lunedì 9 giugno 2008

Elogio della Follia

"Osservate con quanta previdenza la natura madre del genere umano ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri, dissennati, godrebbero felici di un'eterna giovinezza. La vita umana non è altro che un gioco della follia. Il cuore ha sempre ragione".
Erasmo da Rotterdam
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domenica 1 giugno 2008

Armi nostrane

In questi giorni si è parlato della messa al bando delle bombe a grappolo, usate di recente da Israele in una degli innumerevoli crisi in Palestina, anche dopo che i motivi della contesa erano caduti.
Queste bombe rilasciano un numero elevato di piccoli ordigni che se non esplodono subito, minano il territorio causando tragedie come quelle dei bambini a cui parte una gamba mentre giocano nei campi.
Mi è sempre stato difficile capire perchè è lecito usare alcune armi e non lo è usarne altre. Nel mondo in cui contassi qualcosa punterei tutti i fucili nel culo dei generali e farei loro passare la voglia di giocare a guardia e ladri quando in mezzo a loro c'è gente che non ci vuole giocare.
Tuttavia decidere che tra le regole del gioco ci sia quella che vieta l'utilizzo di armi come quella della bomba a grappolo, mi sembra assolutamente condivisibile. Peccato che i paesi produttori (Cina, India, Usa e Russia), non abbiano partecipato al vertice.
La nota positiva è che noi non siamo tra i paesi produttori.
Tuttavia pootete leggere qui che in questo campo siamo i maestri.
Mi chiedo dove fosse la mia sinistra pacifista per cui sprecai il voto nel 2006 quando il consiglio dei ministri ratificava la vendita delle armi alla Colombia, alla Libia, al Perù, all'Arabia, alla Malesia, al Venezuela e alla Nigeria. Sui soldati in Afghanistan si polemizzò per settimane...però delle armi che ci frega a noi...
La verità è che l'industria militare crea ricchezza, addirittura il 15% dell'export italiano!
E allora al diavolo il pacifismo...
Esiste però chi ha le palle (e le spalle abbastanza grosse) per non cedere a simili ricatti. Come spesso accade quando si parla di note positive ci si riferisce a paesi scandinavi...questa è la volta della
Norvegia , il cui fondo petrolifero ha deciso di ritirare i soldi investiti in aziende legate alla produzione e alla commercializzazione di armi.
Buonanotte;)
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Er Cavaliere Nero

Detto che trovo assolutamente ridicole le dichiarazioni di Sharon Stone sul terremoto cinese e altrettanto ridicole le reazioni di Pechino alle parole di una gnocca un po' rincitrullita, è un fatto oggettivo che in queste ultime settimane, Cina e Birmania sono state colpite da eventi catastrofici e che nei mesi scorsi questi due paesi avevano usato mezzi "impropri" per reprimere le proteste di monaci buddisti.
Non so come ma ho ripensato a una barzelletta di Gigi Proietti che a suo tempo mi aveva fatto morire dal ridere.
La morale potete trarla da soli;)!
t

giovedì 15 maggio 2008

Pietro Russo

Prima di sapere chi fosse Pietro Russo volevo scrivere il solito post sulle comiche di questi giorni. Poi però ho pensato che la sua storia meritasse attenzione. E allora dopo aver cazzeggiato un po' ve la racconto.

Avrete sentito parlare del gesuita Josè Gabriel Funes, direttore della Specola Vaticana, che intervistato dal TG2 dice che
"si può credere in Dio e negli extraterrestri anche se della esistenza di extraterrestri finora non abbiamo nessuna prova."
A differenza di quella di Dio. (come ci ricorda D. Giovannini)

