Ieri c'è stato un attentato rivendicato dai Talebani in cui sono morti 6 militari italiani, oltre a circa 20 altri civili.
Mi dispiace moltissimo. Sia per i 6 militari italiani sia per gli altri 20 civili.
Mi dispiace come più in generale mi dispiace quando sento vaghi racconti, niente a che vedere con quello che accadrà in questi giorni, di morti in Iraq, delle guerre in Africa, o delle morti in Afghanistan provocate da "errori" della NATO o dei vari contingenti che operano nel territorio.
Il dispiacere però non può portare all'annebbiamento della ragione.
Per l'ennesima volta si è parlato di queste vittime (solo quelle italiane ovviamente) come di eroi .
Definizione che a me pare fuori luogo.
Non perchè questi ragazzi vadano lì volontari, con i vari benefici che questo comporta, come per esempio una paga aumentanta di circa 150 euro per ogni giorno di missione.
Infatti vanno lì volontari anche i giornalisti, o i medici di Emergency.
Ma questi ultimi vanno a curare i feriti.
Questi ragazzi invece vanno lì a combattere una guerra, citando una fonte autorevole come Gino Strada di cui sinceramente mi fido più di Schifani o di La Russa.
In una guerra, o ammazzi il tuo nemico o vieni ucciso. E' nelle regole del gioco.
Strada sostiene che il ruolo dei soldati in Afghanistan sia quello di eliminare le residue presenze di Talebani nel territorio. Uccidere altri uomini.
Operazione che sul sito del ministero della difesa viene definita "bonifica del territorio".
L'articolo linkato risale ai bei tempi in cui il governo Prodi stava per rifinanziare la missione in Afghanistan e qualche deputato di Rifondazione Comunista venne espulso dal partito perchè si rifiutò di votare a favore del provvedimento.
Oggi, invece della retorica ipocrita con cui si parlerà di questi morti, ci si potrebbe chiedere se c'è un solo motivo per mantenere la presenza di miliari in quelle zone.
Si dice che è una regione istabile e quindi la presenza di militari serve a mantenere stabilità.
Ma di regioni instabili nel mondo ce ne sono centinaia.
Il Congo è una regione instabile di cui non sappiano niente e di cui non ci frega niente.
Mandino i soldati in Congo.
O la smettano di usare argomenti come questo.
Inoltre il fatto che la presenza militare aiuti a mantenere stabilità è un po' ridicolo, visto che i militari attirano attentati e in questi attentati restano vittime anche i civili.
Tutte queste riflessioni non arriveranno da nessun politico. E questo è triste.
Eleggiamo gente che nei momenti in cui servirebbe riflettere, sollevare una nota di dissenso, tace.
Sappiamo già come verrà usata questa tragedia.
La manifestazione di sabato è stata spostata. Le polemiche tra Feltri e Fini sono state sotterrate. Lo scandalo di Porta a Porta è stato già cancellato.
E l'opinione pubblica verrà riaddormentata.
T
venerdì 18 settembre 2009
lunedì 14 settembre 2009
sabato 12 settembre 2009
L'acqua del Po rende più allegri

Ho provato a resistere alla tentazione di non pubblicarla. Ma non ho retto più di 7 secondi.
Cito da un articolo de Il Giornale:
Caso escort organizzato dalla mafia. Secondo il ministro delle Riforme, Umberto Bossi, tutto l'affaire escort sarebbe "stato messo in piedi dalla mafia". A Pian del Re dove ha rinnovato il rito della raccolta dell’acqua dalle sorgenti del Po, il Senatùr ha risposto duramente a chi gli domandava una sua impressione sulle vicende delle ultime settimane che hanno coinvolto il presidente del Consiglio. "Abbiamo fatto leggi pesantissime contro la mafia - ha proseguito il leader del Carroccio - e, quindi, l’ho detto anche a Berlusconi, guarda che qui c’entra la mafia. Chi ha in mano le prostitute e la mafia, sono convinto che è la mafia che ha organizzato tutta questa cosa qui". Per ritorsione contro il governo? Hanno chiesto i cronisti. "Esatto", ha, infine, concluso Bossi.
T
mercoledì 2 settembre 2009
martedì 11 agosto 2009
Relativismo
"sembra che il bene e il male dipendano dall'opinione pubblica, cioè da ciò che gli altri, rappresentati come maggioranza, pensano sui valori. Come se ciò che è morale e immorale dipendesse, in fondo, dai numeri"
Cardinal Bagnasco
Bagnasco sembra aver pronunciato questa frase, almeno così riporta
Repubblica .
E deve averle pronunciate pure con qualche riferimento velato al Sire.
Provate a riflettere sulla frase.
Io non ci ho pensato molto.
Ma mi sono venuti in mente alcuni esempi che sembrerebbero testimoniare il contrario di quanto afferma quella frase.
-In alcune civiltà antiche erano praticati sacrifici umani.
Oggi noi vediamo l'uccisione di un uomo come il reato più grave che si possa commettere.
-Fino a prima della rivoluzione francese o, più in generale fino alla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo dell'ONU, era largamente condiviso l'utilizzo di schiavi.
Oggi è abbastanza condiviso invece il principio secondo cui tutti gli individui nascono con gli stessi diritti e non uno può essere reso schiavo dall'altro.
-Fino a pochissimi decenni fa, la donna non aveva affatto gli stessi diritti dell'uomo. Lo stato italiano non tutelava i due sessi allo stesso modo, almeno fino alla riforma del diritto di famiglia del 1975. Cito da Wiki:
"Il diritto di famiglia codificato nel 1942 concepiva una famiglia fondata sulla subordinazione della moglie al marito, sia nei rapporti personali sia in quelli patrimoniali, sia nelle relazioni di coppia sia nei riguardi dei figli; e fondata sulla discriminazione dei figli nati fuori dal matrimonio (figlio naturale), che ricevevano un trattamento giuridico deteriore rispetto ai figli legittimi.".
Oggi, tutto questo appare come preistoria.
Perchè prima di tutte queste conquiste, che ora sembrano scontate, semplimente non c'erano?
Secondo me (e questa è una conclusione del tutto discutibile) perchè la maggior parte della gente riteneva opportuno lo stato delle cose.
Quindi ciò che è morale o immorale dipende eccome dai numeri.
Noi viviamo in una società in cui la maggior parte della gente pensa sia sbagliato andare in giro nudi.
Magari nel bel mezzo dell'Autralia, tra un aborigeno e l'altro, ci si troverebbe in una società in cui questo tabù non esiste, cioè la maggior parte della gente ritiene inoffensivo andare in giro nudi. Ergo, non saremmo visti come immorali se andassimo in giro nudi.
Bagnasco invece crede che esista un bene supremo. Lui crede che ci siano delle cose, delle azioni, degli atteggiamenti che siano indiscutibilmente belle, corrette e morali ed altre che invece siano brutte, scorrette ed immorali.
