lunedì 3 settembre 2007

Il pilota automatico

"Chi poteva gioire del cosmico spettacolo pirotecnico se nella platea non sedevano che ghiaccio e fuoco? Chi poteva sapere che il primo anfibio temerario non solo stava facendo un piccolo passo sulla spiaggia, ma un grande passo su quella strada che i primati avrebbero guardato con orgoglio, osservando la loro stessa evoluzione fin dall'inizio della strada stessa?
L'applauso per il Big Bang si potè sentire solo quindici miliardi di anni dopo l'esplosione"
Jostein Gaarder

Il motivo per cui il pilota automatico di Odifreddi mi sta antipatico è vecchio, di almeno due anni come sanno bene vedeverde (il primo che mi ci fece riflettere), il marinaio e il capitano con cui ne ho parlato spesso facendo la figura del pazzo:).
Tuttavia ora sto leggendo “Memorie dal sottosuolo” di Dostoevskij e mi fa indubbiamente piacere leggere che qualcun altro la pensi come me su questo argomento.
Nel libro, scritto nel 1864, lo scrittore russo se la prende con i progressisti della sua epoca, che non sono un partito politico, ma coloro che avevano una tale fiducia nel progresso, in particolar modo tecnologico, da dimenticare l’uomo. Nel capitolo VII analizza l’ipotesi, portata avanti da questi progressisti, che la civilizzazione abbia ammorbidito l’uomo facendolo diventare meno sanguinario e meno incline alla guerra. E sbotta: “Ma guardatevi intorno, il sangue scorre a fiumi, e in più con una tale allegria da sembrare champagne. Eccovi tutto il nostro XIX secolo. Eccovi Napoleone – e il grande e l’odierno (il moderno). Eccovi il Nordamerica. Eccovi il Schleswig-Holstein (stato della Germania settentrionale animato, nel 1848, da una sanguinaria rivoluzione e da due guerre nei successivi venti anni). E cosa mai ammorbidisce in noi la civilizzazione? […] Con la civilizzazione, l’uomo è diventato, se non più sanguinario, perlomeno in modo peggiore. Prima vedeva nello spargimento di sangue una cosa giusta e con la coscienza tranquilla sterminava chi era necessario. Ora, benché noi consideriamo questa pratica un’infamia, ce ne occupiamo comunque e anche più di prima.”
I progressisti si giustificavano sostenendo che l’uomo ancora non avesse imparato a comportarsi come l’intelletto e le scienze gli consigliassero. Notate che “consigliassero” non è proprio la parola adeguata; essi vedevano l’uomo come un tasto in un pianoforte o un pistoncino d’organo, la scienza dell’epoca era la scienza determinista che mirava a prevedere perfino i comportamenti umani e a realizzare l’homme-machine.
Secondo loro, bastava scoprire tali leggi della natura per rendere l’esistenza molto più facile, non si sa bene perché visto che nella loro ottica tutto sarebbe comunque stato determinato, quindi anche prevedendo i futuri comportamenti non avrebbero potuto evitare omicidi o guerre.
Comunque a tale proposito Dostoevskij scrive “Tutte le azioni umane saranno enumerate secondo tali leggi come le tavole dei logaritmi […]. Solo allora, dite voi, inizieranno i nuovi rapporti economici, già pronti e calcolati con esattezza matematica, cosicché in un attimo sparirà ogni domanda, perché esisterà già la risposta. Allora sarà costruito il palazzo di cristallo e volerà l’uccello Kagan (figura mitica che porta felicità all’uomo).”
“Naturalmente, non si può garantire in alcun modo che allora non sarà una NOIA MORTALE, perché che c’è da fare se tutto è già pronto, al suo posto, calcolato e perfetto? Certo, cosa non t’inventi quando ti annoi? Per noia si possono anche conficcare le spille nel petto degli schiavi (alludendo alla legenda di Cleopatra che occupava il suo prezioso tempo in questo modo). Perché l’uomo è stupido, in maniera fenomenale.
Ma in compenso, non mi meraviglierò affatto se all’improvviso, in mezzo alla futura sensatezza generale, sorgesse un qualche gentleman e dicesse: -allora, signori, non è meglio dare un calcio a questa sensatezza? Che se ne vadano al diavolo tutti questi logaritmi, e ricominciamo a vivere secondo il nostro stupido volere!-.
Noia mortale della perfezione…

Di Dostoevskij mi sono servito per dire a cosa portasse il pilota automatico. Ma c'è ancora da dire che senza la coscienza sparirebbero quei bei momenti in cui si gusta l'amore, o una poesia.
Senza l'appercezione non sarebbero esistiti 2500 anni di filosofia e 400 di fisica che nasce perchè ci rendiamo conto di essere curiosi e vogliamo capire la natura.
Senza coscienza neanche mi troverei a godere per aver capito qualche argomento figo delle materie che studio.
E ancora non ci sarebbe stato nessuno a scrivere quella frase all'inizio del post che mi faceva emozionare a scuola.
E nemmeno quella che segue, di Kant.
"Chi avrebbe potuto chiamare sublimi, se non l'uomo, quelle masse montuose informi, poste l'una sull'altra in un selvaggio disordine, con le loro piramidi di ghiaccio, oppure il mare cupo e tempestoso ed altre cose di questo genere?".
T

45 commenti:

Anonimo ha detto...

chi l'ha detto che il big bang è degno di applauso? c'è troppa sofferenza. E poi chi fa l'applauso? certo, solo chi non la VEDE questa sofferenza

Anonimo ha detto...

l'applauso lo fa solo chi si compiace delle proprie frasette da studioso, intellettuale!

Anonimo ha detto...

cos'è il progresso tecnologico se non un'espressione della vita dell'uomo? non lo fa l'uomo stesso?

Anonimo ha detto...

Domanda: perchè l'uomo aggiunge un valore aggiunto alle cose? tutto ciò che è scritto qui non risponde q questo quesito ma lo pone come assioma. é di un egocentrismo incredibile! è buttare in un sol colpo la realtà che tanto si esalta (il big bang!) e presunzione pura!

Anonimo ha detto...

perchè la (auto)coscienza è così importante per T? perchè può guardarsi allo specchio e dire "quanto sono bello?" però T non vede se stesso dentro la società in cui vive e quando si accorge della società è profondamente contraddittorio (pur non amando egli stesso le contraddizioni, da quanto si legge riguardo la religione). Prima dice che la società è sanguinaria poi sostiene che la società perfetta è brutta perchè noiosa (anche se esiste l'eventualità di una società perfetta in assenza di dolore provocato dall'uomo). Allora ritorna sui sui passi per dire che è meglio la società sanguinaria. Una domanda T:
preferisci AGIRE nella società o GUARDARLA (e quindi guardare te stesso)? perchè se agisci taglierai la testa a qualcuno(indirettamente) mentre se la guardi cercherai di renderla dell'aspetto migliore eliminando ogni atrocità e sofferenza! decidi T, decidi!

