sabato 6 marzo 2010

Il Kitsch


Il Kitsch è il rifiuto della merda.
Merda non significa necessariamente merda, voglio dire che non è per forza qualcosa di puzzolente e ripugnante; in altre parole, il Kitsch è il rifiuto categorico delle cose spiacevoli, brutte, scomode. Esso giustifica, o è giustificato da, tutte le fedi religiose e politiche europee ed infatti, manifestazioni di gente che marcia e scandisce contemporaneamente le stesse sillabe hanno molto a che fare con i fedeli che pregano insieme recitando contemporaneamente gli stessi versi. Di seguito un esempio di rifiuto della merda.
In una società Kitsch, tutti si comportano come se la merda non esistesse. Ogni cosa inaccettabile, viene non solo nascosta sotto il tappeto, ma definita come non esistente.
Le sfilate del primo maggio nell'Unione Sovietica del dopoguerra erano teatro di marcette e sfilate di persone sorridenti, tutte rigorosamente d'accordo su tutto. Erano un esempio di società di idioti sorridenti privi di dubbi.
Ovviamente non tutti erano davvero idioti. Ma la maggior parte di chi non lo era, fingeva di esserlo. E sorrideva. Sorrideva e non poneva domande, perchè sapeva bene che chi poneva domande, chi seminava il dubbio, veniva perseguitato, isolato, deportato, ucciso.
Non era ammessa l'ironia; tutto andava preso rigorosamente sul serio.
Non erano ammessi i gay. I gay non contribuivano alla procreazione e la procreazione era importante. Essa veniva incentivata con il sogno comunista di un avvenire florido ed in pratica serviva, come in tutti i regimi totalitari, a nutrire l'esercito.
I gulag erano i cessi, isolati e ben nascosti nel silenzio della Siberia, in cui i rifiuti della società sovietica, cioè oppositori politici, gay e molti altri, venivano sversati. I gulag sono l'esempio del rifiuto della merda. Il potere totalitario non accetta il dissenso. Non solo non lo accetta, ma lo elimina del tutto.
Come promesso, nel precedente esempio merda non indicava qualcosa di negativo. Fatto questo primo esempio, sembrerà meno blasfemo il secondo, in cui merda significa effettivamente merda.
Dio creò l'uomo a sua immagine e somiglianza. Ma Dio non fa la cacca, potete scommetterci.
Nel corso dei secoli, generazioni di padri della Chiesa e filosofi molto intelligenti hanno cercato di risolvere la contraddizione. Sinceramente non so a che conclusione si sia arrivati adesso, ma sono abbastanza convinto che tuttora Dio non fa la cacca.
La merda è qualcosa di terreno, di materiale, di sporco. Non è affatto ammissibile che Dio, che ha tutt'altra dimensione celeste, spirituale, limpida, faccia la cacca. Io sono d'accordo. Voglio dire che ammettendo che esista un Dio che per definizione porta con se tutte quelle proprietà elencate prima, mi risulta effettivamente difficile associare ad esse l'immagine della cacca.
Tuttavia riesco a percepire la contraddizione*. Sinceramente mi terrei alla larga da domande sulla questione, ma diciamo che in cuor mio il dubbio rimane intatto e fingo di essere un'idiota sorridente.
Per farne una breve introduzione, ieri ho ripreso in mano "l'Insostenibile leggerezza dell'essere" che avevo letto quattro anni fa. Il post è una rielaborazione del penultimo capitolo del libro di Milan Kundera, ispirata dalla notizia linkata all'inizio.
Ora io non ho forti argomenti per confutare la tesi di chi crede che la vita sulla Terra va avanti grazie ai movimenti della Roccella e della Binetti. Mi limito allora ad osservare che mi sembra più ragionevole pensare che la vita su questo pianeta va avanti perchè meccanismi naturali sconosciuti obbligano gli organismi che lo popolano a riprodursi. E che la vita è andata avanti per milioni di anni perchè fare l'amore, nelle più svariate forme proprie ad ogni specie, è divertente.
La natura ha trovato il modo di rendere divertente la riproduzione.
Se fosse stato noioso, la vita sarebbe finita un istante dopo essere cominciata.
Tuttavia un seno nudo provoca imbarazzo; i vicini di casa chiamano la polizia perchè una scultura di neve prende le forme di un busto di donna.
Tentiamo di nascondere ciò di cui ci vergognamo. Chiudiamo gli occhi, non vogliamo accettarne l'esistenza.
Rifiutiamo la merda.
E' abbastanza chiaro che in un mondo perfetto in cui qualche volta succedono fatti divertenti come quello della signora del New Jersey, scrivere un post sul Kitsch è più o meno una perdita di tempo. Ma lo è anche in una società ipocrita come quella in cui vivo oggi.
Ciao.