Questo "indiscutibilmente" provoca per forza tensioni.
Perchè ciò che lui ritiene morale e corretto può entrare, ed entra, in collisione con ciò che ritiene corretto un'altra persona, per esempio io.
Ci sono mille esempi in cui questo è accaduto in passato, basta dare un'occhiata veloce agli ultimi post.
Allora, chi ha il diritto di affermare che la sua morale è più alta dell'altra?
In base a cosa poi?
Dunque, affinchè non si creino guerre, basterebbe non sopraffare gli altri con la propria morale.
E far si che ciò che sia morale o immorale venga stabilito proprio con i numeri, con il dialogo col prossimo.
Per me è ovvio che tutti gli individui nascano con gli stessi diritti. Ma per arrivare a questa conquista ci sono stati uomini che hanno scritto libri, altri che hanno fatto politica, altri ancora che hanno combattuto.
Questi ultimi forse erano un po' esasperati dal dialogo con i sordi.
Ma al di la della forma con cui si cerca di convincere il prossimo della ragionevolezza delle proprie tesi, è così e solo così che si è affermato ciò che è morale, giusto e bello.
Poi a posteriori è quasi ovvio dire "ma è banale!"
E' intuirlo a priori che è difficile.
E infatti uomini come Martin Luther King e Gandhi passano alla storia.
Non sto sostendo che Martin Luther King si batteva per qualcosa di giusto a priori.
Sto dicendo che lui si è battuto per qualcosa che poi ha avuto la forza di affermarsi.
Che io ritengo giusta la sua lotta è un accidente in questo discorso, o forse no, visto che io, essendo un uomo del mio tempo, vivo in una società che considera neri e bianchi uguali (più o meno).
Ora io ritengo giusto che i gay vengano tutelati come le coppie etero.
Questo non avviene.
Molta gente pensa che questo non sia giusto.
Io nel mio piccolo mi batto, a parole e senza schiaffi, affinchè a loro vengano riconosciuti gli stessi diritti degli altri.
Non perchè questo sia giusto a priori, ma perchè io lo ritengo giusto.
Quando ho chiesto a mia zia perchè non si fosse separata (per fatti suoi avvenuti prima del 75) mi ha risposto che se lo avesse fatto si sarebbe ritrovata in mezzo alla strada.
A me sembrava impossibile che a lei non fosse riconosciuta alcuna tutela.
Allo stesso modo, fra 50 anni, molta gente si guarderà indietro e dirà "ma possibile che nel 2009 i gay non avevano alcuna tutela in Italia?"
Il bene immutabile della chiesa di oggi non comprende questi diritti.
Se fra cinquant'anni muterà anche il codice morale della chiesa, vuol dire che non è immutabile manco per niente.
In passato ciò è già successo.
Il bene immutabile è già mutato.
Oggi difende la vita come bene più prezioso. Fino a qualche secolo fa ha mandato a morte i condannati del suo stato.
E' mutato questo benedetto codice morale?
Con quale autorità continua ad ergersi paladina della giustizia e dei costumi?
T
Cardinal Bagnasco
Bagnasco sembra aver pronunciato questa frase, almeno così riporta
Repubblica .
E deve averle pronunciate pure con qualche riferimento velato al Sire.
Provate a riflettere sulla frase.
Io non ci ho pensato molto.
Ma mi sono venuti in mente alcuni esempi che sembrerebbero testimoniare il contrario di quanto afferma quella frase.
-In alcune civiltà antiche erano praticati sacrifici umani.
Oggi noi vediamo l'uccisione di un uomo come il reato più grave che si possa commettere.
-Fino a prima della rivoluzione francese o, più in generale fino alla dichiarazione universale dei diritti dell'uomo dell'ONU, era largamente condiviso l'utilizzo di schiavi.
Oggi è abbastanza condiviso invece il principio secondo cui tutti gli individui nascono con gli stessi diritti e non uno può essere reso schiavo dall'altro.
-Fino a pochissimi decenni fa, la donna non aveva affatto gli stessi diritti dell'uomo. Lo stato italiano non tutelava i due sessi allo stesso modo, almeno fino alla riforma del diritto di famiglia del 1975. Cito da Wiki:
"Il diritto di famiglia codificato nel 1942 concepiva una famiglia fondata sulla subordinazione della moglie al marito, sia nei rapporti personali sia in quelli patrimoniali, sia nelle relazioni di coppia sia nei riguardi dei figli; e fondata sulla discriminazione dei figli nati fuori dal matrimonio (figlio naturale), che ricevevano un trattamento giuridico deteriore rispetto ai figli legittimi.".
Oggi, tutto questo appare come preistoria.
Perchè prima di tutte queste conquiste, che ora sembrano scontate, semplimente non c'erano?
Secondo me (e questa è una conclusione del tutto discutibile) perchè la maggior parte della gente riteneva opportuno lo stato delle cose.
Quindi ciò che è morale o immorale dipende eccome dai numeri.
Noi viviamo in una società in cui la maggior parte della gente pensa sia sbagliato andare in giro nudi.
Magari nel bel mezzo dell'Autralia, tra un aborigeno e l'altro, ci si troverebbe in una società in cui questo tabù non esiste, cioè la maggior parte della gente ritiene inoffensivo andare in giro nudi. Ergo, non saremmo visti come immorali se andassimo in giro nudi.
Bagnasco invece crede che esista un bene supremo. Lui crede che ci siano delle cose, delle azioni, degli atteggiamenti che siano indiscutibilmente belle, corrette e morali ed altre che invece siano brutte, scorrette ed immorali.
Questo "indiscutibilmente" provoca per forza tensioni.
Perchè ciò che lui ritiene morale e corretto può entrare, ed entra, in collisione con ciò che ritiene corretto un'altra persona, per esempio io.
Ci sono mille esempi in cui questo è accaduto in passato, basta dare un'occhiata veloce agli ultimi post.
Allora, chi ha il diritto di affermare che la sua morale è più alta dell'altra?
In base a cosa poi?
Dunque, affinchè non si creino guerre, basterebbe non sopraffare gli altri con la propria morale.
E far si che ciò che sia morale o immorale venga stabilito proprio con i numeri, con il dialogo col prossimo.
Per me è ovvio che tutti gli individui nascano con gli stessi diritti. Ma per arrivare a questa conquista ci sono stati uomini che hanno scritto libri, altri che hanno fatto politica, altri ancora che hanno combattuto.
Questi ultimi forse erano un po' esasperati dal dialogo con i sordi.
Ma al di la della forma con cui si cerca di convincere il prossimo della ragionevolezza delle proprie tesi, è così e solo così che si è affermato ciò che è morale, giusto e bello.
Poi a posteriori è quasi ovvio dire "ma è banale!"
E' intuirlo a priori che è difficile.
E infatti uomini come Martin Luther King e Gandhi passano alla storia.