Anonimo ha detto...

Caro anonimo, andiamo con ordine:
che il Big Bang sia da applausi lo dicono in tanti, ma ciò che conta qui è che lo dico io perchè mi vedo bello e mi piace sparlarmi addosso:). Posso o rischio le frustate?
Inoltre è ovvio che se il post lo scrivo io, mi prendo le responsabilità di quello che dico, quindi la prima domanda te la potevi risparmiare.
Se non altro, senza Big Bang, non ci saremmo ne io ne te, io non avrei scritto tre post per piacermi e tu non avresti risposto da acido.
L'applauso lo fa l'uomo che si rende conto di poter guardare indietro ed essere cosciente della sua origine. Se a te causa dolore tutto ciò, NON APPLAUDIRE, non credo che importi a qualcuno. Io posso applaudire o rischio sempre le frustate?
Inoltre credo che valga la pena di vivere anche se fosse solo una sofferenza (PENSIERO PERSONALE, non mi chiedere "chi l'ha detto?" ).
Continuo a studiare (per fortuna non solo fisica, che per carità, è stupenda e la cosa che amo di più, ma senza quelli che dicono ste frasette io non ci so stare) e vado verso una sempre più probabile sofferenza come pensavano Leopardi, Dostoevskij e tanti altri che spaccano il culo a te e a me (ma ti risparmio le frasette da studioso). Nonostante questo continuo a studiare, non smetto. (grazie per l'intellettule:) )
Se è invece di una sofferenza più profonda che parli, allora sono il primo a dirti che il mondo in cui vivo non mi piace perchè noi tutti, mondo evoluto e progredito che andiamo in giro con quattro telefonini a famiglia, campiamo a sbafo dei 5 miliardi di persone affamate dell'Africa e dell'Asia, ma purtroppo non ho i mezzi per contrastare da solo questo trend anche se mi piacerebbe impegnarmi a farlo...ma poi era questa la sofferenza di cui parlavi??Mah...
La terza domanda mi sembra troppo facile :) vediamo: si, il progresso tecnologico è un prodotto dell'uomo. E allora? ho forse detto che tutto quello che fa l'uomo è da applausi? Facciamo guerre e costruiamo armi, facciamo…diciamo che i miei simili lo fanno. Leggi meglio.
Alla quarta domanda ti sei già risposto da solo...l'uomo aggiunge valore all'Universo perchè lo pongo per assioma. Sul post che scrivo IO pongo gli assiomi che mi pare, non credi? Se vuoi cambiali, e facci vedere dove arrivi con il tuo sistema ipotetico deduttivo, scrivici e ti leggeremo.
Se vuoi posso giustificare il mio assioma, ovviamente non logicamente, ma solo perchè mi emoziona, dicendo che con l'uomo la natura diventa cosciente di se, in quanto egli è l'occhio dell'universo che guarda l'universo. Non so se mi sono spiegato, questo concetto non è mio, ma dell'autore della frasetta che vedi in alto ed è espressa nel libro per il quale Odifreddi lo ha intervistato; a lato se hai tempo puoi leggerla.
Non pretendo che la leggi e la condividi (la frasetta). Ripeto che a me emoziona e se a te scivola via come acqua fresca, amen. Non per questo puoi prendertela con chi la scrive.
Vorrà dire che ti emozionerai a legger altro, spero per te.
Inoltre non capisco che volevi dire con

"è buttare in un sol colpo la realtà che tanto si esalta (il big bang!) e presunzione pura!"

se ti esprimi meglio posso provare a rispondere.
"L'autocoscienza è così importante per T"...mah...insomma non è che mi svegli e pensi tutte le mattine all'autocoscienza, però forse, senza l'autocoscienza, tutte le mattine mi sveglierei e non penserei. Sugli altri motivi per cui l'appercezione è importante, PER ME, ti invito a (ri)leggere l'ultima parte del post "Il pilota automatico". Senza l'autocoscienza, quelle cose non ci sarebbero. Visto che a me piacciono, allora è importante l'autocoscienza.
Sei soddisfatto?
Eppoi ti ripeto che la cosa è soggettiva, se per te non è importante, amen.
"T è contraddittorio quando si accorge della società"...in che cosa sono contraddittorio caro anonimo?
Ho forse detto che amo la società sanguinaria? Se lo hai letto fatti meno canne. Mi sono limitato a scrivere le parole di Dostoevskij, che condivido, in cui si pensa a dove porterebbe una società perfetta, dove non c'è dolore per l'uomo perchè l'uomo non è più uomo, in quanto non più artefice delle sue azioni determinate da fredde leggi naturali. E si scadrebbe nella noia, che porterebbe a compiere atti insani (leggi meglio il post caro anonimo). Vuoi esempi degli atti insani a cui porta la noia? Chiedilo a qualche norvegese, studia un po' di sociologia delle masse, e poi riscrivici.
Ciò che penso io, e che nel post non c'è, è che una società perfetta non sarà mai realizzabile. Un po' perchè l'uomo è stupido, un po' perchè ci porterebbe al collasso a causa della noia (ma, leggi bene, LO PENSO IO, molti sociologi dicono il contrario per fortuna).
Questo non significa che non ci si debba impegnare per eliminare le ingiustizie del mondo. Inoltre siamo così lontani dalla perfezione che la noia per noi non è un problema attuale.
Eppoi tutto sta in cosa tu intendi per progresso.
Per me progresso non significa che ogni 2 setttimane esce un nuovo tipo di computer, un nuovo tipo di cellulare, un nuovo televisore al plasma, un nuovo videoregistratore, una nuova porsche o non so che altro.
Per me progresso è cultura, solidarietà e dialogo. E' sforzarsi di comportarsi in modo etico, e agire senza tagliare la testa di nessuno caro anonimo. Se pensi che agire significhi tagliare la testa di qualcuno, forse è perchè tu lo fai.
Già ti ripeto di sentirmi in colpa in quanto uomo bianco sterminatore di razze di tutto il mondo che campa a sbafo dei 5/6 del pianeta; ti assicuro che se agisco lo faccio senza nuocere a una mosca.
A presto caro anonimo, forse sarebbe carino sapere con chi sto dialogando, ma fai un po' te...
In ogni modo mi sembra di aver risposto a tutte le domande che hai posto; perdona il tono, ma la risposta è adeguata all'acidità delle domande.
Per lo meno, stavolta, leggi bene la risposta.
ciao ciao

Anonimo ha detto...

..che uomo tutto d'un pezzo T:)..

Anonimo ha detto...

