venerdì 26 marzo 2010

C'è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo

La mafia, quando deve punire un suo affiliato, non si rivolge alla polizia. Fa le cose al suo interno, spesso con discrezione, cercando di attirare meno clamore possibile, anche quando punisce con la morte.
La Chiesa fa più o meno così. Però, a differenza della mafia, non uccide i suoi affiliati che sbagliano, al massimo li trasferisce. Sempre nel silenzio più sordo.
Questo è il modo in cui si parlava di un prete pedofilo di Essen, padre Hullermann, sul cui conto potete trovare informazioni qui. Cito dall'articolo:

[...] La richiesta di trasferimento [per il prete pedofilo] arrivò in dicembre ['79] a padre Fahr [collaboratore di Ratzinger]. In una lettera successiva, il suo superiore di Essen parlava di pericoli talmente gravi da meritare conseguenze legali, pur senza menzionare mai le molestie. Anche se poi suggeriva che padre Hullermann avrebbe potuto insegnare "in una scuola femminile".
"Occorre una psicoterapia". Il 9 gennaio, padre Fahr preparò un'informativa riassuntiva della situazione per i superiori della diocesi - continua il Nyt - dicendo che il prete aveva bisogno di una 'psicoterapia a Monaco' e di un posto per vivere, 'insieme a un collega comprensivo'. E proseguiva elogiando il prete di Essen, come un 'uomo pieno di talento, che potrebbe essere utilizzato in vari modi'.

COLLEGA COMPRENSIVO !!

Non voglio fare il processo a Ratzinger.
Mi limito ad osservare i meccanismi della Santa Chiesa Romana, e a quanta merda nasconde il vestito bianco di un ipocrita che ha la presunzione di fare la morale al mondo.

Ricordo che ora il Vaticano affronta la questione solo perchè i casi di pedofilia sono diventati di dominio pubblico e le vittime trovano il coraggio di denunciare.
Le scuse sono tardive, inutili e false. Sono obbligate dall'opinione pubblica, e quindi ipocrite.

T

1 commento:

Pier Paolo Pasolini ha detto...

Siamo stanchi di diventare giovani seri, o contenti per forza, o criminali, o nevrotici: vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare. Non vogliamo essere subito già così senza sogni.