Non sto sostendo che Martin Luther King si batteva per qualcosa di giusto a priori.
Sto dicendo che lui si è battuto per qualcosa che poi ha avuto la forza di affermarsi.
Che io ritengo giusta la sua lotta è un accidente in questo discorso, o forse no, visto che io, essendo un uomo del mio tempo, vivo in una società che considera neri e bianchi uguali (più o meno).
Ora io ritengo giusto che i gay vengano tutelati come le coppie etero.
Questo non avviene.
Molta gente pensa che questo non sia giusto.
Io nel mio piccolo mi batto, a parole e senza schiaffi, affinchè a loro vengano riconosciuti gli stessi diritti degli altri.
Non perchè questo sia giusto a priori, ma perchè io lo ritengo giusto.
Quando ho chiesto a mia zia perchè non si fosse separata (per fatti suoi avvenuti prima del 75) mi ha risposto che se lo avesse fatto si sarebbe ritrovata in mezzo alla strada.
A me sembrava impossibile che a lei non fosse riconosciuta alcuna tutela.
Allo stesso modo, fra 50 anni, molta gente si guarderà indietro e dirà "ma possibile che nel 2009 i gay non avevano alcuna tutela in Italia?"
Il bene immutabile della chiesa di oggi non comprende questi diritti.
Se fra cinquant'anni muterà anche il codice morale della chiesa, vuol dire che non è immutabile manco per niente.
In passato ciò è già successo.
Il bene immutabile è già mutato.
Oggi difende la vita come bene più prezioso. Fino a qualche secolo fa ha mandato a morte i condannati del suo stato.
E' mutato questo benedetto codice morale?
Con quale autorità continua ad ergersi paladina della giustizia e dei costumi?
T
domenica 9 agosto 2009
sabato 1 agosto 2009
Pillole
Guardando il video sulla "pillola del giorno dopo" che ho linkato l'altro giorno e che rilinko qui per cortesia verso i nostri venticinque lettori, mi aveva fatto molto irritare il fatto che quei medici si servissero dell'obiezione di coscienza in modo improprio.
In poche parole, la famosa legge 194/78 offre la possibilità al farmacista ed al medico di non svolgere le attività volte esclusivamente all'interruzione di gravidanza.
Mentre la pillola di cui si è parlato in questi giorni, RU486, è un farmaco abortivo, la stessa cosa non può dirsi della "pillola del giorno dopo", che è invece un farmaco anticoncezionale: la prima provoca l'espulsione del feto umano, la seconda ritarda l'ovulazione e quindi ostacola la fecondazione dell'ovulo femminile da parte dello spermatozoo maschile.
Anche il più teo dei teocon/dem riconoscerà che nè l'ovulo nè lo spermatozoo sono "uomini" come invece potrebbe sostenere che lo è il feto, almeno in potenza.
Ovulo e spermatozoo sono le cellule sessuali rispettivamente femminile e maschile, e sono appunto cellule.
Da sole, non diventeranno mai niente più di quello che sono.
Se non fecondato, l'ovulo viene espulso col ciclo mestruale e nessuno s'è mai sognato di dire che il ciclo ammazza una vita umana, non fosse altro perchè nemmeno la Binetti può bloccare un processo fondamentale del suo corpo.
Dall'unione di queste due cellule, invece, si forma l'embrione, che poi diventa feto.
Detto questo è abbastanza chiaro che un medico che rifiuta la prescrizione di questa pillola anticoncezionale, va oltre il suo diritto di obiezione e si comporta in modo illegale.
Questo mi sembrava odioso.
Però sono andato a leggere sulla pagina di wiki che cos'è l'obiezione di coscienza ed ho letto che in principio, nei primi secoli dopo Cristo, veniva usata dai cristiani che rifiutavano di imbracciare le armi ed ho pensato che se un giorno mi capitasse di essere obbligato a servire lo Stato con le armi, vorrei avere le palle di dire vaffanculo.
In questo modo non mi comporterei diversamente dai medici che rifiutano di sottoporre la donna al trattamento abortivo, ma loro sono autorizzati a farlo da una legge mentre il mio rifiuto sarebbe invece illegale.
Illegale come quello dei medici del video linkato sopra che rifiutano di prescrivere la pillola del giorno dopo.
Questo vuol dire che la mia rabbia nei loro confronti non è giustificata dal fatto che evadono la legge. In fondo il problema si riconduce alla solita distinzione tra ciò che ciò che è legale e ciò che è giusto.
Allora non userò l'argomento della legalità per criticare questi medici.
Ovviamente ci possono essere pacifisti che non avrebbero problemi ad abortire e medici antiabortisti che andrebbero in guerra senza problemi, però le due obiezioni mi sembrano più simili e del tutto diverse rispetto a quella dei medici anti "pillola del giorno dopo".
I primi rifiutano di uccidere, magari in contesti diversi, ma entrambi rifiutano di uccidere.
Abbiamo detto che la stessa cosa non si può dire degli ultimi che non ucciderebbero nessuno.
Però può essere che, per ignoranza, malafede, favori di preti e democristiani vari, dicano che anche loro rifiutano di uccidere una vita umana.
Già questo basterebbe per metterli in ridicolo.
Ma la posizione che mi sembra ancora più sbagliata è quella di chi, pienamente cosciente che il farmaco non è antiabortivo, ma anticoncezionale come un profilattico, si rifiuta di venderla perchè contrario ai suoi principi.
Questo non è assolutamente equiparabile nè alla posizione del pacifista nè dell'antiabortista.
Il fatto che la "pillola del giorno dopo" sia contro i suoi principi lo autorizza soltanto a non farne uso, non a imporre agli altri che non ne facciano uso.
Qui entra in gioco la libertà individuale.
Il fatto che io sia favorevole alla regolamentazione delle coppie omosessuali, non implica che io sia frocio o lesbica, ma che se ci sono persone che scelgono liberamente di vivere la propria vita in condizioni che a loro piacciono, io non ho il diritto di imporre a loro una visione del mondo diversa, per il semplice fatto che non una è più giusta di un altra se non si violano le libertà individuali.
Ognuno dovrebbe vivere la propria vita come gli piace, visto che ne ha solo una a disposizione.
Allo stesso modo il medico che non prescrive la "pillola del giorno dopo" perchè contraria ai suoi principi impone ad altri la sua visione della vita.
Che lei stessa (dottoressa) non ne faccia uso sono affari suoi insindacabili, ma imporre ad altri questo comportamento è insopportabile.
Ma veniamo alla pillola abortiva RU486.
Non ho intenzione di difendere qualcosa che non conosco visto che non faccio il medico, io, a differenza, per esempio, di monsignor Domenico Fisichella o del Ministro Sacconi.
Non essendo un medico, ho letto qualcosa su wiki .