Caro anonimo, questo è un blog libero e tale vuole rimanere. Spero però che nei suoi post futuri (le dò del lei perchè ovviamente non so a chi mi rivolgo) sia meno aggressivo e insolente. Qui nessuno detiene la verità, nè tra la ciurma nè tra la stragrande maggioranza degli utenti del blog. quello che scriviamo sono le nostre sensazioni, le nostre emozioni! oggi è difficile comunicare (vedi Dostojevskji) e noi proviamo a farlo anche dietro una tastiera. non sappiamo se ciò che affermiamo sia giusto, ma ciò che cerchiamo di fare è di SFUGGIRE AI DISCORSI COMUNI E ALLE FRASI FATTE e non credo che quelle citate dal timoniere lo siano (legga attentamente il titolo del blog, compresi i puntini che sono eloquenti). I suoi interventi sono e saranno sempre apprezzati perchè è nel nostro spirito comune. Però mi associo al timoniere (il suo T) quando dice che alcune sue affermazioni non si capiscono. Se vorrà chiarire le sue idee saremo felicissimi (spero questa volta lo faccia garbatamente). io come lei non sono totalmente d'accordo con il timoniere (e il timoniere lo sa bene) ma mi sembra esagerato usare espressioni come "tagliare la testa a qualcuno"!!! Ad ogni modo sono qui per esprimere un commento ai posts del caro timoniere con cui ho dialogato ieri proprio sugli argomenti dei posts. la discussione è stata interessantissima. Io ho replicato al timoniere che non sono d'accordo sul fatto che il nostro libero arbitrio si espleta solo nell'accettare o rifiutare una decisione già presa. In effetti cos'è questo accettare o rifiutare? la negazione non è comunque un'azione? e poi gli ho detto che in effetti mi sembra un abuso dire che il cervello ha "preso una decisione prima che noi ce ne rendiamo conto" quello che lo scienziato ha osservato sono impulsi elettrici e non decisioni! direi piuttosto che la decisione "incosciente" di cui si parla sia piuttosto un'elaborazione finale degli stimoli pervenuti all'organismo!
una cosa per il timoniere. sai che non mi trovi d'accordo sulla noia! se la vita vera si svolge solo in presenza di problemi, perchè la noia non fa parte di essi? mi spiego meglio (me sembro l'anonimo!!:)): supponiamo di essere arrivati alla società perfetta: tutto bello e senza problemi. =>ci annoiamo! ma la noia è un problema (o no?) e quindi torniamo a vivere perchè abbiamo un problema sottomano da risolvere! non so se sono stato più chiaro. Ciao a tutti!

Anonimo ha detto...

scusa timoniere, un'ultima cosa... stavo rivedendo la tua invettiva e leggo "Facciamo guerre e costruiamo armi, facciamo…diciamo che i miei simili lo fanno." insomma c'hai ripensato dall'ultima volta a Copenhagen! ciao :-)

Anonimo ha detto...

ciao a sleeper:)!
Grazie al marinaio per la difesa!
In effetti ciò che mi ha infastidito dell'anonimo è stata l'arroganza. Le domande ben vengano, anche le sue, significa che qualcuno legge e pensa alle stronzate che scrivo.
In ogni modo invito l'anonimo a continuare la discussione se ha voglia.
Per quanto riguarda le obiezioni del marinaio, sulla prima non ho niente da eccepire.
Tu chiami elaborazione tutto quello che viene prima della coscienza e va bene, è una questione di nomi. Per quel che riguarda il libero arbitrio, come dice tu, non sembrano esserci problemi, perchè al vaglio della coscienza, pare, che arrivi l'azione scelta dall'inconscio ,o "elaborata", e tu coscientemente puoi accettare se farla o no.
Secondo me resta comunque il mistero di come l'azione venga elaborata senza che io ne sia partecipe consciamente.
E si potrebbe pure discutere sul pochissimo tempo che ha la coscienza per impedire che l'azione venga compiuta: azione che comunque è stata "elaborata" incosciamente.
Per quel che riguarda la noia, so bene che non ti piace quel discorso:)!
Però a me continua ad affascinare, e ci credo per davvero. Non te lo so giustificare se non per esperienza personale o per interpretazione di alcune realtà geografiche (vedi il post), o economiche (non ho dati in mano, ma qualcosa mi dice che si suicidano più benestanti di poveracci).
D'altra parte, dici tu, arrivati alla società perfetta, ammesso che ci si ritrovi veramente ad annoiarsi, avremmo un nuovo problema: la noia.
Sono d'accordo e quindi la società perfetta non potrà che durare qualche giorno.
In ogni modo, siamo così lontani da questo, che per noi non è assolutamente attuale perlarne se non per sparlarsi addosso come dice l'anonimo.
Ma noi studiamo fisica caro anonimo, e ci sparliamo addosso tutto l'anno...e ti dirò che amo tutte queste pippe mentali; anzi, più l'argomento è astratto o inutile, più mi piace, come può senz'altro confermare il capitano.
Quanto al discorso sulle armi, si ho cambiato l'approccio al problema, d'altra parte confrontarsi serve a questo:)
Ma la sostanza non cambia troppo...fra poco ne riparleremo!
ciao

Anonimo ha detto...

..di solito non arrischio mai un mio pensiero spregiudicato su un blog con tutta questa audience:)(forse per paura di attacchi anonimi), ma questa volta mi sento di farlo(ci provo) per difendere il timoniere che ha avuto il coraggio che io non ho.

Io penso che ci siano due modalità di discutere ,dialogare e confrontarsi. La prima e' quella di cui secondo me e' portavoce il timoniere, basata selle idee che si vogliono trasmettere ,nella quale le parole, le frasi ,il linguaggio sono solo un mezzo per cercare di far passare un pensiero, un 'emozione.
La seconda invece ha proprio le parole e le frasi come soggetto principale, e allora si discute piu analiticamente sui giochi e i paradossi dei significati,una sorta di matematica del linguaggio che ricerca nell'esprimersi l' implicazione e la dimostrazione perfetta.
La prima modalità(a mio modo di vedere)e' piu ingenua nonche sincera..la seconda e' molto affascinante e divertente ma (sempre a mio modo di vedere)forse senza un nobile scopo("Wittgenstein non sarebbe d' accordo "..citando una frasetta del celebre Vedeverde).
Io credo che sia molto difficile far combaciare entrambe , in pratica cuore,idea e perfezione logico-semantica-sintattica) in un unico post se non con un grande e secondo me inutile sforzo.Inutile perche il nostro cervello e' capace addirittura di capire un testo in cui sono lasciate invariate solo le prime e le utime sillabe di ogni parola,figuriamoci se non riesce a capire il senso di un testo e il pensiero di chi l ha scritto seppur con qualche contraddizione ,fra l ' altro secondo me impossibile da eliminare.

Attacchi del genere sono sintomo di un "egocentrismo incredibile"..di chi non vuole confrontarsi ma solo compiacersi della sua capacità di rompere le scatole. (guardate che spesso succede anche a me , ma poi mi vergogno di farlo)

Anonimo ha detto...

