contestare la gerarchia si passa per intolleranti.

Per la cronaca, Zapatero non si è fatto pregare a rispondere ed ha protestato ufficialmente presso il Vaticano tramite l'ambasciatore spagnolo.
Mi godo l'immagine di sopra, sperando che prima o poi anche qui nasca qualche politico con le palle. Sperando che succeda presto.
T

mercoledì 30 gennaio 2008

Oscenità del giorno

Mentre le giornate passano annegando tra le argomentazioni derelitte della professoressa di relatività generale, è' stato bello apprendere oggi dal TG2 che Berlusconi è stato assolto dall'accusa di falso in bilancio.
Peccato però che il servizio non ha ricordato che il reato è stato depenalizzato dal governo di Silvio tre anni fa.
Negli USA, per lo stesso reato, si sarebbe fatto 10 anni di carcere.
Qui la notizia è stata data dopo quella della moglie di Mastella, signora Lonardo, che oggi si trovava in un gazebo a CEPPALONI con le DONNE DELL'UDEUR!
Senza parole.
Girovagando per youtube, infine s'è trovato un bel video .
Buona visione e buono studio a tutti.
Ciao.
T

martedì 22 gennaio 2008

Lettera al presidente Napolitano

di Paolo Flores d'Arcais

Caro Presidente,
tempo fa, dovendo scriverti per invitarti ad una iniziativa di MicroMega, chiesi tramite il tuo addetto stampa se dovevo continuare ad usare il “tu” della consuetudine precedente la tua elezione, o se era più consono che usassi il “lei”, per rispetto alla carica istituzionale. Poiché, tramite il tuo addetto stampa, mi facesti sapere che preferivi che continuassi a scriverti con il “tu”, è in questo modo che mi rivolgo a te in questa lettera aperta, tanto più che, essendo una lettera critica, mi sembrerebbe ipocrisia inzuccherare la critica con la deferenza del “lei”.
Il mio dissenso, ma si tratta piuttosto di stupore e di amarezza, riguarda la lettera di scuse che in qualità di Presidente, dunque di rappresentante dell’unità della nazione, hai inviato al Sommo Pontefice per l’intolleranza di cui sarebbe stato vittima. E’ verissimo che di tale intolleranza, di una azione che avrebbe addirittura impedito al Papa di parlare nell’aula magna della Sapienza, anzi perfino di muoversi liberamente nella sua città, hanno vociato e scritto tutti i media, spesso con toni parossistici.
Ma è altrettanto vero che di tali azioni non c’è traccia alcuna nei fatti. La modesta verità dei fatti è che il magnifico rettore (senza consultare preventivamente il senato accademico, ma mettendolo di fronte al fatto compiuto, come riconosciuto dallo stesso ex-portavoce della Santa Sede Navarro-Vals in un articolo su Repubblica) ha invitato il Papa come ospite unico in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico (a cui partecipano in nome della Repubblica italiana il ministro dell’università e il sindaco di Roma), e che, avutane notizia dalla agenzia Apcom il professor Marcello Cini (già dallo scorso novembre) e alcune decine di suoi colleghi (più di recente) hanno espresso per lettera al rettore un loro civilissimo dissenso.
Quanto agli studenti, nell’approssimarsi della visita alcuni di loro hanno espresso l’intenzione di manifestare in modo assolutamente pacifico un analogo dissenso, nella forma di ironici happening.
Il rettore Guarini ha comunque rinnovato al Papa l’invito, e tanto il Presidente del Consiglio Romano Prodi quanto il ministro degli Interni Giuliano Amato hanno esplicitamente escluso che si profilasse il benché minimo problema di ordine pubblico (malgrado la campagna allarmistica montata dal quotidiano dei vescovi italiani, “L’Avvenire”, rispetto a cui le dichiarazioni di Prodi e Amato suonavano esplicita smentita). Nulla, insomma, impediva a Joseph Ratzinger di recarsi alla Sapienza e pronunciare nell’aula magna la sua allocuzione.