Il dibattito sulla salute delle donne messa in pericolo dall'uso di questa pillola è bene lasciarla agli scienziati ed è quindi ridicolo che ne parlino esponenti politici come Fisichella o religiosi come Sacconi.
Io mi limito ad osservare che l'uso del farmaco è consentito in tutta Europa ad eccezione di Polonia ed Irlanda; cito da wiki:
Mifepristone was approved for use in France in 1988 (initial marketing in 1989), the United Kingdom in 1991, Sweden in 1992, then Austria, Belgium, Denmark, Finland, Germany, Greece, Luxembourg, the Netherlands, Spain, and Switzerland in 1999. In 2000, it was approved in Norway, Russia and Ukraine. Serbia and Montenegro approved it in 2001, Belarus and Latvia in 2002, Estonia in 2003, Moldova in 2004, Albania and Hungary in 2005, Portugal in 2007, and Romania in 2008.
In molti di questi paesi il farmaco è disponibile in Farmacia, senza ricovero ospedaliero.
Ora può pure essere che questo farmaco sia assassino eh, mica voglio negarlo...ma saranno pazzi tutti gli altri?
Chi si oppone all'uso di questa pillola abbia almeno l'onestà intellettule di portare argomenti razionali per difendere la sua posizione perchè come già detto nel post precedente, ex falso quodlibet.
I medici antiabortisti possono benissimo continuare ad esercitare il loro diritto di obiezione.
Dunque per quale motivo ci si scalda così tanto per questa pillola?
Il Vaticano ha promesso scomuniche immediate per chi la prescrive e chi se ne serve!
Se il motivo è la difesa della vita del feto, allora è assurdo prendersela con la pillola visto che essa fornisce solo un metodo meno invasivo dell'operazione chirurgica.
Il vero problema contro cui queste persone dovrebbero contestare dovrebbe essere l'aborto, e non i metodi con cui questo viene praticato.
Due anni fa l'Italia all'ONU fu promotrice della moratoria sulla pena di morte.
Il poco simpatico Pannella non si batteva per impedire l'uso della ghigliottina piuttosto che quello dell'iniezione letale.
Si batteva per abolire l'uso della pena di morte e l'UNU approvò più o meno all'unanimità quella proposta.
Per inciso, Pannella, Radicali...non il Vaticano.
Ora i circoli della vita, i teocon/dem, i vescovi, Binetti e gente simile, non hanno motivo per alterarsi.
Dovrebbero ricominciare a combattere contro la possibiltà di abortire se vogliono, a modo loro difendere la vita (e così facendo cadrebbero nell'atteggiamento descritto prima con cui impongono agli altri la loro visione del mondo, ma almeno sarebbero coerenti).
E' stupido prendersela con un farmaco che fornisce un'alternativa all'operazione chirurgica.
Ma veniamo al Vaticano.
Perchè promettere scomuniche con tanta facilità per la pillola?
Allora che scomunichino anche chi non usa la pillola, ma esegue e/o sottopone ragazze all'operazione chirurgica.
E se il problema di fondo è uccidere una vita umana, che scomunichi chiunque uccida una vita umana o permetta che ciò venga fatto.
Scomunichi i governatori americani che ancora non aboliscono la pena di morte, scomunichi chi manda i ragazzi in afghanistan o i ragazzi stessi che vanno lì da volontari, scomunichi i mafiosi.
Scomunichi il suo capo quando attacca l'uso del preservativo in Africa.
O cerchi di rendersi meno ridicola e di finirla con questa politica oscurantista degna dei papi del cinquecento.
In ogni modo, questo argomento, offrirà al nostro governo la possibilità di riguadagnare l'appoggio di Avvenire e della Santa Sede.
Ora ci pensarà Sacconi a far dimenticare le D'Addario e le Noemi.
Ipocriti.
T
In poche parole, la famosa legge 194/78 offre la possibilità al farmacista ed al medico di non svolgere le attività volte esclusivamente all'interruzione di gravidanza.
Mentre la pillola di cui si è parlato in questi giorni, RU486, è un farmaco abortivo, la stessa cosa non può dirsi della "pillola del giorno dopo", che è invece un farmaco anticoncezionale: la prima provoca l'espulsione del feto umano, la seconda ritarda l'ovulazione e quindi ostacola la fecondazione dell'ovulo femminile da parte dello spermatozoo maschile.
Anche il più teo dei teocon/dem riconoscerà che nè l'ovulo nè lo spermatozoo sono "uomini" come invece potrebbe sostenere che lo è il feto, almeno in potenza.
Ovulo e spermatozoo sono le cellule sessuali rispettivamente femminile e maschile, e sono appunto cellule.
Da sole, non diventeranno mai niente più di quello che sono.
Se non fecondato, l'ovulo viene espulso col ciclo mestruale e nessuno s'è mai sognato di dire che il ciclo ammazza una vita umana, non fosse altro perchè nemmeno la Binetti può bloccare un processo fondamentale del suo corpo.
Dall'unione di queste due cellule, invece, si forma l'embrione, che poi diventa feto.
Detto questo è abbastanza chiaro che un medico che rifiuta la prescrizione di questa pillola anticoncezionale, va oltre il suo diritto di obiezione e si comporta in modo illegale.
Questo mi sembrava odioso.
Però sono andato a leggere sulla pagina di wiki che cos'è l'obiezione di coscienza ed ho letto che in principio, nei primi secoli dopo Cristo, veniva usata dai cristiani che rifiutavano di imbracciare le armi ed ho pensato che se un giorno mi capitasse di essere obbligato a servire lo Stato con le armi, vorrei avere le palle di dire vaffanculo.
In questo modo non mi comporterei diversamente dai medici che rifiutano di sottoporre la donna al trattamento abortivo, ma loro sono autorizzati a farlo da una legge mentre il mio rifiuto sarebbe invece illegale.
Illegale come quello dei medici del video linkato sopra che rifiutano di prescrivere la pillola del giorno dopo.
Questo vuol dire che la mia rabbia nei loro confronti non è giustificata dal fatto che evadono la legge. In fondo il problema si riconduce alla solita distinzione tra ciò che ciò che è legale e ciò che è giusto.
Allora non userò l'argomento della legalità per criticare questi medici.
Ovviamente ci possono essere pacifisti che non avrebbero problemi ad abortire e medici antiabortisti che andrebbero in guerra senza problemi, però le due obiezioni mi sembrano più simili e del tutto diverse rispetto a quella dei medici anti "pillola del giorno dopo".
I primi rifiutano di uccidere, magari in contesti diversi, ma entrambi rifiutano di uccidere.
Abbiamo detto che la stessa cosa non si può dire degli ultimi che non ucciderebbero nessuno.
Però può essere che, per ignoranza, malafede, favori di preti e democristiani vari, dicano che anche loro rifiutano di uccidere una vita umana.
Già questo basterebbe per metterli in ridicolo.