Per il marinaio semplice:

Spero che la tua obbiezione\obiezione(e' lo stesso l' ho cercato sul dizionario capito!!) sulla noia abbia come fine quello di spiegare come per te non potra mai esistere una societa perfetta(e sono d accordo), altrimenti anche quello rientrerebbe nell' insieme dei commenti cattivi al lodevole pensiero di T :):)...
....
ti prego non ti arrabbiare :)
..che senno diventi perfido e ho paura:)

Anonimo ha detto...

T perche hai tanta paura di quell' azione elaborata incosciamente?
Perche il libero arbitrio dovrebbe essere in pericolo?
Alla fine e' il tuo corpo che risponde cosi..il corpo che chi piu di te ha contribuito a rendere tale?
Io piu che altro avrei paura del fatto che e' la parte piu "istintiva" , piu vera..e a volte uno puo aver paura di cm e' veramente

Anonimo ha detto...

Sleeper grazie anche a te per l'intervento:)
Non ho mai pensato a queste modalità di scrivere. La seconda è effettivamente più figa ma penso che quando scrivo spesso utilizzo la prima. In ogni modo non si può contraddire un pensiero con la seconda modalità, mi sembra sleale.
Per quel che riguarda la "qualche contraddizione" che anche tu hai notato, credo ti riferissi al fatto che prima ci si lamenta della società sanguinaria, poi appena viene raggiunta la società perfetta la si abbandona perchè noiosa.
Insomma questa è la contraddizione dell'uomo e anche secondo me non è eliminabile. Questo è quello che ho detto nella prima risposta all'anonimo e ora lo ripeto perchè repetita iuvant (non lo so se si scrive così :) ).
Ma in questo considerazione si possono trovare anche spunti poetici. Io ce li trovo, però non ho il dono di saper scrivere poesie.
Non ho alcuna paura dell' "elaborazione" :). Ma dire che è il mio corpo che reagisce così non mi tranqillizza troppo sleeper.
Tutta l'etica si basa sull'assunzione, più o meno lecita, che l'uomo è responsabile delle azioni che fa. Se così non fosse, non ci sarebbe motivo di prendersela con uno che fa una cattiva azione, no?
Dire che la coscienza ha solo il compito di controllare l' "elaborazione", come sembra accertato da 50 anni di ricerche, un po' mi sembra inquietante. Se non altro perchè deve decidere molto, molto in fretta.
E fino a quando deve decidere se far alzare o no un dito...bella.
Ma quando deve decidere se mandare o meno a qual paese l'interlocutore (con l'anonimo sarebbe andata così se non avessi scritto :)...per poi pentirmene consciamente(forse) 10 minuti dopo)...o peggio dare uno schiaffo, o sparare un colpo?
Insomma, a me non sembra troppo banale.

Anonimo ha detto...

..anche a me la cosa non tranquillizza. Quando si parla di crescere, di dominare gli istinti , penso che ci si riferisca a quell' azione di controllo..sembra invece che sia impossibile modificare i propri istinti, le proprie "elaborazioni",forse la propria volonta:), sara vero?...questa e' per me la cosa inquietante perche molto molto spesso non basta l' autocontrollo..

Anonimo ha detto...

Leggo solo ora tutto sto macello o ben di dio (la seconda che hai detto) ...
ma insomma il libero arbitrio non e' in pericolo, no?
c'e' l'istinto (azioni istintive) e la ragione o coscienza (azioni per cosi dire non istintive) ... tutto torna direi ...

per la serie egocentrismo:
il sottoscritto, capitano, o comandante, richiama ufficialmente la ciurma e gli ospiti, in particolar modo se non identificati, a mantenere toni civili e pacati. ;)
ritiene altresi' di estremo interesse il contenuto dei commenti dell'anonimo visitatotre e lo invita (sempre ufficialmente ;)) a continuare a contribuire, forse anche al fine di togliere dal mondo la sofferenza di cui parla (e qui sicuro che qualcuno mi dice che e' necessaria o meglio non eliminabile ma vabbe). e cmq non mi dispiacerebbe se potesse chiarire di che sofferenza parla...

un caro saluto a tutti!

Anonimo ha detto...

specifico:
secondo me il libero arbitrio e la coscienza si esprimono nel prendere decisioni un pochino piu' importanti e soprattutto meno frequenti e meno meccanizzate, come ad esempio potrebbe essere scegliere se studiare fisica o medicina o se fare qualcosa per il rispetto dei diritti umani nel mondo o no ...

Anonimo ha detto...

credo che il capitano abbia ragione e abbia scritto nell'ultimo post ciò a cui sono giunto dopo un pò riflessioni. (perdonami capitano, ma il marinaio semplice non è così sveglio!) Alzare un dito non è la stessa cosa di decidere se prendere una strada che ti cambierà la vita! non sono nè un neurofisiologo nè un medico ma credo che se riuscissero a studiare pensieri così complessi saremo veramente avanti! Credo piuttosto che gli studi fatti riguardino decisioni semplicissime! un'altra considerazione. Penso voi tutti abbiate giocato a calcio e continuate a farlo (spero, purtroppo la mia anzianità non me lo permette più!). Beh, in quel caso il nostro cervello esercita il suo grado di coscienza fino ad un certo livello nel senso che sappiamo di voler passare la palla ad un nostro compagno di squadra ma non controlliamo coscientemente tutti i movimenti che occorrono per farlo. Quei movimenti li abbiamo imparati coscientemente quando eravamo piccoli!

Anonimo ha detto...

...probabilmente l'ultima considerazione si può interpretare in chiave evolutiva. quanto più rapida è la capacità di prendere una decisione tanto meglio si riesce a sopravvivere nella giungla (del calcio...) Ciao!

Anonimo ha detto...

Ragazzi, leggo solo ora della medaglia DIRAC al prof della Sapienza Luciano Maiani! Azz!

Anonimo ha detto...

No, No caro sleeper! vorrà dire che il mio commento rientrerà tra quelli cattivi (in effetti non sono del tutto in disaccordo con i commenti dell'anonimo). Il timoniere già sa come la penso! la società perfetta non esisterà mai non perchè l'uomo è stupido (come si fa a dirlo dopo secoli di cultura e guerre?) ma perchè ogni uomo non aspira all'uguaglianza con l'altro ma alla felicità che solo in pochi casi coincide con l'uguaglianza! Per me viene prima la libertà dell'uguaglianza! Ciò non significa che giustifico il capitalismo sfrenato ma solo lo spirito capitalista!

Anonimo ha detto...

..marinaio sono d accordo con tutto qll che hai scritto nell 'ultimo post...ma riguardo al tuo pensiero sulla noia:a questo punto mi sembra solo un buffo e divertente gioco di parole

Anonimo ha detto...

..naturalmente non ho mai pensato di potermi ricredere sul fatto che sono libero di fare certe scelte nella vita..