Di pronunciare, sia detto en passant e per amore di verità, il suo monologo, visto che nessun altro ospite contraddittore o “discussant” era previsto, e un monologo resta a tutt’oggi nella lingua italiana l’opposto di un dialogo, checchè ne abbia mentito l’unanime coro mediatico-politico (che di rifiuto laicista del dialogo continua a parlare), a meno di non ritenere che tale opposizione, presente ancora in tutti i dizionari in uso nelle scuole, sia il frutto avvelenato del già stigmatizzato complotto laicista.
Tutto dunque lasciava prevedere che la giornata si sarebbe svolta così: mentre Benedetto XVI pronunciava il suo monologo nell’aula magna, tra il plauso deferente dei presenti (e in primo luogo del ministro Mussi e del sindaco Veltroni), ad alcune centinaia di metri di distanza alcuni professori di fisica avrebbero tenuto un dibattito sui rapporti tra scienza e fede esprimendo opinioni decisamente diverse da quelle del regnante Pontefice, e ad altrettanta debita distanza qualche centinaio di studenti avrebbe innalzato cartelli di protesta e maschere ironiche. Ironia che può piacere o infastidire, esattamente come le vignette contro il profeta Maometto, ma che costituisce irrinunciabile conquista liberale.
Dove sta, in tutto ciò, l’intolleranza? E addirittura la prevaricazione con cui si sarebbe messo al Papa la mordacchia (secondo l’happening inscenato in aula magna dagli studenti di Comunione e liberazione)?
A me sembra che intolleranza – vera e anzi inaudita – sarebbe stato vietare ad un gruppo di docenti di discutere in termini sgraditi ai dogmi di Santa Romana Chiesa, e ad un gruppo di studenti di manifestare pacificamente le loro opinioni, ancorché in forme satiricamente irridenti. Se anzi di tali divieti si fosse solo fatto accenno da parte di qualche autorità, credo che un numero altissimo di cittadini si sarebbe sentito in dovere di rivolgersi a te quale custode della Costituzione, con toni di angosciata preoccupazione per libertà fondamentali messe così platealmente a repentaglio. Ma, per fortuna (della nostra democrazia), nessun accenno del genere è stato fatto.
Il Sommo Pontefice non era di fronte ad alcun impedimento, dunque. Ha scelto di non partecipare perché evidentemente non tollerava che, pur avendo garanzia di poter pronunciare quale ospite unico il suo monologo in aula magna, nel resto della città universitaria fossero consentite voci di dissenso, anziché risuonare un plauso unanime.
Non è, questa, una mia malevola interpretazione, visto che sono proprio gli ambienti vaticani ad aver riferito che il Papa preferiva rinunciare a recarsi in visita presso una “famiglia divisa” (cioè il mondo accademico e studentesco della Universitas studiorum, la cui quintessenza istituzionale è però proprio il pluralismo delle opinioni). Ma pretendere quale conditio sine qua non per la propria partecipazione un plauso unanime non mi sembra indice di propensione al dialogo bensì, piuttosto, di vocazione totalitaria.
Non vedo dunque per quale ragione tu abbia ritenuto indispensabile, a nome di tutta la nazione di cui rappresenti l’unità, porgere al Papa quelle solenni scuse. Che ovviamente, data la tua autorità, hanno fatto il giro del mondo. Se c’è qualcuno che aveva diritto a delle scuse, semmai, è il gruppo di illustri docenti, tutti nomi di riconosciuta statura internazionale nel mondo scientifico, e che tengono alto il prestigio italiano nel mondo, a contrappeso dell’immagine di “mondezza” e politica corrotta ormai prevalente all’estero per quanto riguarda il nostro paese. Questi studiosi sono stati infatti accusati di fatti mai avvenuti, e insolentiti con tutte le ingiurie possibili (“cretini” è stato il termine più gentile usato dai maestri di tolleranza che si sono scagliati contro il diritto di critica di questi studiosi).