Oppure...vi sarete accorti che ormai Fassino applaude i discorsi di Berlusconi e viceversa o che il presidente della camera tende a tollerare il brusio dell'aula quando parla Di Pietro (sempre più convinto che votarlo sia stata la scelta migliore) perchè in fondo le sue parole sono inutili e anzi, disturbano l'armonia e il clima di collaborazione che si va instaurando giorno dopo giorno tra PD e PDL.
Clima di collaborazione che presuppone il silenzio da parte del centrosinistra (no, del centro e basta (no, del PD e basta)) sui temi sensibili al maggior esponente dello schieramento avverso, sui quali l'ex centrosinistra ha fondato gli ultimi 15 anni di politica non risolvendo neanche un conflitto, neanche quando ne aveva la facoltà, neanche a farlo apposta (incapaci o conniventi?)
Clima di collaborazione che presuppone inoltre il silenzio sul fatto che il presidente del Senato abbia fondato anni fa una società finanziaria in Sicilia con 4 persone di cui tre condannate (se pur negli anni a seguire) per mafia (e una di queste tre fondatrice di uno dei primi club di Forza Italia a Palermo).
Ora su questo argomento ci si potrebbe dilungare. Di solito si dice "e però al tempo della creazione della società i tre erano incensurati"...e vabbene, ma non è che tre persone diventano mafiose da un giorno all'altro e poi è abbastanza difficile comportarsi da mafiosi una sola volta nella vita ed essere beccati, processati e condannati solo per questa volta.
Comunque poi il nostro Schifani lascia la società.
Nel 92 tuttavia ne fonda un'altra. Questa volta il socio, viene rinviato a giudizio per usura ed estorsione.
A metà degli anni 90 viene infine assunto come consulente del comune di Villabate.
Il comune viene sciolto per infiltrazioni mafiose.
Ora sto Schifani è proprio così sfigato a cacciarsi sempre in situazioni così spiacevoli oppure ha un culo della madonna a non essere mai stato pizzicato con le mani sulla marmellata?
Dal 95 in poi è entrato in Forza Italia dove ha incontrato tanta brava gente e sembra che non abbia più conosciuto personaggi cattivi come quelli incontrati in gioventù.
Io non capisco il clima di collaborazione basato sulla menzogna. E non mi piace far finta di aver a che fare con un governo di gente pulita solo per senso delle istituzioni. La verità non si media. Chi impedisce di parlarne, è omertoso.
Sapevo che mi sarei dilungato. Ma non volevo.

Volevo invece parlare di Pietro Russo, imprenditore di Santa Maria Capua Vetere, a cui è stata bruciata la fabbrica di materassi con cui si procurava da vivere.
Questo signore è stato fondatore di un'associazione antiracket ed ha avuto un ruolo importante nell'arresto e nella condana di 9 personaggi legati al clan dei casalesi.
Da anni ha smesso di pagare il pizzo. Lui si è ribellato.
Ed ora gli hanno bruciato la fabbrica.
L'atteggiamento delle persone come Russo, è simile a quello titanico dell'uomo romantico che sfida i propri limiti, combattento per una causa da cui sa che ne uscirà perdente. E nonostante questo non si arrende perchè rischiare e provare a vivere (o anche morire per) una vita da ribelle (nel suo caso da uomo libero, in uno stato civile che tutela i suoi cittadini) ha tutt'altro sapore che arrendersi e rassegnarsi a una vita mediocre (o pagare il pizzo).
Gente come lui è rara.
Per quel che vale, esprimo solidarietà e ammirazione a quest'uomo, perchè per me parlarne e lodarlo è facile. Io non vivo in quelle zone, non rischio nulla e come aggravante, c'è che nella sua situazione, ho seri dubbi che riuscirei a trovare il coraggio di ribellarmi. Lui è quello che io vorrei essere e tuttavia credo mi adopererei per scappare da Caserta e cercare fortuna all'estero piuttosto che seguire il suo esempio.
Opzione sicuramente meno coraggiosa e più facile.
Tuttavia un gesto tale non contribuirebbe a migliorare la situazione degli abitanti del posto, ma anzi, li lascerebbe ancora più soli contro la camorra.
Ecco perchè il suo è un modello che ammiro.
Ora si trova a pagare le conseguenze del suo coraggioso atteggiamento.
La storia non lascia affatto indifferenti e sono contento di averla conosciuta; una volta tanto mi trovo a parlare di uomini con le palle e non di politici.
Buona fortuna Pietro Russo.
t

domenica 13 aprile 2008

Regole di selezione

Non è troppo chiaro il motivo per cui vale la regola di selezione deltaJ=+-1.
Infatti considerando solo le regole deltaL=+-1 e deltaS=0 si riesce cmq ad ottenere una transizione con ad esempio deltaJ=2. Infatti prendendo la transizione 2p1/2 -> 4d5/2 si ha che lo stato iniziale ha l=1 e s=1/2 e si somma vettorialmente ottenendo j=1/2. Mentre il secondo stato ha l=2 e s=1/2 sommati vettorialmente ottenendo j=5/2.
Dove sbaglio?
Buona domenica e buon vento, c.

domenica 6 aprile 2008

Un anno di "oltre le colonne d'ercole..."