..pero pensavo a situazioni piu particolari che ti fanno sentire schiavo di qualcosa che non si riesce a controllare:io per esempio mi sento uscire strane espressioni dalla bocca quando incontro di sorpresa persone che conosco..insomma non e' una cosa da poco...che figura ci faccio?!..
poi metti che e' un importante membro di un importante commissione d' esame....insomma, anche la mia scelta di studiare fisica puo essere compromessa:):)

Anonimo ha detto...

Capitano infatti quel tipo di decisioni (fisica o medicina) non sono in pericolo; non lo sono tutte le decisioni che ti permettono di pensarci più di 0.2-0.3 secondi. Io c'ho messo un anno a scegliere fisica...
Però restano quelle istintive che sono, in alcuni casi, almeno altrettanto significative. (per esempio, in una lite, istintivamente ti scappa un vaffa che poi provoca un figlio di brava donna che poi provoca un cazzotto etc etc.).E ciò che è inquitante è che potrebbe non essere stato conscio quel tuo vaffa, perchè la tua coscienza non ha avuto sufficiente tempo per trattenerlo!
Quanto a quello che dice il marinaio sull'uguaglianza e sulla libertà, è un suo pensiero che conosco e rispetto.
Vorrei però precisare che l'uguaglianza di cui parlo io non è quella vaga dell'ex URSS ma una cosa precisa, e che sta a fondamento delle costituzioni di tutti i Paesi civili, cioè l'uguaglianza dei diritti di tutti gli uomini.
Oggi questa prerogativa necessaria al vero progresso (secondo il mio modesto parere) non c'è, visto che la maggior parte delle persone del pianeta non ha accesso all'acqua.
Io sono una merda perchè parlo, parlo e non faccio niente per questo e mi sta bene che mi si dica. Tra l'altro votiamo perchè alla cosa pubblica ci pensino altri...
Però credo che non si può far finta di non saperlo, o mettere davanti a questo dato di fatto una vaga libertà che non capisco.
Perchè se la libertà tua è quella di fare come ti pare come vorrebbe Berlusconi, allora ti dico che non mi piace più, perchè vivendo insieme a 6 miliardi di persone hai degli obblighi verso gli altri.
Insomma in tutte le famiglie si fanno questi discorsi: se i genitori guadagnano X al mese, i figli possono permettersi una frazione di X. Non possono essere liberi di fare "come gli pare" sennò la famiglia collassa.
Se noi mondo occidentale continuiamo a sentirci i figli prediletti di Dio, disinteressandoci degli altri, prima o poi collasseremo e allora non potremo più esercitare neanche la libertà di cui giustamente parli.
Mi scuso per essere sempre così lungo nei commenti, ma mi piace continuare questa discussione e ringrazio sleeper, il marinaio e il capitano per la partecipazione!
ciao

Anonimo ha detto...

sleeper raccomannato ;) !

Anonimo ha detto...

scusami sleeper ma il gioco di parole non lo faccio io! Mi sembra fin troppo facile dire "società perfetta" ma cosa vuol dire? ovviamente la discussione ahimè nasce sulle imprecisioni che sono fondamentali! sono d'accordo con te che il mio è un gioco di parole ma a questo punto lo è anche il vostro! per qunto riguarda la libertà: ovviamente quando ho detto che favorisco lo spirito del capitalismo sottointendevo che alla base ci deve sempre essere una uguaglianza di diritti! Vorrei farvi notare che questa uguaglianza di fatto non elimina le schiavitù e le sofferenze dalla società. infatti prendiamo l'italia: sarete d'accordo con me che i diritti di cui parliamo sono scritti nella costituzione. eppure vediamo tutt'intorno a noi dal riccone al poveraccio che non ce la fa ad arrivare alla fine del mese per non parlare del peggio! so che a molti di voi darà fastidio questo commento ma io la vedo così. Sottolineo però che il mio punto di vista è avvalorato da 20 anni di vita vissuta più o meno bene. Voglio dire che fino a prova contraria (cioè fino a che non arriverà un matto ubriaco) io sono libero di uscire tranquillamente fuori casa senza che nessuno mi costringa a fare ciò che non voglio. non solo: posso fare liberamente e coscientemente le mie scelte di vita cercando di arrivare a ciò che desidero senza che nessuno me lo impedisca. eppure io non sono ricco e ciò di cui mi servo è la scuola, la sanità e basta (diritti che mi vengono assicurati dalla nascita!) Voglio dire che in italia si può decidere la propria vita anche se questo comporta fatica! ecco perchè preferisco la libertà!

Anonimo ha detto...

Marinaio guarda che se tu metti l'uguaglianza dei diritti davanti alla libertà individuale, siamo d'accordo.
Bada bene che questa è l'unica uguaglianza che io cerco, non ce ne sono altre, promesso :)!
E non mi da affatto fastidio il tuo commento, quando dici che pur se sta scritto nella costituzione non vediamo rispettato questo diritto all'uguaglianza, anzi sono contento che lo fai notare!
E non mi infastidisce che ci sia il riccone e il poveraccio, ma che al poveraccio siano precluse attività e diritti che sono accessibili al riccone.
Io ribadisco che dati i prerequisiti che poniamo, a questo punto insieme, si andrà man mano verso un miglioramento della società che, se proseguirà senza intoppi, arriverà a risolvere problemi come fame e sete fra 4000 anni. Metticene altri 4000 tra guerre e rivoluzioni di assestamento...e fra ca 8000 anni saremo una società globale che avrà risolto la maggior parte dei suoi problemi. E poi...che si metterà a fare su questo pianetino periferico della Galassia? Io già mi sentirei in trappola...

Anonimo ha detto...

marianaio hai ragione nel dire che società perfetta non vuol dire nulla...
Dirò allora "società quasi perfetta", sperando che stavolta passi:)

Anonimo ha detto...

Caro marinaio...forse tutto il mio pensiero su questo argomento può essere racchiuso in queste poche righe, in cui mi servirò di una metafora che mi hai fatto conoscere tu:
L'uomo è Sisifo.
-progredisce come Sisifo porta il sasso in montagna.
-arriva dopo varie peripezie a rendere la Terra un gioiello, senza ingiustizie e disuguaglianze, come Sisifo arriva a portare il sasso in cima.
-Arrivato a questo punto, sarà costretto a ricominciare perchè il suo gioello non durerà troppo, come a Sisifo, presto o tardi, cadrà in sasso a valle; e sarà costretto a ricomincare, in eterno.
Tutto il resto su cui si è dibattuto è molto, molto interessante, ma riguarda in modo in cui si vuole migliorare il pianeta.
E comunque ora me ne vada a letto perchè ho la fortissima sensazione di essere arrivato a parlare di cose vane e inutili che non servono assolutamente a niente, se non a sparlarmi addosso.

Anonimo ha detto...