Ma la posizione che mi sembra ancora più sbagliata è quella di chi, pienamente cosciente che il farmaco non è antiabortivo, ma anticoncezionale come un profilattico, si rifiuta di venderla perchè contrario ai suoi principi.
Questo non è assolutamente equiparabile nè alla posizione del pacifista nè dell'antiabortista.
Il fatto che la "pillola del giorno dopo" sia contro i suoi principi lo autorizza soltanto a non farne uso, non a imporre agli altri che non ne facciano uso.
Qui entra in gioco la libertà individuale.
Il fatto che io sia favorevole alla regolamentazione delle coppie omosessuali, non implica che io sia frocio o lesbica, ma che se ci sono persone che scelgono liberamente di vivere la propria vita in condizioni che a loro piacciono, io non ho il diritto di imporre a loro una visione del mondo diversa, per il semplice fatto che non una è più giusta di un altra se non si violano le libertà individuali.
Ognuno dovrebbe vivere la propria vita come gli piace, visto che ne ha solo una a disposizione.
Allo stesso modo il medico che non prescrive la "pillola del giorno dopo" perchè contraria ai suoi principi impone ad altri la sua visione della vita.
Che lei stessa (dottoressa) non ne faccia uso sono affari suoi insindacabili, ma imporre ad altri questo comportamento è insopportabile.
Ma veniamo alla pillola abortiva RU486.
Non ho intenzione di difendere qualcosa che non conosco visto che non faccio il medico, io, a differenza, per esempio, di monsignor Domenico Fisichella o del Ministro Sacconi.
Non essendo un medico, ho letto qualcosa su wiki .
Il dibattito sulla salute delle donne messa in pericolo dall'uso di questa pillola è bene lasciarla agli scienziati ed è quindi ridicolo che ne parlino esponenti politici come Fisichella o religiosi come Sacconi.
Io mi limito ad osservare che l'uso del farmaco è consentito in tutta Europa ad eccezione di Polonia ed Irlanda; cito da wiki:
Mifepristone was approved for use in France in 1988 (initial marketing in 1989), the United Kingdom in 1991, Sweden in 1992, then Austria, Belgium, Denmark, Finland, Germany, Greece, Luxembourg, the Netherlands, Spain, and Switzerland in 1999. In 2000, it was approved in Norway, Russia and Ukraine. Serbia and Montenegro approved it in 2001, Belarus and Latvia in 2002, Estonia in 2003, Moldova in 2004, Albania and Hungary in 2005, Portugal in 2007, and Romania in 2008.
In molti di questi paesi il farmaco è disponibile in Farmacia, senza ricovero ospedaliero.
Ora può pure essere che questo farmaco sia assassino eh, mica voglio negarlo...ma saranno pazzi tutti gli altri?
Chi si oppone all'uso di questa pillola abbia almeno l'onestà intellettule di portare argomenti razionali per difendere la sua posizione perchè come già detto nel post precedente, ex falso quodlibet.
I medici antiabortisti possono benissimo continuare ad esercitare il loro diritto di obiezione.
Dunque per quale motivo ci si scalda così tanto per questa pillola?
Il Vaticano ha promesso scomuniche immediate per chi la prescrive e chi se ne serve!
Se il motivo è la difesa della vita del feto, allora è assurdo prendersela con la pillola visto che essa fornisce solo un metodo meno invasivo dell'operazione chirurgica.
Il vero problema contro cui queste persone dovrebbero contestare dovrebbe essere l'aborto, e non i metodi con cui questo viene praticato.
Due anni fa l'Italia all'ONU fu promotrice della moratoria sulla pena di morte.
Il poco simpatico Pannella non si batteva per impedire l'uso della ghigliottina piuttosto che quello dell'iniezione letale.
Si batteva per abolire l'uso della pena di morte e l'UNU approvò più o meno all'unanimità quella proposta.
Per inciso, Pannella, Radicali...non il Vaticano.
Ora i circoli della vita, i teocon/dem, i vescovi, Binetti e gente simile, non hanno motivo per alterarsi.
Dovrebbero ricominciare a combattere contro la possibiltà di abortire se vogliono, a modo loro difendere la vita (e così facendo cadrebbero nell'atteggiamento descritto prima con cui impongono agli altri la loro visione del mondo, ma almeno sarebbero coerenti).
E' stupido prendersela con un farmaco che fornisce un'alternativa all'operazione chirurgica.
Ma veniamo al Vaticano.
Perchè promettere scomuniche con tanta facilità per la pillola?
Allora che scomunichino anche chi non usa la pillola, ma esegue e/o sottopone ragazze all'operazione chirurgica.
E se il problema di fondo è uccidere una vita umana, che scomunichi chiunque uccida una vita umana o permetta che ciò venga fatto.
Scomunichi i governatori americani che ancora non aboliscono la pena di morte, scomunichi chi manda i ragazzi in afghanistan o i ragazzi stessi che vanno lì da volontari, scomunichi i mafiosi.
Scomunichi il suo capo quando attacca l'uso del preservativo in Africa.
O cerchi di rendersi meno ridicola e di finirla con questa politica oscurantista degna dei papi del cinquecento.
In ogni modo, questo argomento, offrirà al nostro governo la possibilità di riguadagnare l'appoggio di Avvenire e della Santa Sede.
Ora ci pensarà Sacconi a far dimenticare le D'Addario e le Noemi.
Ipocriti.
T
mercoledì 22 luglio 2009
Ex falso quodlibet sequitur
Attribuire all'interlocutore frasi da lui non pronuciate, serve ad avere una base più solida per articolare la delegittimazione.
Per esempio se io dicessi P, ma il mio interlocutore, in male fede, intendesse Q, proposizione offensiva, allora potrebbe meglio mettere in cattiva luce il mio pensiero.
Napolitano firma la legge sulla sicurezza, legge che lui poteva
A. firmare e stare zitto come in suo potere;
B. non firmare e rimandare alle camere perchè incostituzionale come in suo potere
e non poteva
C. firmare e farsi venire il mal di pancia visto che NON è in suo potere.
A seguito di questo, ed anche dei suoi continui interventi volti a moderare il clima politico già particolamente amorfo, in cui l'opposizione fa poca opposizione mentre si approva lo scudo fiscale e il piano casa e Napolitano chiede invece che si faccia ancora meno opposizione, invitando a proseguire la tregua dialettica iniziata col G8 (avete preso abbastanza fiato?), Di Pietro ingenuamente si appella di continuo al capo dello Stato.
Finocchiaro, Casini e Capezzone, tuttavia, se la prendono col buon Di Pietro perchè destabilizza le istituzioni ed insulta Napolitano.
Ora se fosse vero, sarebbe un fatto.
Il problema è che questi travisano, in mala fede, le parole, interpretando come insulti parole comuni della grammatica italiana come "Signor Presidente"...
...è na partita persa Giuliano Ferara...