Tanti auguri Blog!!
Questa data stava passando un pò inosservata ma se andate al 6 Aprile di un anno fa troverete il primo post, scritto dalla ciurma in una bella giornata assolata. Sotto la spinta del Capitano, aprivamo questo spazio con lo scopo di indagare la fisica in modo non tradizionale, senza libri ma tramite una sola domanda: perchè?. Poi la ciurma, durante il viaggio, ha toccato luoghi del sapere diversi da quelli della fisica sperimentale, ma ogni volta che si è scritto su questo blog lo si è fatto sempre per proporre idee, per scambiare opinioni, perchè pensare insieme ci è sembrato più divertente e stimolante. E credo che i risultati siano buoni. Non sono colui che tiene le statistiche del blog, d'altro canto sono un marinaio semplice, ma sarete d'accordo con me sul fatto che questo spazio è stato il palcoscenico di discussioni e dibattiti, talvolta anche accesi. L'augurio che faccio a tutta la ciurma e ai sui passeggieri è di continuare a viaggiare, non importa quale sia la meta, l'importante è seguire la bellezza e l'emozione che si manifestano nella ricerca e nella comprensione di ciò che è intorno e dentro di noi.
Auguri.

Il marinaio semplice

giovedì 3 aprile 2008

Ferrara mangia di meno e tromba di più

Così recitava ieri uno striscione esposto a Bologna, dove Ferrara stava tenendo un comizio a Piazza Maggiore.
Al leader del partito...partito..."Aborto? No, grazie", sono state tirate uova e pomodori e oggi si è parlato di un clima incivile in cui non gli è stato concesso il diritto di parlare.



Analizziamo brevemente il nome del partito, se così lo si vuol chiamare. Questo contiene una domanda ed una cortese risposta, il "no grazie".
Ciò è quanto accade oggi, e cioè una donna, a meno di vincoli familiari che sono però difficili da regolamentare, è libera di scegliere se portare a termine la sua gravidanza, o di interromperla, nei limiti della normativa vigente.
Ferrara invece, vuole abolire l'aborto. Dunque il nome del partito, sempre se così lo si vuol chiamare, è inappropriato. Sarebbe stato più calzante "Aborto? Manco se te t'hanno violentato!" oppure "Aborto? Manco se sei una ragazzina e al tuo ragazzo s'è rotto il profilattico!" oppure "Aborto? Manco se sei già madre di 25 bambini!".
Insomma nel nome è contenuta un'opzione, una scelta, che costutuisce proprio ciò che Ferrara vuole eliminare.
Quel che è successo ieri a Bologna è stato condannato da tutti coloro di cui ho sentito l'opinione, tra i quali il sindaco Cofferati.
Io devo dire che guardo divertito le immagini che ritraggono Ferrara beccarsi pomodori in faccia. Trovo sbagliato solo il fatto che sia stata necessaria la polizia per farlo uscire dalla piazza. Se i ragazzi si fossero limitati al lancio di ortaggi vari, non avrei nulla da rimproverare loro.
Non possono essere imposti toni pacati su temi forti come quelle di cui parla Ferrara, a maggior ragione perchè si tratta di una questione non attuale peraltro regolamentata benissimo da una legge che già funziona. Insomma mentre in paesi civili come la Spagna i diritti civili sono arrivati oltre quello che noi vediamo come orizzonte, qui discutiamo ancora dell'aborto.
Insomma sarò intollerante io...vabbè.
T

giovedì 27 marzo 2008

giovedì 13 marzo 2008

Due piccoli giochini

Beh visto che siamo in tema vi propongo due piccoli esperimenti facili facili da poter fare senza troppa fatica:

Prendete un fon per capelli e una pallina da ping-pong.
Accendete il fon e mettetelo in verticale con il getto verso l'alto.
Ora poggiate la pallina sul getto. Dovrebbe riuscire a non cadere sul fon. (Se no cambiate fon!) Ma il bello deve ancora venire: Provate a spostare il fon verso destra o sinistra o avanti o indietro; basta che rimanga orientato verso l'alto.
E... magia! La pallina vi segue meglio della vostra ombra! ;)

Poi se non avete combinato sufficienti casini potete prendere un cucchiaino da te' ed avvicinarlo all'acqua che sta uscendo (in verticale verso il basso) da un rubinetto. Dovreste riuscire a vedere che il getto d'acqua viene deviato di un po verso il lato da dove viene il cucchiaino, e che esso stesso viene attirato sensibilmente verso il getto (actio est reactio)!

Buon divertimento!
buon vento, c.

martedì 26 febbraio 2008

Sul volo degli aerei

Carissimi,
eccomi finalmente, dopo una sessione di esami che sembrava non finisse piu'...
ed eccomi nella mia solita veste di colui che cerca di riportare un po' di attenzione su qualche fenomeno fisico...

voi direte, 'lo sanno tutti come vola un aereo, Bernoulli eccetera eccetera'
ma vi assicuro e' piu' interessante di quanto crediate! ;)

Allora, come vola un aereo?
Bernoulli, si diceva. Si e' vero che essendo la velocita' dell'aria, sulla parte superiore dell'ala, maggiore della velocita' dell'aria sulla parte inferiore, allora sulla parte superiore ci sara' meno pressione che sulla parte inferiore, da qui la portanza.

Ma la domanda e': preche' sopra l'aria va piu' veloce?

Sicuramente avrete sentito o letto, che essendo il profilo alare asimmetrico, il percorso che deve compiere l'aria sulla parte superiore dell'ala e' piu' lungo di quello sulla parte inferiore, e dovendo essere il tempo di percorrenza uguale per le particelle di aria sia sopra che sotto, allora sopra andra' piu' veloce.
Ma questa teoria e' palesemente falsa. Basta una semplice verifica sperimentale in galleria del vento per far vedere (eh si, vedere, con il fumo) che le particelle non si riincontrano affatto alla fine dell'ala come ipotizzava la teoria.

Si ipotizzo' allora che la maggiore velocita' fosse originata dall'effetto Venturi,
cioe' l'acqua che scorre in un tubo che viene stretto va piu' veloce, e si pensava che la 'gobba' dell'ala facesse da restringimento. Ma sopra mica c'e' un tappo! C'e' il cielo azzurro! Non regge.

Ebbene per non farla troppo lunga, cio' che governa il moto dei fluidi sono le equazioni di Navier-Stokes. Risolvendo numericamente tali equazioni in alcuni casi non troppo complicati si ricostruisce bene cio' che si osserva. (vedi il simulatore sul sito della nasa).
Per dare una spiegazione anche senza equazioni, ci si puo' immaginare la seguente situazione:
L'ala, per il suo profilo e per il suo angolo di incidenza, devia l'aria che le sta sopra verso il basso a causa di forze di adesione ala-aria (fate l'esperimento con un bicchiere e l'acqua che esce dal rubinetto, la riuscirete a deviare di parecchio!). Questa deviazione provoca:
1) siccome viene deviata in parte verso il basso, per actio est reactio l'aereo verra' spinto verso l'alto.
2) l'aria sulla parte superiore dell'ala sara' stata accelerata verso il basso ( e verso destra.l'aereo va verso sinistra) e sara' quindi piu' veloce dell'aria sula parte inferiore!


Spero di non avervi annoiato troppo e di non aver riassunto in modo schifoso.
Mettero' nei commenti dei link simpatici su cui poter approfondire, tra cui la galleria del vento della nasa che risolve numericamente le equazioni di Navier-Stokes.