Caro timoniere devo spiegarmi meglio. il mio commento sull'italia non è come l'hai interpretato tu. in generale, in italia, i diritti vengono fatti rispettare (la maggior parte delle persone che tu e io conosciamo hanno avuto le possibilità di base per fare della loro vita ciò che volevano) ma nonostante ciò molte persone non arriveranno a ciò che più desiderano per le scelte sbagliate e per il fatto che altri più bravi avranno già occupato i posti disponibili!
Per qunto riguarda la società perfetta, beh non ti passo neanche la nuova definizione (sono uno stronzo, lo so!); vorrei piuttosto una descrizione di questa fantomatica società! A metter tre parole di fila come "società quasi perfetta" non ci vuole niente (come non ci vuole niente a criticarla) ma se vogliamo fare discorsi più seri (come spero) dovremmo cercare di essere il più concreti possibile visto che stiamo parlando della realtà e non di oggetti filosofici o matematici astratti!
Un'ultima cosa: il mito di Sisifo. Non ricordo con precisione quando te ne ho parlato ma se mai l'abbia fatto beh, ora sono sempre più lontano da questo tipo di ragionamento. Ho abbandonato da un pezzo ormai l'idea di progresso e non vedo più la vita come il susseguirsi di cicli (come sisifo!) mi limito a vederla e basta perchè mi sembra fin troppo limitante osservarla come fa Camus; in generale mi sono reso conto che la visione esistenzialista è fatta troppo da giochi di parole e poco da fatti concreti. ma la cosa che più mi da fastidio è che rende l'uomo schiavo degli eventi, in balia della società quando invece penso che dentro ognuno di noi ci sia il potere di cambiare lo status delle cose.

David ha detto...

Quanta vita su questo blog... bello bello bello...
Non me la sento di entrare a fondo nella discussione quando questa è ormai a questo punto così avanzato, però vorrei dire solo due parole riguardo a quelli che credo sono i due argomenti che avete tirato fuori. Mi scuso dal principio per la probabile banalità delle cose che dirò..

Riguardo la società perfetta, credo che alla vostra discussione manchi una cosa fondamentale, cioè un abbozzo di definizione di cosa sia questa fantomatica società perfetta su cui poi basare la discussione stessa..
Quella che io proporrei è una società che lasci gli uomini liberi (libertà nel senso di quella che abbiamo anche adesso, quella di cui parla il marinaio semplice) ma che si occupi di garantire a tutti le stesse possibilità di migliorarsi, tutti nel senso di tutti i miliardi di abitanti del pianeta.
Credo che un tipo di società del genere, al cui interno sono ancora possibili cose come la criminalità, gli errori, la cattiveria, le ingiustizie (anche se tutte queste cose devono essere combattute dalla società stessa, ciascuno è libero di trasgredire la legge, essendo conscio che poi dovrà pagarne le conseguenze..), non si possa certo dire essere noiosa.. non più di quella attuale. Ciascuno dovrebbe avere la possibilità di fare del suo meglio per, come dice il marinaio, cambiare lo status delle cose..
Scusate ancora per le banalità dette...

David ha detto...

Riguardo alla discussione sul libero arbitrio e la coscienza io credo che sia abbastanza inutile discuterne adesso, è una discussione simile a quella che potevano fare filosofi greci sulla struttura della materia, basata più su sentimenti personali che su fatti sperimentali.
Dato che, però, ci sono studi scientifici sull'argomento che di giorno in giorno fanno passi in avanti, io lascerei a quei scienziati la parola, a loro dire con quale fantastico meccanismo funziona lo strumento più bello e complesso di cui siamo dotati.. A noi resta soltanto di ascoltare quello che ci dicono e studiarlo se ci interessa veramente.
Io confido profondamente nella scienza e nel fatto che è l'unico metodo che finora abbiamo di trovare delle risposte sicure, entro degli errori che comunque conosciamo, alle domande che ci poniamo.

Se invece continuiamo a discutere di cose di cui sappiamo meno di nulla, non lamentiamoci poi se la Chiesa pretende di dire come si è formato l'universo o come si è o non è evoluto l'uomo... rischiamo di fare il loro stesso errore.

David ha detto...

A noi che, invece di neurologia studiamo fisica, resta comunque la grande possibilità di sapere come è costruito l'intero universo, noi abbiamo il privilegio di osservare, comprendere in fondo e applaudire lo spettacolo del Big Bang visto attraverso gli occhi della radiazione di fondo o di un acceleratore di particelle... privilegio che abbiamo non per diritto di nascita ma perché abbiamo scelto di dedicare a questo anni della nostra vita...

Non che gli altri non abbiano diritto di discutere di queste cose, ma che la loro discussione non ha delle basi su cui fondarsi, così come noi non abbiamo le basi per discutere di neurologia.. semplicemente a ciascuno il suo..

Anonimo ha detto...

Mi sembra che stiamo finendo fuori tema, almeno rispetto a quello che volevo fosse l'argomento originale del post.
Comunque queste sono obiezioni interessanti e va benissimo parlarne.
Mi ricollego al tuo ultimo commento, in cui dici parli dell'italia e dei diritti, e che ognuno può fare della propria vita quello che vuole.
(Per inciso, ho capito male quando ho detto che anche tu ponevi l'uguaglianza dei diritti prima della libertà?
Beh, perchè se ho capito bene questo, poi nell'ultimo commento ho solo ripetuto quello che ormai ho scritto un milione di volte sul progresso...o meglio sull'eterno ritorno del progresso e per me la discussione finiva lì...quindi perchè ho capito male?)
Per quanto ci possa entrare ora, ti dico che non sono d'accordo su quanto dici sull'italia.
I diritti sono, sulla carta, uguali per tutti.
In realtà è così? Io credo di no. Poi se ci dobbiamo accontentare della sanità e del fatto di poter uscire di casa senza che nessuno ce lo impedisca allora non saprei cosa ribattere.
Questo è il Paese con il più alto tasso di evasione fiscale del mondo. Secondo te è giusto che alcuni abbiano il "diritto" di non pagare le tasse?
Nei posti di lavoro fa carriera (per fortuna non esclusivamente, ma già che succeda è scandaloso)chi ha agganci politici o si serve di raccomandazioni (Io vivo le incazzature dei miei, che si ritrovano ad avere come dirigenti persone che non hanno manco finito il liceo, ma che "conoscono", sono "amici" di politici e sono stati assunti grazie all'istituzione di concorsi "ad personam"...e la cosa che mi fa incazzare è che i politici di cui sopra sono DS...capisci lo sconforto??)
In più se tutto questo non bastasse, viviamo nell'era del precariato e un giovane che vuole sposarsi e mettere su famiglia non ha certezze.
Secondo te questo è un paese in cui tu sei libero?
Libero di andarci a prendere un gelato?
Non siamo neanche capaci di far rispettare la scuola dell'obbligo ai ragazzini. Guarda a Napoli, preferisco non scendere nei dettagli, ma ti assicuro che so di cosa parlo. E qui dico anche che conosco gente che non ha avuto il "lusso" di scegliere che fare della sua vita.
Insomma l'Italia non sarà l'Iraq, ma io non la cosidero una nazione libera come dici tu.
Ovvio che mi piacerebbe che lo fosse, ma per me non lo è.
Di lato c'è il link di annozero.
Report scopre scandali ogni domenica.
E tanto a Fassino non gliene frega niente (solo per citare la Littizzetto).
E comunque, solo per quel che riguarda la "libertà" di stampa, fino a 2 anni fa eravamo 74esimi nella classifica mondiale.
Marinaio io direi di non accontentarsi.
Non dico di mirare ai primi posti (occupati chi sa perchè dai soliti paesi scandinavi)...ma essere 74esimi lascia un po' di amaro in bocca.
Quanto alla società perfetta ( si, sei proprio stronzo ;) ) facciamo così:
Tu fissa un certo N (numero di parametri sociali, economici, etici etc.). Raggiunto questo N, quella società la definiamo "perfetta".
Per quel che riguarda Sisifo, il mio è solo un pensiero personale(costruito negli anni grazie alle innumerevoli discussioni che ho avuto la fortuna di fare con gente come te, il letterato Emanuele V, Vedeverde, il capitano e ai libri di Kundera)che è rafforzato dalla convinzione che:
"l'uomo è un animale comico: ama il processo di raggiungimento, ma non del tutto il raggiungere"
per dirla come Dostoevskij, ma è la stessa considerazione che sta dietro al "Sabato del villaggio" e non l'ho scoperta di sicuro io.
Quello che dici tu sul potere di cambiare le cose è bello.
Non mi sembra neache in contrasto col discorso che tu critichi sulla noia, perchè quello è talmente a lungo termine che non è nient'altro, che puro e semplice spippacchiamento mentale mio, e che sei libero di non condividere, assolutamente:).
(fica sta cosa che parliamo sul blog e dopo magari usciamo e continuiamo:) )

