venerdì 19 giugno 2009

Contronatura

Contronatura.
Di tanto in tanto, di fronte a cambiamenti sociali e possibili riforme, spunta l'opposizione di quella parte di società cui piace appoggiarsi all'argomento del "contronatura".
In tempi relativamente recenti ricordo che simili discorsi vennero fatti per le unioni civili dei gay come per la fecondazione assistita.

-L'uomo non può costruire una famglia con un individuo del suo stesso sesso perchè questo sarebbe contro la sua natura-sostengono i contronaturisti.

Immagino che molto tempo addietro simili discorsi vennero fatti anche per difendere la sottomissione della moglie rispetto al marito, o del nero rispetto all'uomo bianco civilizzato.

A me non ha mai convinto troppo l'argomento del "contronatura".

Sia perchè, esteticamente, non mi piace pensare che l'uomo abbia una sua natura, ma che ognuno costruisce la sua nel modo che più gli piace.
Sia perchè contro la natura di quelli che sostengono l'argomento del "contronatura", noi facciamo infinite altre cose senza per questo esserne sconvolti.
Noi inquiniamo il pianeta, ci sottoponiamo ad operazioni chirurgiche ed alleviamo mandrie intere di animali col solo scopo di nutrirci.
Semmai si dovesse discutere di una eventuale natura umana, immagino che secondo essa noi dovremmo muoverci a piedi, morire quando ci tocca ed andare a caccia con sassi e lancia.
Ma magari qualche contronaturista obietterebbe che si dovrebbe anche andare in chiesa ogni domenica.

Va bene. Per farla breve, ora è bello che sia la ricerca a mettere in discussione questo argomento.

T

sabato 13 giugno 2009

Primi voli

giovedì 11 giugno 2009

Censura

"Ma quale compagno...io non so un compagno e manco i compagni miei lo sono. Se io ero un compagno serio, gli andavamo dietro e glielo piantavamo nel culo il forcone."
Vecchio comunista
(incontri casuali sui mezzi di trasporto)

In questo strano momento in cui Repubblica passa per un giornale sovversivo ed i telegiornali pensano a Gheddafi, sta per venire approvata la legge sulle intercettazioni, che porrà severi limiti all'utilizzo di questa pratica di indagine ai magistrati e, come se non bastasse, impedisce ai giornalisti di rendere pubblica la notizia dell'apertura di un procedimento fino al processo in aula.
Eppure a sentir parlare Ghedini e Castelli viene davvero da pensare che tutto è a posto e le preoccupazioni di magistrati e giornalisti, italiani e persino europei, sono seghe mentali.
Tuttavia questo pensiero non dura a lungo nelle menti sveglie. Poi forse in chi li vota può durare anche anni.
Chissà se per idiozia o per malafede.

Non dura molto perchè nei giorni scorsi abbiamo avuto un primo esempio di quel che potrà accadere in futuro in questo paese.
Un giornale spagnolo pubblica foto che in Italia nessuno aveva il coraggio di pubblicare.
Foto poco interessanti. Ma foto che erano state vietate.
In altre parole, noi cittadini italiani siamo stati informati di qualcosa che riguarda il nostro presidente o in qualche modo i nostri affari interni, grazie ad un organo di informazione straniero.
Il fatto può sembrare effettivamente insignificante.
Ma non lo è.
Facciamo un'esempio sproporzionato.
Pochissimi giorni fa, c'è stato l'anniversario della rivolta studentesca cinese , famosa per la foto del ragazzo davanti alla fila di carri armati.
La storia potete ripassarla nell'articolo di Rampini. Il fatto inquitante è che il regime comunista cinese non si decide ad allentare la censura su questioni che ritiene imbarazzanti per il suo passato sporco di sangue ed i cittadini tuttora non conoscono bene la verità sui fatti avvenuti vent'anni fa nel loro paese.
Il regime non tollera nemmeno che se ne parli e così l'anniversario è trascorso nel silenzio di giornali e televisioni.
Il silenzio di giornali e televisioni è la prima misura che adotta un potere che vuol diventare totalitario. Sembra un passo indolore. In fondo a chi cazzo frega se non leggeremo più le intercettazioni di quel tappetino di Saccà che dice a Berlusconi che lui è meglio del papa?
A me dispiace un po' perchè nel vedere sputtanato chi vende la propria dignità per il potere ci godo sempre tantissimo, però ammetto che questi potrebbero sembrare problemi vani.
Ma sostenere il contrario non mi sarà difficile.
Concludo l'analogia.
In Cina, viene trasmessa un'edizione del telegiornale americano. In uno dei servizi si sarebbe parlato della rivolta e della censura operata dal regime cinese.
Se solo i cittadini avessero potuto guardare l'edizione integrale, avrebbero imparato qualcosa a proposito della loro stessa storia grazie ad un organo di stampa straniero.
Così non è stato perchè ovviamente l'attentissimo ed efficientissimo regime ha censurato il censurabile.
L'analogia non è proprio completa perchè il meno efficiente governo italiano non ha (ancora) il potere di oscurare il sito del Pais.
Ha però il controllo dei telegiornali. Telegiornali che, per esempio, si sono dimenticati dell'Abruzzo perchè adesso la gente è incazzata e quindi farli vedere incazzati sarebbe un cattivo spot per il governo.
Come ho sostenuto pure in passato, diventare come la Cina non sarà difficile.
Questo popolo piano piano si sta abituando al clima da dittatura e ne è complice.

Ma la colpa non è di Berlusconi.
La colpa è di chi gli permette di essere stato e di essere Berlusconi.
Quando ci chiediamo perchè sto soggetto è nato qua e non altrove, è perchè altrove non gli sarebbe stato concesso di fare Berlusconi.
Noi siamo un paese che giorno dopo giorno si mette sempre più a pecora. E' colpa nostra. Fino a quando la società civile sarà disposta a piegarsi, lui la piegherà.
Fino a quando non si trova un cazzo di giornalista, che quando lui dice di essere stato sempre assolto non gli risponde ma che cazzo stai a di che te sei accorciato i tempi di prescrizione per i reati per cui eri imputato e quindi casomani sei stato prescritto e non assolto, lui continuerà a piegarci.

T