Un' ultima cosa:
Quando un aereo vira, 'gira' le ali una verso il basso e una verso l'alto. Ora la portanza avra' una componente verticale minore ma avra' una componete orizzontale.
Io mi chiedevo: bene, ma perche' la direzione dell'aereo cambia in virata? La componente orizzontale della portanza non dovrebbe solo trascinarlo lateralmente senza cambiare la sua 'prua'? Si puo' pensare che un pilota agisca anche sul timone di coda per far variare la prua durante la virata. Ma anche un aereo che non ha il timona di coda riesce a fare una virata cambiando la prua. David da bravo aeronautico mi aiuto': fondamentale e' il piano fisso verticale che si trova sulla coda di un aereo. Infatti la componente orizzontale della portanza inizia a trascinare l'aereo verso, diciamo, sinistra. La prua e' costante. Ora pero' questo movimento verso sinistra incontra sulla coda una resistenza dovuta al piano fisso verticale, che tra l'altro fa molto momento essendo lontano dall'asse di rotazione.
Quindi cambia anche la prua! Ed ecco una bella virata!

Saluti a tutti!
Buon vento,
c

lunedì 11 febbraio 2008

Voglio Zapatero





In Spagna, qualche settimana fa, la chiesa ha praticamente invitato i cattolici a non votare per i socialisti.
Ovviamente l'ha fatto alla sua maniera, non citando espressamente un partito o un leader.
Si è contestato, nella forma, il fatto che Zapatero abbia cercato una tragua con i terroristi dell'ETA.
Nella sostanza, ha semplicemente invitato i fedeli a non votare quei partiti che propongono riforme contrarie alla sua dottrina.
Negli anni 90 erano stati esponenti delle gerarchie ecclesiastiche a cercare per primi il dialogo con l'ETA.
E 8 anni fa, quando al governo c'era Aznar, si fece una cosa simile con la Chiesa che rimase in silenzio.
Insomma i vescovi hanno pensato bene di orientare il voto del 9 marzo, dopo 4 anni di castigo inflitto loro da Zapatero (Il castigo è stato relegare la Chiesa ad istituzione religiosa che può dire la sua ma non può influenzare l'operato del governo di uno stato sovrano laico).
In Italia non si ha bisogno di farlo. Noi non abbiamo alcun personaggio politico che pensi di contraddire Ruini, Bagnasco o Bertone.
Quando raramente qualcuno prova a fiatare su un tema sensibile, basta uno sguardo accigliato di uno di quei tre signori di sopra e tutto si placa.
Già, in Italia non abbiamo Zapatero.
Questa è una delle ragioni per cui il centrosinistra ha perso la sua anima e perderà molto probabilmente anche le prossime elezioni.
Qui a contestare la gerarchia si passa per intolleranti.

Per la cronaca, Zapatero non si è fatto pregare a rispondere ed ha protestato ufficialmente presso il Vaticano tramite l'ambasciatore spagnolo.
Mi godo l'immagine di sopra, sperando che prima o poi anche qui nasca qualche politico con le palle. Sperando che succeda presto.
T

mercoledì 30 gennaio 2008

Oscenità del giorno

Mentre le giornate passano annegando tra le argomentazioni derelitte della professoressa di relatività generale, è' stato bello apprendere oggi dal TG2 che Berlusconi è stato assolto dall'accusa di falso in bilancio.
Peccato però che il servizio non ha ricordato che il reato è stato depenalizzato dal governo di Silvio tre anni fa.
Negli USA, per lo stesso reato, si sarebbe fatto 10 anni di carcere.
Qui la notizia è stata data dopo quella della moglie di Mastella, signora Lonardo, che oggi si trovava in un gazebo a CEPPALONI con le DONNE DELL'UDEUR!
Senza parole.
Girovagando per youtube, infine s'è trovato un bel video .
Buona visione e buono studio a tutti.
Ciao.
T