E allora, ex falso quodlibet, uno sente Finocchiaro e pensa che dica cose ragionevoli.
T
Per esempio se io dicessi P, ma il mio interlocutore, in male fede, intendesse Q, proposizione offensiva, allora potrebbe meglio mettere in cattiva luce il mio pensiero.
Napolitano firma la legge sulla sicurezza, legge che lui poteva
A. firmare e stare zitto come in suo potere;
B. non firmare e rimandare alle camere perchè incostituzionale come in suo potere
e non poteva
C. firmare e farsi venire il mal di pancia visto che NON è in suo potere.
A seguito di questo, ed anche dei suoi continui interventi volti a moderare il clima politico già particolamente amorfo, in cui l'opposizione fa poca opposizione mentre si approva lo scudo fiscale e il piano casa e Napolitano chiede invece che si faccia ancora meno opposizione, invitando a proseguire la tregua dialettica iniziata col G8 (avete preso abbastanza fiato?), Di Pietro ingenuamente si appella di continuo al capo dello Stato.
Finocchiaro, Casini e Capezzone, tuttavia, se la prendono col buon Di Pietro perchè destabilizza le istituzioni ed insulta Napolitano.
Ora se fosse vero, sarebbe un fatto.
Il problema è che questi travisano, in mala fede, le parole, interpretando come insulti parole comuni della grammatica italiana come "Signor Presidente"...
...è na partita persa Giuliano Ferara...
E allora, ex falso quodlibet, uno sente Finocchiaro e pensa che dica cose ragionevoli.
T
giovedì 16 luglio 2009
Lezione sulla libertà-Moni Ovadia
Con una citazione un po' grossolana, Spinoza sosteneva che si è liberi quando si possono sviluppare le proprie potenzialità.
Ogni essere vivente ha una sua natura.
C'è il ghepardo che può correre a 100 kilometri orari, il passerotto che sa volare e la piantina che può diventare albero.
Sarebbe inopportuno dire che il ghepardo non è libero perchè non può volare.
La privazione della libertà avviene invece quando si rinchiude in gabbia il passerotto, impedendogli di volare, e alla piantina di diventare albero, impiantandola in un terreno poco fertile.
Giorni fa ho linkato questo video nei commenti di un qualche post, ma mi sa che è stato un po' pisciato.
Se vi da fastidio il simbolo, il colore politico, fate finta che non ci sia.
Guardate la Luna e non il dito.
L'inizio del discorso ed il significato di Libertà sono la Luna.
T
sabato 4 luglio 2009
Lettera
Gentile Augias, ho letto il suo commento all'intervento del Card. Bagnasco sulla questione morale.
Da cattolico praticante ritengo sia bene parlare di questi problemi. Con che autorità un governo legifera in materia di prostituzione se il suo premier ne è l'utilizzatore finale? Possibile che l'attuale degrado morale non porti la Chiesa a porsi delle domande?
Vado a messa ma non si parla mai di corruzione, non si dice che rubare è peccato e che ci si mette a posto con Dio solo pentendosi e restituendo il maltolto.
Mi è stato insegnato che non dare la giusta mercede all'operaio è uno dei quattro peccati che grida vendetta; oggi abbiamo gente ridotta in schiavitù.
Si vuole fare una legge per incatenare a una vita impossibile un malato terminale e non ci sono soldi per le cure palliative (i soldi per gli sprechi però ci sono) e la Chiesa tace.
Nelle omelie si parla spesso di peccati di omissione, forse un po' di autocritica non guasterebbe.
Alfio Mazzocchio
Questa lettera è stata pubblicata su Repubblica di oggi nella rubrica di Augias.
Mi sembrava molto obiettiva, oserei dire quasi commovente.
Vorrei aggiungere che non solo nelle omelie non mi risulta che si parli di corruzione, ma mi risulta invece che si parli di gay e di malati terminali.
Inoltre non è che la Chiesa tace a proposito della legge sul fine di vita.
La Chiesa acconsente.
Il timido imbarazzo di questi giorni a proposito della legge sui clandestini, non solo è timido ( anzi Lomabrdi ha detto in modo chiaro che non esiste alcuna posizione ufficiale di critica della Santa Sede nei confronti della legge sulla sicurezza), ma vuole essere un avvertimento che suona più o meno così:
Noi non vi cachiamo il cazzo con i clandestini di cui in realtà non ci frega niente e voi vi sbrigate ad approvare la legge sul fine di vita e a dare i soldi alle scuole private.
Poi per fortuna ci sono anche i casi di sacerdoti coraggiosi, un po' come il Don Giorgio il cui blog è linkato di lato da un bel po' di tempo, (link giusto) che si mobilitano e hanno l'autonomia di scegliere cosa sia giusto o sbagliato senza che gli si indichi la strada dall'alto del balconcino.
Infine una piccola riflessione.
Se Castagnetti dice che non vuole la candidatura di Marino perchè lui ha come motivo ispiratore la laicità, che devo pensare che il PD è un partito non laico?
Forse Castegnetti è un prete travestito da laico?
Se nel PD tante persone hanno problemi a capire cosa vuol dire laicità, come può sperare di diventare un'alternativa credibile?
T
Da cattolico praticante ritengo sia bene parlare di questi problemi. Con che autorità un governo legifera in materia di prostituzione se il suo premier ne è l'utilizzatore finale? Possibile che l'attuale degrado morale non porti la Chiesa a porsi delle domande?
Vado a messa ma non si parla mai di corruzione, non si dice che rubare è peccato e che ci si mette a posto con Dio solo pentendosi e restituendo il maltolto.
Mi è stato insegnato che non dare la giusta mercede all'operaio è uno dei quattro peccati che grida vendetta; oggi abbiamo gente ridotta in schiavitù.
Si vuole fare una legge per incatenare a una vita impossibile un malato terminale e non ci sono soldi per le cure palliative (i soldi per gli sprechi però ci sono) e la Chiesa tace.
Nelle omelie si parla spesso di peccati di omissione, forse un po' di autocritica non guasterebbe.
Alfio Mazzocchio
Questa lettera è stata pubblicata su Repubblica di oggi nella rubrica di Augias.
Mi sembrava molto obiettiva, oserei dire quasi commovente.
Vorrei aggiungere che non solo nelle omelie non mi risulta che si parli di corruzione, ma mi risulta invece che si parli di gay e di malati terminali.
Inoltre non è che la Chiesa tace a proposito della legge sul fine di vita.
La Chiesa acconsente.
Il timido imbarazzo di questi giorni a proposito della legge sui clandestini, non solo è timido ( anzi Lomabrdi ha detto in modo chiaro che non esiste alcuna posizione ufficiale di critica della Santa Sede nei confronti della legge sulla sicurezza), ma vuole essere un avvertimento che suona più o meno così:
Noi non vi cachiamo il cazzo con i clandestini di cui in realtà non ci frega niente e voi vi sbrigate ad approvare la legge sul fine di vita e a dare i soldi alle scuole private.