Né si può passare sotto silenzio il contesto in cui il monologo di Benedetto XVI si sarebbe svolto, contesto caratterizzato da due aggressive campagne scatenate dalle sue gerarchie cattoliche. Trascuriamo pure la prima, cioè i rinnovati e sistematici attacchi al cuore della scienza contemporanea, l’evoluzionismo darwiniano (bollato di “scientificità non provata” da un recente volume ratzingeriano uscito in Germania), benché il rifiuto della scienza non sia cosa irrilevante per chi dovrebbe aprire l’anno accademico della più importante università del paese.
Infinitamente più grave mi sembra la seconda, la qualifica di assassine scagliata dal Papa e dalle sue gerarchie, in un crescendo di veemenza e fanatismo, contro le donne che dolorosamente abbiano scelto di abortire. Questo sì dovrebbe risultare intollerabile. Se un gruppo di scienziati accusasse Papa Ratzinger, o solo anche il cardinal Ruini, il cardinal Bertone, il cardinal Bagnasco, di essere degli assassini, altro che lettere di scuse! E perché mai, invece, ciascuno di loro può consentirsi di calunniare come assassina, nel silenzio complice dei media e delle istituzioni, ogni donna che abbia deciso di utilizzare una legge dello Stato confermata da un referendum popolare? Se vogliono rivolgersi alle donne del loro gregge ricordando che l’aborto, anche un giorno dopo il concepimento, è un peccato mortale, e che quindi andranno all’inferno, facciano pure, proprio in base a quel “libera Chiesa in libero Stato” che il Risorgimento liberale e moderato di Cavour ci ha lasciato in eredità. Ma diffamare come assassine cittadine italiane che nessun reato hanno commesso è una enormità che non può essere passata sotto silenzio, e non sono certo il solo ad essermi domandato con amarezza perché, in quanto custode dell’unità della nazione e dunque anche delle sue radici risorgimentali, tu non abbia fatto risuonare la protesta dello Stato repubblicano.
La canea di accuse e di menzogne di questi giorni mi ha portato irresistibilmente alla memoria una piccola esperienza di oltre quarant’anni fa, nel 1966, quando – giovane universitario iscritto al Partito comunista da meno di tre anni – vissi incredulo l’esperienza di un congresso (l’XI, se non ricordo male) di un Partito che si vantava di essere sostanzialmente più libero e democratico degli altri (per questo, del resto, vi ero entrato, come milioni di italiani), in cui Pietro Ingrao, per aver moderatissimamente avanzato l’idea di un “diritto al dissenso” fu investito da una esondazione di critiche e vituperi, compresa l’accusa di essere proprio lui un intollerante!
Con una differenza sostanziale e preoccupante: che allora tale capovolgimento della realtà, versione soft ma non indolore dell’incubo orwelliano, riguardava solo un partito. Oggi investe l’intero paese, la sua intera classe politica, la quasi totalità dei suoi mass-media.
Ecco perché spero che tu voglia prestare attenzione anche all’angosciata preoccupazione di quei segmenti laici (o laicisti, come preferisce la polemica corrente) del paese, non so se maggioritari o minoritari (ma la democrazia liberale, a cui ci hai più volte richiamato, è garanzia di parola e ascolto anche per il dissenso più sparuto, fino al singolo dissidente), che ormai vengono emarginati o addirittura cancellati dalla televisione, cioè dallo strumento dominante dell’informazione, e il cui diritto alla libertà d’opinione viene di conseguenza vanificato, mentre ogni tesi oscurantista può dilagare e spadroneggiare.
Con stima, con speranza, con affetto, credimi,
tuo Paolo Flores d’Arcais.