*Ovviamente è lecito uscire dalla questione ammettendo che la Bibbia e gli altri testi sacri delle altre religioni, come anche i vaghi discorsi dei sacerdoti delle varie religioni, hanno la consistenza logica di una poesia. Cioè non ce l'hanno.
Questo non sarebbe svilirne il contenuto. La poesia è molto più gradevole di una dimostrazione logica. La poesia emoziona ma non ha la pretesa d'essere vera o di essere giusta. Il poeta non cerca verità oggettive, ma l'emozione.
Tuttavia in nome della poesia non si possono condannare innocenti che non condividono l'emozione del poeta, quindi dubito che un uomo religioso potrà mai accettare lo status di poesia per la religione in cui crede.

T

11 commenti:

il marinaio semplice ha detto...

"Democrazia: non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giusto."

Blaise Pascal

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
t ha detto...

Il popolo della libertà o partito dell'amore, come volete.

http://tv.repubblica.it/dossier/regionali-liste-pdl/parapiglia-tra-la-russa-e-il-contestatore/43718?video=&pagefrom=1

t ha detto...

Da Il Fatto Quotidiano del 9 marzo

http://voglioscendere.ilcannocchiale.it/2010/03/09/violare_oh_oh.html

Post scriptum. Il Pd dichiara preventivamente che, se e quando il capo dello Stato firmerà anche questi decreti, non sarà comunque colpa sua, ma del fato.

Geova ha detto...

Carissimi amici,
è da tempo immemorabile che non andavo su questo blog. Ora che l'ho riaperto mi ha fatto molto piacere constatare come le vostre riflessioni siano andate avanti. Ci sarebbero ovviamente moltissime cose da dire, e non ho il tempo per dirle, visto che domani ho un orale (che spero vivamente non diventi anale!)

Anzitutto, il discorso sul moralismo sarebbe articolato e complesso. Mi limito a dire che, ogni qualvolta il moralismo eccessivo vada ad inibire la stessa natura umana, non può che diventare ipocrisia (vedi preti pedofili, vedi questione del preserbativo, vedi castità prematrimoniale, vedi caso marrazzo ecc.).

Vi volevo inoltre dire la mia impressione sul crocefisso a scuola. Da bravo ateo e bestemmiatore incallito non posso che disapprovare il significato religioso del simbolo. Pur tuttavia non mi offenderebbe il vederlo appeso ad un muro (così come non mi darebbe fastidio la pietà del Michelangelo o la vergine delle rocce di Leonardo). Credo che la decisione di esporlo o nò in un luogo pubblico debba stabilirsi in base alla volontà della maggioranza che vive e frequenta quel luogo. E' semplice, eppure ci si ostina a ad imbastire battaglie pseudo-ideoogiche e religiose per tentare di prevalere sull'opinione dell'altro (ritengo inaccettabile che una sola persona che si senta offesa possa imporre la propria decisione agli altri: sarebbe come se in treno la vecchietta infreddolita imponesse di alzare il riscaldamento e far schiattare di caldo i rimanenti 30 passeggeri!).

Per quanto concerne il discorso dell'asetticità riguardo il crocefisso, mi sembra fuori luogo se non altro perchè nelle scuole pubbliche italiane esistono problemi ben più gravi e molto più incisivi: come i "socialisti della cattedra", di cui ho già parlato, ossia professori di liceo (o nei casi più squallidi anche delle medie e delle elementari) che cercano di indottrinare gli studenti con idee marxiste per portarli dalla parte delle loro battaglie sindacali, facendo credere che il bene assoluto appartenga a un solo modo di vedere le cose.

Non mi dilungo ulteriormente, limitandomi a descrivere quella che è stata la mia esperienza: maestre elementari che ci facevano cantare "bella ciao" alle recite, professori delle medie che ci facevano leggere marx ed engels riguardo allo sfruttamento operaio ecc...