martedì 22 gennaio 2008

Lettera al presidente Napolitano

di Paolo Flores d'Arcais

Caro Presidente,
tempo fa, dovendo scriverti per invitarti ad una iniziativa di MicroMega, chiesi tramite il tuo addetto stampa se dovevo continuare ad usare il “tu” della consuetudine precedente la tua elezione, o se era più consono che usassi il “lei”, per rispetto alla carica istituzionale. Poiché, tramite il tuo addetto stampa, mi facesti sapere che preferivi che continuassi a scriverti con il “tu”, è in questo modo che mi rivolgo a te in questa lettera aperta, tanto più che, essendo una lettera critica, mi sembrerebbe ipocrisia inzuccherare la critica con la deferenza del “lei”.
Il mio dissenso, ma si tratta piuttosto di stupore e di amarezza, riguarda la lettera di scuse che in qualità di Presidente, dunque di rappresentante dell’unità della nazione, hai inviato al Sommo Pontefice per l’intolleranza di cui sarebbe stato vittima. E’ verissimo che di tale intolleranza, di una azione che avrebbe addirittura impedito al Papa di parlare nell’aula magna della Sapienza, anzi perfino di muoversi liberamente nella sua città, hanno vociato e scritto tutti i media, spesso con toni parossistici.
Ma è altrettanto vero che di tali azioni non c’è traccia alcuna nei fatti. La modesta verità dei fatti è che il magnifico rettore (senza consultare preventivamente il senato accademico, ma mettendolo di fronte al fatto compiuto, come riconosciuto dallo stesso ex-portavoce della Santa Sede Navarro-Vals in un articolo su Repubblica) ha invitato il Papa come ospite unico in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico (a cui partecipano in nome della Repubblica italiana il ministro dell’università e il sindaco di Roma), e che, avutane notizia dalla agenzia Apcom il professor Marcello Cini (già dallo scorso novembre) e alcune decine di suoi colleghi (più di recente) hanno espresso per lettera al rettore un loro civilissimo dissenso.
Quanto agli studenti, nell’approssimarsi della visita alcuni di loro hanno espresso l’intenzione di manifestare in modo assolutamente pacifico un analogo dissenso, nella forma di ironici happening.
Il rettore Guarini ha comunque rinnovato al Papa l’invito, e tanto il Presidente del Consiglio Romano Prodi quanto il ministro degli Interni Giuliano Amato hanno esplicitamente escluso che si profilasse il benché minimo problema di ordine pubblico (malgrado la campagna allarmistica montata dal quotidiano dei vescovi italiani, “L’Avvenire”, rispetto a cui le dichiarazioni di Prodi e Amato suonavano esplicita smentita). Nulla, insomma, impediva a Joseph Ratzinger di recarsi alla Sapienza e pronunciare nell’aula magna la sua allocuzione.
Di pronunciare, sia detto en passant e per amore di verità, il suo monologo, visto che nessun altro ospite contraddittore o “discussant” era previsto, e un monologo resta a tutt’oggi nella lingua italiana l’opposto di un dialogo, checchè ne abbia mentito l’unanime coro mediatico-politico (che di rifiuto laicista del dialogo continua a parlare), a meno di non ritenere che tale opposizione, presente ancora in tutti i dizionari in uso nelle scuole, sia il frutto avvelenato del già stigmatizzato complotto laicista.
Tutto dunque lasciava prevedere che la giornata si sarebbe svolta così: mentre Benedetto XVI pronunciava il suo monologo nell’aula magna, tra il plauso deferente dei presenti (e in primo luogo del ministro Mussi e del sindaco Veltroni), ad alcune centinaia di metri di distanza alcuni professori di fisica avrebbero tenuto un dibattito sui rapporti tra scienza e fede esprimendo opinioni decisamente diverse da quelle del regnante Pontefice, e ad altrettanta debita distanza qualche centinaio di studenti avrebbe innalzato cartelli di protesta e maschere ironiche. Ironia che può piacere o infastidire, esattamente come le vignette contro il profeta Maometto, ma che costituisce irrinunciabile conquista liberale.
Dove sta, in tutto ciò, l’intolleranza? E addirittura la prevaricazione con cui si sarebbe messo al Papa la mordacchia (secondo l’happening inscenato in aula magna dagli studenti di Comunione e liberazione)?
A me sembra che intolleranza – vera e anzi inaudita – sarebbe stato vietare ad un gruppo di docenti di discutere in termini sgraditi ai dogmi di Santa Romana Chiesa, e ad un gruppo di studenti di manifestare pacificamente le loro opinioni, ancorché in forme satiricamente irridenti. Se anzi di tali divieti si fosse solo fatto accenno da parte di qualche autorità, credo che un numero altissimo di cittadini si sarebbe sentito in dovere di rivolgersi a te quale custode della Costituzione, con toni di angosciata preoccupazione per libertà fondamentali messe così platealmente a repentaglio. Ma, per fortuna (della nostra democrazia), nessun accenno del genere è stato fatto.
Il Sommo Pontefice non era di fronte ad alcun impedimento, dunque. Ha scelto di non partecipare perché evidentemente non tollerava che, pur avendo garanzia di poter pronunciare quale ospite unico il suo monologo in aula magna, nel resto della città universitaria fossero consentite voci di dissenso, anziché risuonare un plauso unanime.
