mercoledì 22 luglio 2009

Ex falso quodlibet sequitur

Attribuire all'interlocutore frasi da lui non pronuciate, serve ad avere una base più solida per articolare la delegittimazione.

Per esempio se io dicessi P, ma il mio interlocutore, in male fede, intendesse Q, proposizione offensiva, allora potrebbe meglio mettere in cattiva luce il mio pensiero.

Napolitano firma la legge sulla sicurezza, legge che lui poteva
A. firmare e stare zitto come in suo potere;
B. non firmare e rimandare alle camere perchè incostituzionale come in suo potere
e non poteva
C. firmare e farsi venire il mal di pancia visto che NON è in suo potere.

A seguito di questo, ed anche dei suoi continui interventi volti a moderare il clima politico già particolamente amorfo, in cui l'opposizione fa poca opposizione mentre si approva lo scudo fiscale e il piano casa e Napolitano chiede invece che si faccia ancora meno opposizione, invitando a proseguire la tregua dialettica iniziata col G8 (avete preso abbastanza fiato?), Di Pietro ingenuamente si appella di continuo al capo dello Stato.
Finocchiaro, Casini e Capezzone, tuttavia, se la prendono col buon Di Pietro perchè destabilizza le istituzioni ed insulta Napolitano.

Ora se fosse vero, sarebbe un fatto.
Il problema è che questi travisano, in mala fede, le parole, interpretando come insulti parole comuni della grammatica italiana come "Signor Presidente"...
...è na partita persa Giuliano Ferara...

E allora, ex falso quodlibet, uno sente Finocchiaro e pensa che dica cose ragionevoli.

T

giovedì 16 luglio 2009

Lezione sulla libertà-Moni Ovadia



Con una citazione un po' grossolana, Spinoza sosteneva che si è liberi quando si possono sviluppare le proprie potenzialità.
Ogni essere vivente ha una sua natura.
C'è il ghepardo che può correre a 100 kilometri orari, il passerotto che sa volare e la piantina che può diventare albero.
Sarebbe inopportuno dire che il ghepardo non è libero perchè non può volare.
La privazione della libertà avviene invece quando si rinchiude in gabbia il passerotto, impedendogli di volare, e alla piantina di diventare albero, impiantandola in un terreno poco fertile.

Giorni fa ho linkato questo video nei commenti di un qualche post, ma mi sa che è stato un po' pisciato.
Se vi da fastidio il simbolo, il colore politico, fate finta che non ci sia.
Guardate la Luna e non il dito.
L'inizio del discorso ed il significato di Libertà sono la Luna.

T

sabato 4 luglio 2009

Lettera

Gentile Augias, ho letto il suo commento all'intervento del Card. Bagnasco sulla questione morale.
Da cattolico praticante ritengo sia bene parlare di questi problemi. Con che autorità un governo legifera in materia di prostituzione se il suo premier ne è l'utilizzatore finale? Possibile che l'attuale degrado morale non porti la Chiesa a porsi delle domande?
Vado a messa ma non si parla mai di corruzione, non si dice che rubare è peccato e che ci si mette a posto con Dio solo pentendosi e restituendo il maltolto.
Mi è stato insegnato che non dare la giusta mercede all'operaio è uno dei quattro peccati che grida vendetta; oggi abbiamo gente ridotta in schiavitù.
Si vuole fare una legge per incatenare a una vita impossibile un malato terminale e non ci sono soldi per le cure palliative (i soldi per gli sprechi però ci sono) e la Chiesa tace.
Nelle omelie si parla spesso di peccati di omissione, forse un po' di autocritica non guasterebbe.

Alfio Mazzocchio

Questa lettera è stata pubblicata su Repubblica di oggi nella rubrica di Augias.
Mi sembrava molto obiettiva, oserei dire quasi commovente.
Vorrei aggiungere che non solo nelle omelie non mi risulta che si parli di corruzione, ma mi risulta invece che si parli di gay e di malati terminali.
Inoltre non è che la Chiesa tace a proposito della legge sul fine di vita.
La Chiesa acconsente.

Il timido imbarazzo di questi giorni a proposito della legge sui clandestini, non solo è timido ( anzi Lomabrdi ha detto in modo chiaro che non esiste alcuna posizione ufficiale di critica della Santa Sede nei confronti della legge sulla sicurezza), ma vuole essere un avvertimento che suona più o meno così:
Noi non vi cachiamo il cazzo con i clandestini di cui in realtà non ci frega niente e voi vi sbrigate ad approvare la legge sul fine di vita e a dare i soldi alle scuole private.

Poi per fortuna ci sono anche i casi di sacerdoti coraggiosi, un po' come il Don Giorgio il cui blog è linkato di lato da un bel po' di tempo, (link giusto) che si mobilitano e hanno l'autonomia di scegliere cosa sia giusto o sbagliato senza che gli si indichi la strada dall'alto del balconcino.

Infine una piccola riflessione.
Se Castagnetti dice che non vuole la candidatura di Marino perchè lui ha come motivo ispiratore la laicità, che devo pensare che il PD è un partito non laico?
Forse Castegnetti è un prete travestito da laico?
Se nel PD tante persone hanno problemi a capire cosa vuol dire laicità, come può sperare di diventare un'alternativa credibile?

T