Non mi rimane che augurarvi un buon proseguimento, sperando che le mie puntualizzazioni possano arricchire questo vostro prezioso spazio.

Un saluto!

Anonimo ha detto...

Volevo solo dire che gli attacchi a Napolitano oltre ad essere ingiustificati, almeno in questo caso, non fanno altro che distogliere l'attenzione da quanto fa il governo: avete visto i tg dopo che era stato emanato il decreto? non si parlava di altro che dell'attacco di Di Pietro a Napolitano.
Oltretutto non capisco perchè quando Berlusconi attacca Napolitano è un eversivo che non rispetta le istituzioni, mentre quando lo fa Di Pietro sta difendendo la democrazia, anche questo andrebbe sotto il tag "ipocrisia".

fa

il marinaio semplice ha detto...

date un'occhiata a questo.

http://www.youtube.com/watch?v=emoFu3iejiQ

Ciao

t ha detto...

E' vero che il TG1 e gli altri servi della propaganda del governo usano le dichiarazioni di Di Pietro per distogliere l'attenzione.
Ma perchè te la prendi con Di Pietro e non con i servi?
Al massimo gli si può imputare il fatto di essere poco intelligente e di offrire argomenti ai servi per occupare il tempo dei loro telegiornali.
Ma far finta di niente sarebbe più intelligente?

Nel merito invece, di quali attacchi si parla?
Di Pietro non condivide l'operato di Napolitano ma non mi sembra gli abbia rivolto ingiurie. Ha parlato di un arbitro che non fischia il fallo, mi sembra.
Se mi sfugge qualcosa fammelo notare.
Inolte Napolitano è un Totem da adorare? Se così fosse allora questo sarebbe molto Kitsch.

Infine per quanto riguarda la forma del rispetto delle istituzioni, un conto è dire che le procure sono organizzazioni di comunisti e talebani, un altro è appunto dissentire dall'atteggiamento lavativo di un presidente della Repubblica.
Per quanto riguarda il merito invece, io non provo molto rispetto per un presidente che firma tutte le porcherie proposte dal governo (dal governo, perchè quasi sempre i provvedimenti al parlamento ci passano di sfuggita, e se ci passano il Re impone il voto di fiducia).
Ma non mi sembra che comunque Di Pietro si sia mai espresso in modo così esplicito.

t ha detto...

@ Geova

Io non riconosco la scuola che ho frequentato come faziosa.
Soprattutto non ricordo di essere stato indottrinato.
Se fosse così sarebbe brutto, e se quella è stata la tua esperienza capisco che è stata brutta.
Ma non generalizzerei.
Io ed il marinaio abbiamo avuto un grandissimo professore di Filosofia, che credo fosse comunista o lo fosse stato da giovane.
Non saprei associare altri professori che ho avuto a movimenti o partiti politici.
Ed anche il professore di Filosofia, non ha mai nemmeno cercato di indottrinare me e i miei compagni.
Gli ultimi minuti della lezioni erano spesso dedicati a discussioni sui temi attuali (anche allora c'era Berlusconi, ma erano tempi diversi...) o sulla lezione svoltasi prima.
Provava a stimolare il nostro senso critico e ricorderò sempre il modo in cui si incazzava di fronte ad un'ingiustizia. Per me è stato e spero sarà sempre un esempio.

Sul crocifisso sono d'accordo, sono d'accordo perchè oggi non vedo alternativa all'accettare la considerazione di Pascal linkata in alto dal marinaio.
Ciao.

t ha detto...

Berlusconi ha finalmente spiegato agli italiani cosa è successo con il casino delle liste. Tutto abbastanza credibile, a parte l’intervento degli Ufo. (Che però era la parte saliente del discorso)

Durante la conferenza un tale Carlomagno ha iniziato a provocare fino a che non l’hanno cacciato. Carlomagno. Dico, va bene prendere una comparsa ma non dargli un nome del cazzo.
— Zabajone (via fastlive) (via hneeta)

Il video di Gaber è bellissimo, mette i brividi. E' incredibile come riesca a distinguere le motiviazioni sincere e spontanee da quelle ipocrite...che fenomeno.

t ha detto...

Kitsch nostrano

http://www.youtube.com/watch?v=mtPZeeX5EK0&feature=related