Non è, questa, una mia malevola interpretazione, visto che sono proprio gli ambienti vaticani ad aver riferito che il Papa preferiva rinunciare a recarsi in visita presso una “famiglia divisa” (cioè il mondo accademico e studentesco della Universitas studiorum, la cui quintessenza istituzionale è però proprio il pluralismo delle opinioni). Ma pretendere quale conditio sine qua non per la propria partecipazione un plauso unanime non mi sembra indice di propensione al dialogo bensì, piuttosto, di vocazione totalitaria.
Non vedo dunque per quale ragione tu abbia ritenuto indispensabile, a nome di tutta la nazione di cui rappresenti l’unità, porgere al Papa quelle solenni scuse. Che ovviamente, data la tua autorità, hanno fatto il giro del mondo. Se c’è qualcuno che aveva diritto a delle scuse, semmai, è il gruppo di illustri docenti, tutti nomi di riconosciuta statura internazionale nel mondo scientifico, e che tengono alto il prestigio italiano nel mondo, a contrappeso dell’immagine di “mondezza” e politica corrotta ormai prevalente all’estero per quanto riguarda il nostro paese. Questi studiosi sono stati infatti accusati di fatti mai avvenuti, e insolentiti con tutte le ingiurie possibili (“cretini” è stato il termine più gentile usato dai maestri di tolleranza che si sono scagliati contro il diritto di critica di questi studiosi).
Né si può passare sotto silenzio il contesto in cui il monologo di Benedetto XVI si sarebbe svolto, contesto caratterizzato da due aggressive campagne scatenate dalle sue gerarchie cattoliche. Trascuriamo pure la prima, cioè i rinnovati e sistematici attacchi al cuore della scienza contemporanea, l’evoluzionismo darwiniano (bollato di “scientificità non provata” da un recente volume ratzingeriano uscito in Germania), benché il rifiuto della scienza non sia cosa irrilevante per chi dovrebbe aprire l’anno accademico della più importante università del paese.
Infinitamente più grave mi sembra la seconda, la qualifica di assassine scagliata dal Papa e dalle sue gerarchie, in un crescendo di veemenza e fanatismo, contro le donne che dolorosamente abbiano scelto di abortire. Questo sì dovrebbe risultare intollerabile. Se un gruppo di scienziati accusasse Papa Ratzinger, o solo anche il cardinal Ruini, il cardinal Bertone, il cardinal Bagnasco, di essere degli assassini, altro che lettere di scuse! E perché mai, invece, ciascuno di loro può consentirsi di calunniare come assassina, nel silenzio complice dei media e delle istituzioni, ogni donna che abbia deciso di utilizzare una legge dello Stato confermata da un referendum popolare? Se vogliono rivolgersi alle donne del loro gregge ricordando che l’aborto, anche un giorno dopo il concepimento, è un peccato mortale, e che quindi andranno all’inferno, facciano pure, proprio in base a quel “libera Chiesa in libero Stato” che il Risorgimento liberale e moderato di Cavour ci ha lasciato in eredità. Ma diffamare come assassine cittadine italiane che nessun reato hanno commesso è una enormità che non può essere passata sotto silenzio, e non sono certo il solo ad essermi domandato con amarezza perché, in quanto custode dell’unità della nazione e dunque anche delle sue radici risorgimentali, tu non abbia fatto risuonare la protesta dello Stato repubblicano.
La canea di accuse e di menzogne di questi giorni mi ha portato irresistibilmente alla memoria una piccola esperienza di oltre quarant’anni fa, nel 1966, quando – giovane universitario iscritto al Partito comunista da meno di tre anni – vissi incredulo l’esperienza di un congresso (l’XI, se non ricordo male) di un Partito che si vantava di essere sostanzialmente più libero e democratico degli altri (per questo, del resto, vi ero entrato, come milioni di italiani), in cui Pietro Ingrao, per aver moderatissimamente avanzato l’idea di un “diritto al dissenso” fu investito da una esondazione di critiche e vituperi, compresa l’accusa di essere proprio lui un intollerante!
Con una differenza sostanziale e preoccupante: che allora tale capovolgimento della realtà, versione soft ma non indolore dell’incubo orwelliano, riguardava solo un partito. Oggi investe l’intero paese, la sua intera classe politica, la quasi totalità dei suoi mass-media.
Ecco perché spero che tu voglia prestare attenzione anche all’angosciata preoccupazione di quei segmenti laici (o laicisti, come preferisce la polemica corrente) del paese, non so se maggioritari o minoritari (ma la democrazia liberale, a cui ci hai più volte richiamato, è garanzia di parola e ascolto anche per il dissenso più sparuto, fino al singolo dissidente), che ormai vengono emarginati o addirittura cancellati dalla televisione, cioè dallo strumento dominante dell’informazione, e il cui diritto alla libertà d’opinione viene di conseguenza vanificato, mentre ogni tesi oscurantista può dilagare e spadroneggiare.
Con stima, con speranza, con affetto, credimi,
tuo Paolo Flores d’Arcais.