Anonimo ha detto...

Ciao David. Ti rispondo con un altro post perchè scrivendo il precedente non mi ero accorto del tuo intervento, non affatto banale.
Non ho nulla da dire sul primo comment, se non che il discorso sulla noia è solo personale e non ha la pretesa di essere condiviso.
Quanto al secondo mi da abbastanza fastidio essere paragonato alla Chiesa:)
Nel post (La coscenza) non ho parlato come Democrito :), ma ho citato un articolo in cui si rendono noti i risultati di 50 anni di ricerche di un neurofisiologo.
Poi, nei comment, mi sono solo limitato a ribadire quello che veniva detto lì.
Puoi intervenire come e quando vuoi in tutti i discorsi che ormai sono aperti qui!
ciao

David ha detto...

Il paragone alla Chiesa era volutamente provocatorio.. ;)
Quello che mi sembrava di aver percepito leggendo sia il post che i commenti (non solo i tuoi) è che la discussione, partita si dai fatti sperimentali esposti da Libet, si sia evoluta poi come pure speculazioni teoretiche, citando frasi di filosofi illustri ma senza effettive basi sperimentali.. ma forse è solo una mia impressione.

Il fatto è che sono dell'opinione, personale quindi forse errata, che la filosofia e questo tipo di ragionamenti siano ottimi per allenare il ragionamento, per gustare il piacere di pensare... ma praticamente inutili se quello che siamo cercando è di spiegare dei fenomeni reali... molto probabilmente faccio fisica e non filosofia anche perché la penso in questo modo...

Ritornando alla frase con cui hai cominciato il post "il pilota automatico", che mi piace molto, "L'applauso per il Big Bang si poté sentire solo quindici miliardi di anni dopo l'esplosione" proprio perché la gente ha smesso di speculare sul mondo ad occhi chiusi ma ha aperto gli occhi e molto umilmente ha cercato di descrivere soltanto quello che poteva vedere con sicurezza.. se non avesse fatto così adesso sentiremmo ancora l'applauso per
"Luce sia, e luce fu."

Anonimo ha detto...

Beh diciamo che le citazioni di filosofi più o meno illustri le ho fatte a sostegni del mio discorso sulla noia. Mi sembra, anzi sono abbastanza sicuro, di non aver citato filosofi per quel che riguarda il libero arbitrio.
Quanto a quello che dici sulla filosofia, mi stupisco che il marinaio ancora non abbia scritto nulla, perchè lui la pensa esattamente come te.
Io no.
Anche questo è un mio modesto parere, quindi discutibilissimo, ma filosofia vuol dire amore della conoscenza.
Fare fisica è un modo di conoscere la natura "alternativo" ( ;) ) al "Luce sia, e luce fu" che comunque non è proprio della filosofia.
Inoltre, secondo Seneca, la Filosofia si divide in tre parti:
-logica;
-morale;
-fisica.
Voi, secondo me, vedete una netta separazione tra filosofia e fisica, che storiacamente non c'è perchè il metodo scientifico, base della scienza, è opera di un filosofo del Seicento: Bacone.
Quindi, io, studiando fisica, sono in questo senso un filosofo.
(Ora voi risponderete che lo sono, sì, perchè dico un sacco di stronzate:) )
Per quanto riguarda il fatto che prima di Bacone e Galilei la filosofia andasse a tentoni nel buoi alla ricerca di spiegazioni, non ho affatto intenzione di negarlo, e, forse, anche per me questo è il motivo per cui faccio fisica piuttosto che filosofia.
ciao

Anonimo ha detto...

cazzarola qua si lascia un minuto il blog e ci si ritrova con palate di commenti chilometrici! vi dovessi richiamare ufficialmente alla sintesi?! ;)

cmq a proposito del cambiare lo stato delle cose:
di cose brutte ce ne sono troppe, e secondo me non basta dire che noi e' gia' tanto se non facciamo niente di male, dobbiamo FARE qualcosa per il rispetto dei diritti umani nel mondo, che non vengono rispettati non solo in africa e in cina, ma anche in america... (a chi non l'ha visto consiglio sicko di moore, secondo me vale la pena!)
un saluto allo sciatore david ;)

Anonimo ha detto...

..un po di tempo fa in una condivisione in route(cioe con gli scout),facevo la differenza tra valori condivisi e valori che si sentono propri.Li mi riferivo al servizio perche pur ritenendolo il piu nobile del mondo non era il valore su cui avrei basato la mia vita.
Il sesto senso e un po di osservazione mi dice che forse il progresso o comunque gli eventi storici hanno reso l'uguaglianza un valore condiviso da molti, ma "proprio" di pochi.
Il problema e' che noi agiamo prima di tutto per noi stessi, la nostra vita e' basata su noi stessi e sulla nostra felicita e non rimane mica poi cosi tanto tempo per quelle cose che sono solo ammirevoli, giusto il tempo di parlarne un po,giusto il tempo libero (2,3 giorni a settimana),giusto lo sforzo di qualche riga,qualche legge.
Vorrei sottolineare che nonostante tutte le critiche(spesso meritate), e' nella chiesa cattolica che l' uguaglianza(quella condivisa da tutti almeno in questo blog)non e' solo condivisa moralmente ma e' un valore proprio;qui si trovano le poche persone che a quel valore dedicano la propria vita. Anche se forse neanche loro sfuggono la natura egoista dell' uomo (qui mi riferisco al fatto che se il cristianesimo in qualche caso ha reso l' uomo piu buono e' forse perche quest' ultimo dopo tutte le minacce di Dio cerca di conquistarsi un posto in paradiso)

Anonimo ha detto...