Poi per fortuna ci sono anche i casi di sacerdoti coraggiosi, un po' come il Don Giorgio il cui blog è linkato di lato da un bel po' di tempo, (link giusto) che si mobilitano e hanno l'autonomia di scegliere cosa sia giusto o sbagliato senza che gli si indichi la strada dall'alto del balconcino.
Infine una piccola riflessione.
Se Castagnetti dice che non vuole la candidatura di Marino perchè lui ha come motivo ispiratore la laicità, che devo pensare che il PD è un partito non laico?
Forse Castegnetti è un prete travestito da laico?
Se nel PD tante persone hanno problemi a capire cosa vuol dire laicità, come può sperare di diventare un'alternativa credibile?
T
venerdì 19 giugno 2009
Contronatura
Contronatura.
Di tanto in tanto, di fronte a cambiamenti sociali e possibili riforme, spunta l'opposizione di quella parte di società cui piace appoggiarsi all'argomento del "contronatura".
In tempi relativamente recenti ricordo che simili discorsi vennero fatti per le unioni civili dei gay come per la fecondazione assistita.
-L'uomo non può costruire una famglia con un individuo del suo stesso sesso perchè questo sarebbe contro la sua natura-sostengono i contronaturisti.
Immagino che molto tempo addietro simili discorsi vennero fatti anche per difendere la sottomissione della moglie rispetto al marito, o del nero rispetto all'uomo bianco civilizzato.
A me non ha mai convinto troppo l'argomento del "contronatura".
Sia perchè, esteticamente, non mi piace pensare che l'uomo abbia una sua natura, ma che ognuno costruisce la sua nel modo che più gli piace.
Sia perchè contro la natura di quelli che sostengono l'argomento del "contronatura", noi facciamo infinite altre cose senza per questo esserne sconvolti.
Noi inquiniamo il pianeta, ci sottoponiamo ad operazioni chirurgiche ed alleviamo mandrie intere di animali col solo scopo di nutrirci.
Semmai si dovesse discutere di una eventuale natura umana, immagino che secondo essa noi dovremmo muoverci a piedi, morire quando ci tocca ed andare a caccia con sassi e lancia.
Ma magari qualche contronaturista obietterebbe che si dovrebbe anche andare in chiesa ogni domenica.
Va bene. Per farla breve, ora è bello che sia la ricerca a mettere in discussione questo argomento.
T
Di tanto in tanto, di fronte a cambiamenti sociali e possibili riforme, spunta l'opposizione di quella parte di società cui piace appoggiarsi all'argomento del "contronatura".
In tempi relativamente recenti ricordo che simili discorsi vennero fatti per le unioni civili dei gay come per la fecondazione assistita.
-L'uomo non può costruire una famglia con un individuo del suo stesso sesso perchè questo sarebbe contro la sua natura-sostengono i contronaturisti.
Immagino che molto tempo addietro simili discorsi vennero fatti anche per difendere la sottomissione della moglie rispetto al marito, o del nero rispetto all'uomo bianco civilizzato.
A me non ha mai convinto troppo l'argomento del "contronatura".
Sia perchè, esteticamente, non mi piace pensare che l'uomo abbia una sua natura, ma che ognuno costruisce la sua nel modo che più gli piace.
Sia perchè contro la natura di quelli che sostengono l'argomento del "contronatura", noi facciamo infinite altre cose senza per questo esserne sconvolti.
Noi inquiniamo il pianeta, ci sottoponiamo ad operazioni chirurgiche ed alleviamo mandrie intere di animali col solo scopo di nutrirci.
Semmai si dovesse discutere di una eventuale natura umana, immagino che secondo essa noi dovremmo muoverci a piedi, morire quando ci tocca ed andare a caccia con sassi e lancia.
Ma magari qualche contronaturista obietterebbe che si dovrebbe anche andare in chiesa ogni domenica.
Va bene. Per farla breve, ora è bello che sia la ricerca a mettere in discussione questo argomento.
T
sabato 13 giugno 2009
giovedì 11 giugno 2009
Censura
"Ma quale compagno...io non so un compagno e manco i compagni miei lo sono. Se io ero un compagno serio, gli andavamo dietro e glielo piantavamo nel culo il forcone."
Vecchio comunista
(incontri casuali sui mezzi di trasporto)
In questo strano momento in cui Repubblica passa per un giornale sovversivo ed i telegiornali pensano a Gheddafi, sta per venire approvata la legge sulle intercettazioni, che porrà severi limiti all'utilizzo di questa pratica di indagine ai magistrati e, come se non bastasse, impedisce ai giornalisti di rendere pubblica la notizia dell'apertura di un procedimento fino al processo in aula.
Eppure a sentir parlare Ghedini e Castelli viene davvero da pensare che tutto è a posto e le preoccupazioni di magistrati e giornalisti, italiani e persino europei, sono seghe mentali.
Tuttavia questo pensiero non dura a lungo nelle menti sveglie. Poi forse in chi li vota può durare anche anni.
Chissà se per idiozia o per malafede.
Non dura molto perchè nei giorni scorsi abbiamo avuto un primo esempio di quel che potrà accadere in futuro in questo paese.
Un giornale spagnolo pubblica foto che in Italia nessuno aveva il coraggio di pubblicare.
Foto poco interessanti. Ma foto che erano state vietate.
In altre parole, noi cittadini italiani siamo stati informati di qualcosa che riguarda il nostro presidente o in qualche modo i nostri affari interni, grazie ad un organo di informazione straniero.
Il fatto può sembrare effettivamente insignificante.
Ma non lo è.
Facciamo un'esempio sproporzionato.
Pochissimi giorni fa, c'è stato l'anniversario della rivolta studentesca cinese , famosa per la foto del ragazzo davanti alla fila di carri armati.
La storia potete ripassarla nell'articolo di Rampini. Il fatto inquitante è che il regime comunista cinese non si decide ad allentare la censura su questioni che ritiene imbarazzanti per il suo passato sporco di sangue ed i cittadini tuttora non conoscono bene la verità sui fatti avvenuti vent'anni fa nel loro paese.
Il regime non tollera nemmeno che se ne parli e così l'anniversario è trascorso nel silenzio di giornali e televisioni.
Il silenzio di giornali e televisioni è la prima misura che adotta un potere che vuol diventare totalitario. Sembra un passo indolore. In fondo a chi cazzo frega se non leggeremo più le intercettazioni di quel tappetino di Saccà che dice a Berlusconi che lui è meglio del papa?
A me dispiace un po' perchè nel vedere sputtanato chi vende la propria dignità per il potere ci godo sempre tantissimo, però ammetto che questi potrebbero sembrare problemi vani.
Ma sostenere il contrario non mi sarà difficile.
Concludo l'analogia.
