venerdì 18 maggio 2007

Ulisse-Saba

Lo stesso poetomane che l'altra sera mi ha chiamato per farmi rileggere un pezzo del libro di Kundera, Emanuele V, mi aveva consigliato di leggere anche una poesia (in realtà due...) che ora scrivo qui.
«Ulisse» è una lirica ispirata da un sentimento di serena, coraggiosa accettazione della vita che ha i suoi punti fermi (simboleggiati dal porto illuminato), ma nella sua essenza è ricerca incessante, navigazione verso l’ignoto. Il tema essenziale della poesia è quello ossessivo della solitudine e del rifiuto del conformismo, cioè dell’essere necessariamente come gli altri. Il poeta Saba, come un novello Ulisse, rifiuta la sicurezza del porto e si lascia trascinare al largo dall’amore della vita.
(Il commento non è il mio, e a dire il vero non ci sarei mai arrivato se non l'avessi letto...in ogni modo è bellissimo e quasi più poetico della poesia stessa)

Nella mia giovinezza ho navigato
lungo le coste dalmate. Isolottia
fior d'onda emergevano, ove raro
un uccello sostava intento a prede,
coperti d'alghe, scivolosi, al sole
belli come smeraldi. Quando l'alta
marea e la notte li annullava, vele
sottovento sbandavano più al largo,
per fuggirne l'insidia. Oggi il mio regno
è quella terra di nessuno. Il porto
accende ad altri i suoi lumi; me al largo
sospinge ancora il non domato spirito,
e della vita il doloroso amore.

Saba

Capitano non credi che si abbini perfettamente al blog??
Attendiamo il commento del letterato:)
T

4 commenti:

emanuele ha detto...

il viaggio,la navigazione perigliosa ed emozionante:da sempre metafora straordinaria della vita.non è solo poetico accostamento da sempre valido ma profonda visione dell'esistenza.saba mostra di essere uno di coloro che SANNO VIAGGIARE:viaggiare vuol dire scoprire,conoscere sè stessi prima ancora del mondo che ci ciconda,fare eperienza di ciò che la natura offre,ricercare ed accettare le emozioni che in ogni istante fanno breccia nell'animo:la gioia e il dolore allo stesso grado rendono speciali i momenti della nostra vita e l'uomo che sa vivere deve trarre da ognuno motivo di esperienza e crescita interiore.la poesia è soprattutto un invito alla scoperta,alla conoscenza,scopo e significato profondo della vita stessa:"considerate vostra semenza/fatti non foste a viver come bruti,ma per seguir virtute e conoscenza" scrive il sommo poeta, non a caso per bocca di ulisse,paradigma emblematico dell'avventura e dell'insaziabilità della ricerca umana.è un invito dunque a far gonfiare le vele dal vento della curiosità,del sapere, per non rimanere dei bruti anonimi incapaci di chiedersi perchè.non sono gli scogli a doverci rendere timorosi e incapaci di procedere:bisogna tentare sempre nuove rotte e non ritenersi mai del tutto appagati anche quando si crede di possedere ogni cosa.ogni nuova scoperta non dev'essere approdo sicuro ma punto di partenza per avventure ancora più emozionanti.se qualche ostacolo dovesse farci naufragare,non dobbiamo rinunciare al mare per timore di future tempeste:la bellezza variopinta dell'IGNOTO ci spingerà di nuovo al largo per giungere alla scoperta mancata in un primo momento.saremo allora come il lupo di mare di ungaretti,l'uomo che di fronte alle peripezie della vita non si arrende e continua a lottare:
"allegria"
e subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare.
nel suo lottare tra il timore di nuovi sconvolgimenti e l'amore per la scoperta risiede la sua ALLEGRIA.

Anonimo ha detto...

...e' la strada di chi parte ed arriva per partire...

Anonimo ha detto...

woow.. non credevo che fosse così affascinante la letteratura. e da ogni piccola parola che hai detto ho capito cosa voleva significare, quale era la morale e solo ora mi rendo conto che senza letteratura noi non siamo nessuno perchè questa ci impara ad essere noi stessi e a vivere come tali.

Anonimo ha detto...

By Sofy.. xDxD