Sono d'accordissimo con David! Sai David, quando eravamo a Copenhagen, ho intavolato una discussione con il timoniere e il capitano riguardo quest'argomento. Io non sono contro tutta la filosofia, ma solo contro quella che cerca solo di parlarsi addosso con frasi altisonanti senza contribuire veramente al sapere dell'uomo. Mi dà fastidio quel suo modo di fare: fisso gli assiomi (come fa il timoniere ;-), non te incazza timonie' che se no se sprecano altre 20 colonne de commento!) e quello che viene viene. Per fare questo non bisogna prendere una laurea, basta saper ragionare bene. Invece amo quella filosofia che si occupa della realtà e dell'uomo nella realtà e che procede in modo veramente razionale senza fissare assiomi ma soprattutto senza affermare delle "verità" prima di averle verificate. Questa, signori, è una filosofia che si chiama scienza. Anzi è la scienza e non serve più il termine filosofia perchè la si vuole distinguere dalle filosofie cattive. Ecco come la penso. Ci tengo a dire che il pensiero è personale; voglio dire che anche il modo di procedere della scienza è in un certo senzo assiomatico (non fissare assiomi, è anche questo un assioma); però A MIO MODO DI VEDERE, la scienza procede più correttamente delle altre filosofie se non altro perchè in 400 anni di storia ha creato più "verità" di 2500 anni di filosofia. Ripeto è solo un mio modo di vedere le cose, anche perchè, la scienza non ha ancora gli strumenti per affrontare determinati campi in cui invece filosofia e religione già parlano da tanto tempo. BBBBEEEEELLLLAAAA!

Anonimo ha detto...

Marinaio secondo me è il solito problema della definizione di filosofia, sul quale, secondo me, non vale la pena di discutere troppo.
Tra l'altro difficilmente mi fai incazzare: dialogare con te è un esercizio arduo al quale sono allenato da anni ormai :) e mi ritengo fortunato per questo.
Quanto al fatto di considerare spazzatura tutto ciò che non parte da assiomi ben verificati, io mi guarderei dal farlo.
Infatti, io ponendo il mio assioma non verificato nel post, mica avevo la pretesa di scrivere un post scientifico.
La scienza, per me,è quella parte della filosofia che parte da assiomi verificati sperimentalmente e usa, il confronto sperimentale per ogni nuova deduzione che si fa teoricamente.
Ma mica tutti i pensieri umani vertono sulla scienza sant'Iddio.
Sempre per citare una frasetta, questa di Knudera:
"In poesia è lecito tutto e il contrario di tutto. Ciò che conta è l'emozione e basta!". Che c'è di razionale qui? Mica vorrai cestinare la poesia ora...
Ciò che differisce tra i pensieri scientifici e quelli non-scientifici è che i primi sono condivisibili da tutti (quelli che si sforzano di capirli un po'), mentre i secondi è bene che restino nella sfera delle emozioni personali e non possono avere alcuna pretesa di essere estesi razionalemte al di fuori di sè.
Ciò nonostante è bello, io credo, gustarseli da soli o con chi, magicamente, li condivide. E io, speravo, che qualcuno di voi condividesse quello che ho scritto.
Ma ho riscosso un cattivo seguito:) e mi metto l'anima in pace:non ci sono strumenti razionali per convincervi ed è bene che non ce ne siano.
ciao ciao

David ha detto...

Stai unendo l'arte alla filosofia.. non che non sia lecito, anzi.. io credo che siano molto simili.

Non intendo certo cestinare ogni pensiero che sia non-razionale.
Non pretendo e neanche voglio che una equazioni descrivi l'amore, la paura, la solitudine, la tristezza, eccetera.. Molto meglio una canzone, un quadro, una frase di uno poeta o di un filosofo.. lascio queste cose all'arte ed a chi ha il dono di saper esprimere quello che prova in modo da trasmetterlo ad un'altra persona.. io, che non ne sono capace, godo enormemente nel gustare il lavoro altrui..
Il mondo, se fosse fatto solo di fisica e di razionalità, sarebbe di una noia mortale, altro che società perfetta... (su questo penso che siamo tutti d'accordo...)

Quello che intendevo nel mio commento è che se però stiamo cercando delle risposte sicure ed oggettive a dei fenomeni naturali, allora la risposta la si può trovare solo nella scienza.
Faccio un esempio, se mi innamoro di una ragazza me ne frego delle reazioni chimiche che avvengono dentro di me... una canzone è molto più efficace di descrivere quello che provo, ma è una cosa personale, soggettiva.
Se invece voglio capire come reagisce il mio corpo in quel momento allora mi affido alla scienza, non ad un bel quadro..
Le due cose non si escludono a vicenda, sono complementari.. l'importante è solo non confonderle..

Anonimo ha detto...

"io, che non ne sono capace, godo enormemente nel gustare il lavoro altrui.."

..che poi in fin dei conti e' quel che faccio anche con la fisica (almeno solo per ora spero)

Insomma ci pensate che non tutti sanno godere sia di una frase che di una dimostrazione... a noi la vita non ci fa altro che godere praticamente!!

Anonimo ha detto...

David, non so perchè mi sorprende, ma pensiamo le stesse identiche cose. Timoniere, non metto in dubbio la bellezza della poesia dell'arte, ma solo della filosofia cattiva, quella che cioè non apporta nulla al sapere dell'uomo sul mondo fisico ed esterno! L'arte e la poesia d'altra parte son strumenti di conoscenza che l'uomo usa per scandagliare se stesso ma non il mondo. Ovviamente tutto questo finchè la scienza non arriverà a conoscere meglio il cervello (forse a quel punto potrmo veramente fare un applauso a noi stessi!). E comunque se lo vuoi sapere, la poesia, specialmente quella scritta, comincia seriamente a stancarmi, e non sto scherzando.

Anonimo ha detto...

bella ragazzi, siamo arrivati ad essere tutti d'accordo e mi fa piacere.
Io non ce l'avevo con te david ma con il marinaio che ha definito "cattiva filosofia" quella che "non verifica i suoi assiomi come ha fatto il timoniere".
Mi trovo pienamente d'accordo con le vostre ultime esternazioni!
ciao ciao