In Cina, viene trasmessa un'edizione del telegiornale americano. In uno dei servizi si sarebbe parlato della rivolta e della censura operata dal regime cinese.
Se solo i cittadini avessero potuto guardare l'edizione integrale, avrebbero imparato qualcosa a proposito della loro stessa storia grazie ad un organo di stampa straniero.
Così non è stato perchè ovviamente l'attentissimo ed efficientissimo regime ha censurato il censurabile.
L'analogia non è proprio completa perchè il meno efficiente governo italiano non ha (ancora) il potere di oscurare il sito del Pais.
Ha però il controllo dei telegiornali. Telegiornali che, per esempio, si sono dimenticati dell'Abruzzo perchè adesso la gente è incazzata e quindi farli vedere incazzati sarebbe un cattivo spot per il governo.
Come ho sostenuto pure in passato, diventare come la Cina non sarà difficile.
Questo popolo piano piano si sta abituando al clima da dittatura e ne è complice.
Ma la colpa non è di Berlusconi.
La colpa è di chi gli permette di essere stato e di essere Berlusconi.
Quando ci chiediamo perchè sto soggetto è nato qua e non altrove, è perchè altrove non gli sarebbe stato concesso di fare Berlusconi.
Noi siamo un paese che giorno dopo giorno si mette sempre più a pecora. E' colpa nostra. Fino a quando la società civile sarà disposta a piegarsi, lui la piegherà.
Fino a quando non si trova un cazzo di giornalista, che quando lui dice di essere stato sempre assolto non gli risponde ma che cazzo stai a di che te sei accorciato i tempi di prescrizione per i reati per cui eri imputato e quindi casomani sei stato prescritto e non assolto, lui continuerà a piegarci.
T
Vecchio comunista
(incontri casuali sui mezzi di trasporto)
In questo strano momento in cui Repubblica passa per un giornale sovversivo ed i telegiornali pensano a Gheddafi, sta per venire approvata la legge sulle intercettazioni, che porrà severi limiti all'utilizzo di questa pratica di indagine ai magistrati e, come se non bastasse, impedisce ai giornalisti di rendere pubblica la notizia dell'apertura di un procedimento fino al processo in aula.
Eppure a sentir parlare Ghedini e Castelli viene davvero da pensare che tutto è a posto e le preoccupazioni di magistrati e giornalisti, italiani e persino europei, sono seghe mentali.
Tuttavia questo pensiero non dura a lungo nelle menti sveglie. Poi forse in chi li vota può durare anche anni.
Chissà se per idiozia o per malafede.
Non dura molto perchè nei giorni scorsi abbiamo avuto un primo esempio di quel che potrà accadere in futuro in questo paese.
Un giornale spagnolo pubblica foto che in Italia nessuno aveva il coraggio di pubblicare.
Foto poco interessanti. Ma foto che erano state vietate.
In altre parole, noi cittadini italiani siamo stati informati di qualcosa che riguarda il nostro presidente o in qualche modo i nostri affari interni, grazie ad un organo di informazione straniero.
Il fatto può sembrare effettivamente insignificante.
Ma non lo è.
Facciamo un'esempio sproporzionato.
Pochissimi giorni fa, c'è stato l'anniversario della rivolta studentesca cinese , famosa per la foto del ragazzo davanti alla fila di carri armati.
La storia potete ripassarla nell'articolo di Rampini. Il fatto inquitante è che il regime comunista cinese non si decide ad allentare la censura su questioni che ritiene imbarazzanti per il suo passato sporco di sangue ed i cittadini tuttora non conoscono bene la verità sui fatti avvenuti vent'anni fa nel loro paese.
Il regime non tollera nemmeno che se ne parli e così l'anniversario è trascorso nel silenzio di giornali e televisioni.
Il silenzio di giornali e televisioni è la prima misura che adotta un potere che vuol diventare totalitario. Sembra un passo indolore. In fondo a chi cazzo frega se non leggeremo più le intercettazioni di quel tappetino di Saccà che dice a Berlusconi che lui è meglio del papa?
A me dispiace un po' perchè nel vedere sputtanato chi vende la propria dignità per il potere ci godo sempre tantissimo, però ammetto che questi potrebbero sembrare problemi vani.
Ma sostenere il contrario non mi sarà difficile.
Concludo l'analogia.
In Cina, viene trasmessa un'edizione del telegiornale americano. In uno dei servizi si sarebbe parlato della rivolta e della censura operata dal regime cinese.
Se solo i cittadini avessero potuto guardare l'edizione integrale, avrebbero imparato qualcosa a proposito della loro stessa storia grazie ad un organo di stampa straniero.
Così non è stato perchè ovviamente l'attentissimo ed efficientissimo regime ha censurato il censurabile.
L'analogia non è proprio completa perchè il meno efficiente governo italiano non ha (ancora) il potere di oscurare il sito del Pais.
Ha però il controllo dei telegiornali. Telegiornali che, per esempio, si sono dimenticati dell'Abruzzo perchè adesso la gente è incazzata e quindi farli vedere incazzati sarebbe un cattivo spot per il governo.
Come ho sostenuto pure in passato, diventare come la Cina non sarà difficile.
Questo popolo piano piano si sta abituando al clima da dittatura e ne è complice.
Ma la colpa non è di Berlusconi.
La colpa è di chi gli permette di essere stato e di essere Berlusconi.
Quando ci chiediamo perchè sto soggetto è nato qua e non altrove, è perchè altrove non gli sarebbe stato concesso di fare Berlusconi.
Noi siamo un paese che giorno dopo giorno si mette sempre più a pecora. E' colpa nostra. Fino a quando la società civile sarà disposta a piegarsi, lui la piegherà.
Fino a quando non si trova un cazzo di giornalista, che quando lui dice di essere stato sempre assolto non gli risponde ma che cazzo stai a di che te sei accorciato i tempi di prescrizione per i reati per cui eri imputato e quindi casomani sei stato prescritto e non assolto, lui continuerà a piegarci.
T
giovedì 21 maggio 2009
martedì 5 maggio 2009
L'italia (dimentica che) ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli
13 miliardi sono 8 volte i fondi tagliati all'Università e alla ricerca nei prossimi 5 anni.
Finanziare la costruzione di questi apparecchi significa saper spendere bene i soldi pubblici. Destinarli all'istruzione del popolo, il più ignorante dell'Unione Europea, invece significa sprecarli.
Inutile dire che nei servizi agiografici dei nostri tg la notizia è stata pisciata.
Ringrazio i miei amici ben informati.
T
Finanziare la costruzione di questi apparecchi significa saper spendere bene i soldi pubblici. Destinarli all'istruzione del popolo, il più ignorante dell'Unione Europea, invece significa sprecarli.
Inutile dire che nei servizi agiografici dei nostri tg la notizia è stata pisciata.
Ringrazio i miei amici ben informati.
T
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