In questi giorni si è parlato della messa al bando delle bombe a grappolo, usate di recente da Israele in una degli innumerevoli crisi in Palestina, anche dopo che i motivi della contesa erano caduti.
Queste bombe rilasciano un numero elevato di piccoli ordigni che se non esplodono subito, minano il territorio causando tragedie come quelle dei bambini a cui parte una gamba mentre giocano nei campi.
Mi è sempre stato difficile capire perchè è lecito usare alcune armi e non lo è usarne altre. Nel mondo in cui contassi qualcosa punterei tutti i fucili nel culo dei generali e farei loro passare la voglia di giocare a guardia e ladri quando in mezzo a loro c'è gente che non ci vuole giocare.
Tuttavia decidere che tra le regole del gioco ci sia quella che vieta l'utilizzo di armi come quella della bomba a grappolo, mi sembra assolutamente condivisibile. Peccato che i paesi produttori (Cina, India, Usa e Russia), non abbiano partecipato al vertice.
La nota positiva è che noi non siamo tra i paesi produttori.
Tuttavia pootete leggere qui che in questo campo siamo i maestri.
Mi chiedo dove fosse la mia sinistra pacifista per cui sprecai il voto nel 2006 quando il consiglio dei ministri ratificava la vendita delle armi alla Colombia, alla Libia, al Perù, all'Arabia, alla Malesia, al Venezuela e alla Nigeria. Sui soldati in Afghanistan si polemizzò per settimane...però delle armi che ci frega a noi...
La verità è che l'industria militare crea ricchezza, addirittura il 15% dell'export italiano!
E allora al diavolo il pacifismo...
Esiste però chi ha le palle (e le spalle abbastanza grosse) per non cedere a simili ricatti. Come spesso accade quando si parla di note positive ci si riferisce a paesi scandinavi...questa è la volta della
Norvegia , il cui fondo petrolifero ha deciso di ritirare i soldi investiti in aziende legate alla produzione e alla commercializzazione di armi.
Buonanotte;)
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