sabato 4 luglio 2009

Lettera

Gentile Augias, ho letto il suo commento all'intervento del Card. Bagnasco sulla questione morale.
Da cattolico praticante ritengo sia bene parlare di questi problemi. Con che autorità un governo legifera in materia di prostituzione se il suo premier ne è l'utilizzatore finale? Possibile che l'attuale degrado morale non porti la Chiesa a porsi delle domande?
Vado a messa ma non si parla mai di corruzione, non si dice che rubare è peccato e che ci si mette a posto con Dio solo pentendosi e restituendo il maltolto.
Mi è stato insegnato che non dare la giusta mercede all'operaio è uno dei quattro peccati che grida vendetta; oggi abbiamo gente ridotta in schiavitù.
Si vuole fare una legge per incatenare a una vita impossibile un malato terminale e non ci sono soldi per le cure palliative (i soldi per gli sprechi però ci sono) e la Chiesa tace.
Nelle omelie si parla spesso di peccati di omissione, forse un po' di autocritica non guasterebbe.

Alfio Mazzocchio

Questa lettera è stata pubblicata su Repubblica di oggi nella rubrica di Augias.
Mi sembrava molto obiettiva, oserei dire quasi commovente.
Vorrei aggiungere che non solo nelle omelie non mi risulta che si parli di corruzione, ma mi risulta invece che si parli di gay e di malati terminali.
Inoltre non è che la Chiesa tace a proposito della legge sul fine di vita.
La Chiesa acconsente.

Il timido imbarazzo di questi giorni a proposito della legge sui clandestini, non solo è timido ( anzi Lomabrdi ha detto in modo chiaro che non esiste alcuna posizione ufficiale di critica della Santa Sede nei confronti della legge sulla sicurezza), ma vuole essere un avvertimento che suona più o meno così:
Noi non vi cachiamo il cazzo con i clandestini di cui in realtà non ci frega niente e voi vi sbrigate ad approvare la legge sul fine di vita e a dare i soldi alle scuole private.

Poi per fortuna ci sono anche i casi di sacerdoti coraggiosi, un po' come il Don Giorgio il cui blog è linkato di lato da un bel po' di tempo, (link giusto) che si mobilitano e hanno l'autonomia di scegliere cosa sia giusto o sbagliato senza che gli si indichi la strada dall'alto del balconcino.

Infine una piccola riflessione.
Se Castagnetti dice che non vuole la candidatura di Marino perchè lui ha come motivo ispiratore la laicità, che devo pensare che il PD è un partito non laico?
Forse Castegnetti è un prete travestito da laico?
Se nel PD tante persone hanno problemi a capire cosa vuol dire laicità, come può sperare di diventare un'alternativa credibile?

T

2 commenti:

t ha detto...

http://www.dongiorgio.it/pagine.php?id=1717&nome=politica

T ha detto...

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200907articoli/45476girata.asp

Quando la suscettibilità comincia a divergere, si è nelle vicinanze di una transizione di fase.