venerdì 18 gennaio 2008

Gruppi satanici alla Sapienza

A dimostrazione del fatto che non c'è limite alla stupidità umana, che si manifesta con le cazzate che taluni dicono o fanno, vi invito a vedere questo video che mi ha segnalato il pugile.
Ecco, in questa settimana è successo di tutto. Però questa devo dire che mi mancava.
Il video fa il paio con quello di Veltroni di ieri, a proposito di barzellette.

Da segnalare inoltre, che è stata scritta una lettera, a cura di A. Viale e del pugile, in cui si esprime completa solidarietà ai 67 docenti che sono stati messi sotto accusa in modo vergognoso da politici e stampa.

Se tutti i cervelli dei parlamentari si sommassero insieme (tolta la Montalcini), a parte la merda che uscirebbe come riporto, il resto non sarebbe commensurabile con la mente del più scarso di quei 67.

Sono state raccolte le firme di 264 studenti di Fisica.
T

giovedì 17 gennaio 2008

Breve commento

Dopo aver vissuto una giornata surreale, in cui l'Università è stata sorvegliata e protetta (da chi?) con un migliaio di poliziotti e carabinieri, ed averne sentito di tutti i colori tra ieri e l'altro ieri a proposito dei cattivi maestri e della gente mediocre che affollerebbe il nostro dipartimento, ora vi farò un po' ridere.
Non prima di aver detto però che non me la prendo assolutamente con le forze dell'ordine cui qualcuno aveva preannunciato un clima da G8 (il terrorista è questo qualcuno che ha tanti e nessun nome) e che quando questi si sono resi conto che i ragazzi, costretti fuori dall'Università, erano innucui, hanno abbandonato l'assetto antisommossa e in due minuti hanno sbaraccato.
Oggi abbiamo pagato le forze dell'ordine per venirsi a fare una passeggiata all'Università.
Complimenti ai ragazzi dei collettivi, che se pur con forme colorite e magari discutibili, hanno fatto sentire la loro opinione sulla visita del Papa contestandolo civilmente.
Da far notare che sono stati tenuti fuori dalla Città universitaria, con una mossa più stupida che causata da motivi di sicurezza.
Loro additavano il rettore come responsabile di questa cosa. Io non so.
Comunque, se li avessero fatti entrare, avrebbero sgridacchiato un po' qua e la per le vie della città universitaria e nessuno si sarebbe fatto male.
Dopo un quarto d'ora sarebbe finito tutto perchè orami Mussi e Veltroni se ne erano andati.
Invece sono stati a fronteggiare la schiera di poliziotti a piazzale Aldo Moro parlando con megafoni e mangiando i panini con la porchetta. A chi è servito?
Solidarietà ai 67 cattivi maestri, che però, con la protesta dei collettivi non c'entrano niente.
Sinceramente farsi apostrofare mediocri da Buttiglione è qualcosa cui aspiro anch'io.
Mai stato tanto orgoglioso di stare a Fisica.
Infine ecco la cosa comica .
Comica ma fa comunque riflettere e lascia sconcertati.
Lascio a voi i commenti perchè sono stanco.
Ciao
T

lunedì 7 gennaio 2008

Visita del papa

Il Papa verrà all'università ad inaugurare il nuovo anno accademico.
Ci sono state reazioni comprensibili a tutto ciò. Leggete qui , colui che scrive è un professore del nostro dipartimento, forse ex...
La lettera m'è stata mandata da D. Giovannini.
Ciao marinai.
T

giovedì 3 gennaio 2008

Irreversibilità

Nelle reazioni chimiche vari potenziali indicano il verso in cui la reazione deve avvenire: essa avviene solo se sono soddisfatte alcune condizioni che sono troppo pigro per andare a ricercare sul libro di chimica.
Anche nei fenomeni fisici accade qualcosa di simile.
Quando guardiamo un uovo cadere giù da un tavolo e spaccarsi, tanto per fare l'esempio più comune, non abbiamo dubbi sul fatto che un simile processo non possa avvenire al contrario.
La seconda legge della termodimanica fissa infatti il verso in cui fenomeni fisici devono avvenire.
Tuttavia qualsiasi fenomeno osserviamo, se guardato a scale sufficientemente piccole, ci apparirà reversibile (dice Feynmann, e si può essere d'accordo).
Dunque dunque...c'è un intrigo, un intoppo...insomma qualcosa non va.
Mentre si aumenta la precisione con cui si guarda il fenomeno, si passa, in un qualche momento, dall'irreversibile al reversibile.
Mah...
T