venerdì 18 gennaio 2008

Gruppi satanici alla Sapienza

A dimostrazione del fatto che non c'è limite alla stupidità umana, che si manifesta con le cazzate che taluni dicono o fanno, vi invito a vedere questo video che mi ha segnalato il pugile.
Ecco, in questa settimana è successo di tutto. Però questa devo dire che mi mancava.
Il video fa il paio con quello di Veltroni di ieri, a proposito di barzellette.

Da segnalare inoltre, che è stata scritta una lettera, a cura di A. Viale e del pugile, in cui si esprime completa solidarietà ai 67 docenti che sono stati messi sotto accusa in modo vergognoso da politici e stampa.

Se tutti i cervelli dei parlamentari si sommassero insieme (tolta la Montalcini), a parte la merda che uscirebbe come riporto, il resto non sarebbe commensurabile con la mente del più scarso di quei 67.

Sono state raccolte le firme di 264 studenti di Fisica.
T

giovedì 17 gennaio 2008

Breve commento

Dopo aver vissuto una giornata surreale, in cui l'Università è stata sorvegliata e protetta (da chi?) con un migliaio di poliziotti e carabinieri, ed averne sentito di tutti i colori tra ieri e l'altro ieri a proposito dei cattivi maestri e della gente mediocre che affollerebbe il nostro dipartimento, ora vi farò un po' ridere.
Non prima di aver detto però che non me la prendo assolutamente con le forze dell'ordine cui qualcuno aveva preannunciato un clima da G8 (il terrorista è questo qualcuno che ha tanti e nessun nome) e che quando questi si sono resi conto che i ragazzi, costretti fuori dall'Università, erano innucui, hanno abbandonato l'assetto antisommossa e in due minuti hanno sbaraccato.
Oggi abbiamo pagato le forze dell'ordine per venirsi a fare una passeggiata all'Università.
Complimenti ai ragazzi dei collettivi, che se pur con forme colorite e magari discutibili, hanno fatto sentire la loro opinione sulla visita del Papa contestandolo civilmente.
Da far notare che sono stati tenuti fuori dalla Città universitaria, con una mossa più stupida che causata da motivi di sicurezza.
Loro additavano il rettore come responsabile di questa cosa. Io non so.
Comunque, se li avessero fatti entrare, avrebbero sgridacchiato un po' qua e la per le vie della città universitaria e nessuno si sarebbe fatto male.
Dopo un quarto d'ora sarebbe finito tutto perchè orami Mussi e Veltroni se ne erano andati.
Invece sono stati a fronteggiare la schiera di poliziotti a piazzale Aldo Moro parlando con megafoni e mangiando i panini con la porchetta. A chi è servito?
Solidarietà ai 67 cattivi maestri, che però, con la protesta dei collettivi non c'entrano niente.
Sinceramente farsi apostrofare mediocri da Buttiglione è qualcosa cui aspiro anch'io.
Mai stato tanto orgoglioso di stare a Fisica.
Infine ecco la cosa comica .
Comica ma fa comunque riflettere e lascia sconcertati.
Lascio a voi i commenti perchè sono stanco.
Ciao
T